
Recensione: La figlia unica di Guadalupe Nettel
Pubblicazione: Settembre 2020
Casa editrice: La nuova frontiera
Genere: narrativa
Pagine: 224
Dove trovarlo: Amazon, Feltrinelli, Mondadori, Ibs, Il Libraccio
Guadalupe Nettel è una scrittrice messicana, traduttrice e insegnante.
L’abbiamo già conosciuta nel blog con il suo ultimo libro Il corpo in cui sono nata.
In Italia oltre a questi due romanzi è conosciuta anche per Quando finisce l’inverno (2014/2016), e due raccolte di racconti: Petali e altri racconti scomodi (2008/2019) e Bestiario sentimentale(2013/2018).
Trama
Laura e Alina sono amiche da quando hanno vent’anni, entrambe non si sono mai sentite portate per la maternità, anche a causa di tutti i doveri e le rinunce che gravano ancora sulle donne nella nostra società.
Per questo quando, anni dopo, Alina le racconta che lei e il suo compagno Aurelio stanno tentando di avere un figlio, Laura si sente tradita e respinta.
Alina fatica a rimanere incinta, ma alla fine ce la fa e, quando condivide la notizia con Laura, quest’ultima scopre di provare davvero felicità per la sua amica e, tra un esame e un impegno, riescono a ristabilire la routine.
Durante un esame, però, scoprono che nella bambina non si sta sviluppando il sistema cerebrale, una malformazione molto rara e, purtroppo, incompatibile con la vita, tuttavia, dato lo stato avanzato della gravidanza, Alina dovrà partorire.
Alina e Aurelio, quindi, si chiudono nel loro guscio di dolore e, pian piano, iniziano il percorso per affrontare e accettare il lutto che ancora devono subire.
La vita, però, riserverà loro delle sorprese.
Commenti e critiche
Abbiamo già parlato di Guadalupe Nettel con Il corpo in cui sono nata e, se avete letto quella recensione, saprete che questa autrice mi ha rapita.
Talmente tanto che quel primo romanzo lo avevo letto in una serata e mezzo (cosa per niente scontata per me).
Leggendo anche La figlia unica penso che sia proprio lo stile della scrittrice che rende facile immergersi totalmente nella storia e riuscire a indossare i panni dei protagonisti.
Si tratta di una scrittrice donna, in entrambi i libri le protagoniste erano donne, quindi immagino che questo fattore in comune abbia reso il tutto più semplice.
Questa storia, in particolare, mi ha colpita molto per la tematica e, solo per questo sono riuscita a leggere solo poche pagine alla volta prima di staccare.
**Momento autobiografico**
Io non leggo mai la trama dei romanzi prima di leggerli e al momento sono incinta di sei mesi.
Mi sono servite molte pagine per non essere presa dal panico leggendo questa storia.
**Fine momento autobiografico**
Ho pensato più volte di abbandonare, ma, nonostante l’ansia, il modo in cui l’autrice ha deciso di raccontare questa trama difficile e tragica mi ha affascinata.
Un ambientazione vivida si mescola a un racconto realistico e schietto dei personaggi che risultano veri e profondi.
Riesce ad approfondire i personaggi in ogni sfaccettatura della loro psicologia, anche nelle caratteristiche più contraddittorie del loro essere, senza dover ricorrere a spiegoni o metafore ardite.
Sono solo le emozioni e i comportamenti dei personaggi a farci capire la loro psicologia che, quindi, risulta plausibile e ci aiuta a metterci nei loro panni facilmente.
Alla storia principale di Alina e Aurelio e della loro bambina, si mescola il vissuto di Laura che si scontra con la realtà altrettanto difficile dei suoi vicini di casa.
Una donna single che, dopo la morte del marito, si ritrova a crescere il figlio ormai adolescente.
Situazione con cui Laura riscopre parti di sé stessa che neanche credeva di avere.
In conclusione
Un romanzo molto veloce, ma completo in ogni sua parte.
Le tematiche sono sicuramente molto complesse e pesanti da digerire, ma allo stesso tempo non vengono banalizzate e per come vengono mostrate riescono a dare speranza.
Per la seconda volta, devo dirmi molto soddisfatta di Guadalupe Nettel e curiosa di leggere altro.
Se avete letto La figlia unica o conoscete questa autrice, ditemi che cosa ne pensate!
Potete leggere anche:
–Il quaderno dell’amore perduto di Valérie Perrin
–Persone normali di Sally Rooney
–Risveglio a Parigi di Margherita Oggero
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Alle.

