
Recensione: Un diamante nella neve di Kate Quinn
Titolo originale: The Diamond Eye
Casa Editrice: Nord Edizioni
Pubblicazione: giugno 2023
Genere: romanzo storico
Pagine: 456
Dove trovarlo: Amazon, Feltrinelli, Mondadori, Ibs, Il Libraccio
Un diamante nella neve è uscito nel 2022 in lingua originale e in Italia nel 2023.
Parliamo ancora una volta dell’autrice americana Kate Quinn
L’autrice aveva avuto successo nel 2017 con Fiori dalla cenere, pubblicato in Italia nel 2019.
Il primo romanzo arrivato in Italia, in realtà, risale al 2013, uscito per la Newton Compton Edizioni L’amante di Roma, primo di una serie di quattro libri, mai tradotti.
Trama
1941 – la Russia è appena entrata in guerra per difendere i propri confini dalla minaccia nazista.
Ljudmila Pavličenko decide di arruolarsi come cecchino per assicurare a suo figlio un futuro.
In un anno diventa la tiratrice con il conteggio di morti più alti, tanto che viene conosciuta come Lady Morte o Lady Mezzanotte.
Nonostante la Russia abbia sempre incentivato le donne a servire la nazione, i riconoscimenti faticano ad arrivare proprio a causa della discriminazione.
La sua bravura, però, viene notata, così nel 1942 la madre patria la manda negli Stati Uniti in un tour promozionale per convincere gli americani ad aprire un secondo fronte a occidente.
Un sicario osserva l’arrivo di Mila alla Casa Bianca tra la folla in attesa di poter uccidere il presidente Roosvelt e far ricadere la colpa proprio su di lei, sicuramente un’attrice per la propaganda sovietica.
Commenti e critiche
Kate Quinn ci riporta sul fronte orientale, questo punto di vista lo avevamo già visto con La cacciatrice.
Abbiamo un punto di vista simile, ma ci sono due differenze fondamentali.
Nella Cacciatrice la vicenda era ambientata nel reparto dell’aeronautica, dove c’erano reparti totalmente femminili. In Un diamante nella neve, invece, Mila è una delle poche cecchine e il plotone è misto.
Questo vuol dire che la tematica della discriminazione viene a galla molto spesso e si nota quanto, anche se a livello istituzionale c’è parità, poi nei fatti i trattamenti non sono egualitari e la persona della minoranza deve faticare di più per gli stessi risultati.
Mi rendo conto che i romanzi di Kate Quinn li leggeranno principalmente le donne, però, se qualche maschietto all’ascolto volesse dar loro una possibilità, ci sono spunti interessanti anche da trasporli nella quotidianità.
La seconda differenza è il periodo storico in cui questo romanzo è stato pubblicato.
La Russia è sempre stata guardata un po’ di traverso da noi occidentali, ma dopo l’attacco all’Ucraina, io, ma immagino anche molti altri, hanno iniziato a guardare questa super potenza come il grande nemico del mondo.
Mi ha fatto specie, quindi, essere portata a empatizzare e a vedere questo lato del fronte, soprattutto perché durante la Seconda Guerra Mondiale, tutti i territori ucraini di cui oggi abbiamo imparato i nomi, facevano parte dell’URSS.
Veniamo alla recensione vera e propria, anche se Kate Quinn fin dal suo Fiori dalla cenere è entrata nella mia classifica di autrici preferite, quindi non aspettatevi cotanta oggettività.
La Seconda Guerra Mondiale è tra i periodi storici più conosciuti nella letteratura e nel cinema, nonostante questo, però, Kate Quinn è riuscita ad affascinarmi ancora una volta.
Come negli altri suoi romanzi, riesce a dare un punto di vista diverso dal solito che mostra una piccola parte della storia che, però, non viene rappresentata così spesso.
Questa volta, l’autrice ha scelto di prendere un personaggio realmente esistito e di rimanere molto più fedele alla realtà di quanto non fosse abituata a fare.
Infatti, molte delle parti romanzate sono state prese dalla biografia ufficiale di Ljudmila Pavličenko, cosa che ha reso il romanzo ancora più interessante dal mio punto di vista.
Riesce a rendere una storia reale un romanzo estremamente interessante, anche grazie alla struttura che ha scelto che ci porta avanti e indietro nel tempo dall’America del ’42, alla Russia di prima dell’inizio del conflitto.
Conosciamo, così Mila come giovane donna, una studentessa con un figlio piccolo a cui badare, un marito che li ha abbandonati e un lavoro da portare avanti.
Proprio perché si tratta di una persona realmente esistita, non ci sono grossi colpi di scena, basta una ricerca su Google per sapere cosa succederà o no, tuttavia, il romanzo riesce a trasportarti e non mancano i pezzi che ti lasciano col fiato sospeso.
In conclusione
Non riesco a trovare dei difetti a Un diamante nella neve, se non la scelta della traduzione del titolo, ma questi sono dettagli.
Kate Quinn non mi delude ancora una volta e non vedo l’ora di scoprire dove ci troveremo con il prossimo romanzo.
Per questo articolo è tutto, ora tocca a voi dirmi la vostra idea su questo romanzo.
Ho visto su Goodreads che ha avuto anche una o due stelline, quindi se siete di questo parere fatemi sapere come mai, sono molto curiosa.
Dalla stessa autrice:
–Fiori dalla cenere
–La cacciatrice
–Il codice Rose
Potete leggere anche:
–La figlia unica di Guadalupe Nettel
–Circe di Madeline Miller
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Alle.



