Parliamone: Serial Killer di Ruben de Luca

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Parliamone: Serial Killer
Da Jack lo squartatore ai mostri di Rostov e di Foligno. Una lunga linea di sangue attraversa l’Europa di Ruben de Luca.

Casa Editrice: Newton Compton
Pubblicazione:
 settembre 2021
Genere: saggistica true crime
Pagine: 544
Dove trovarlo: Amazon, Feltrinelli, Mondadori, Ibs, Il Libraccio

Ruben de Luca è uno psicologo, criminologo e scrittore italiano.

Ha pubblicato articoli su tematiche criminologiche per varie riviste specialistiche, tra cui il giornale Crime Magazine, diretto da Cristina Brondoni, di cui abbiamo già parlato più volte (qui, qui e manca l’ultima recensione dell’Inferno degli Eletti).

Il libro

L’omicidio seriale esiste fin dalla preistoria, ma i serial killer, definiti come tali, esistono da meno di cinquant’anni e sono entrati nell’immaginario collettivo grazie a personaggi di fantasia come Hannibal Lecter e Norman Bates, il protagonista di Psycho.

Questo libro racconta gli iniziali studi del fenomeno, negli Stati Uniti, grazie al lavoro pionieristico dell’FBI e di altri studiosi, per poi concentrare l’attenzione sull’Europa, attraverso l’analisi della Banca Dati dei Serial Killer in Europa, l’unico archivio esistente che contiene storie di vita, analisi del modus operandi e profili psicologici di più di 2200 assassini seriali identificati dal 1801 a oggi.

Italia, Francia, Germania, Inghilterra, Russia, ma anche Polonia, Spagna, Svizzera: ogni nazione ha le sue tipologie di serial killer e i numerosi casi descritti permettono di comprendere le caratteristiche dell’omicidio seriale in ogni Paese, grazie anche alla partecipazione di esperti europei che hanno arricchito il testo con i loro contributi originali.

L’ultima parte del libro è dedicata all’approfondimento di temi specifici: la donna serial killer, gli Angeli della Morte, il caso del Mostro di Firenze e molti altri ancora. Un libro che rappresenta una guida indispensabile per compiere un viaggio attraverso il cuore nero dell’Europa. Un manuale per le polizie europee, per gli studiosi e per gli appassionati che non si perdono un episodio di Dexter , Criminal Minds o di altre serie crime.

Quali sono gli elementi per classificare un serial killer? L’identificazione dell’assassino: questione di vita o di morte. C’è correlazione tra l’industrializzazione e gli omicidi seriali? Che età hanno i serial killer? C’è sempre un quadro familiare difficile? Esistono donne serial killer? Operano in piccole città o grandi metropoli?

Commenti e critiche

Ruben de Luca è sicuramente un grande accademico e profondo conoscitore del suo campo, voglio precisare questo subito per non dare l’impressione che dall’alto del mio niente io critichi negativamente una persona evidentemente più capace di me.

Avrete già capito, quindi, che questa non sarà una recensione positiva.

A mio parere Serial Killer è un mattone insostenibile se lo si inquadra come un saggio divulgativo.

Non ci vogliono molte pagine per capire che il lavoro di ricerca dietro questo libro è stato svolto in maniera magistrale, approfondito e puntuale.

Il problema di questo libro, infatti, non sta nei dati che ci vengono mostrati e neanche nei casi che cita.

Infatti, quando De Luca si sofferma a narrare le dinamiche dei vari omicidi seriali, il testo si fa interessante e molto.

Il problema, però, è che si dà pochissimo spazio al racconto dei casi, all’approfondimento psicologico del killer e delle vittime.

La maggior parte delle pagine sono occupate da liste e liste di dati e nomi.

Molto spesso le vittime diventano elenchi di nomi, numeri asettici e poco interessanti.

Non solo, per come ha strutturato il testo, tutti quei dati diventano ancora più ripetitivi.

Infatti, il saggio è stato diviso nella prima parte a seconda dello stato europeo di riferimento e per ogni singolo stato ci sono pagine e pagine con le statistiche criminologiche: quanti serial killer, i nomi, quante vittime in media e a testa, quanti uomini, quante donne, l’età media… e così via per ogni singolo capitolo.

È noiosa pure la frase che ho appena scritto, figuratevi interi paragrafi in cui vengono sciorinati numeri su numeri.

Non avrei niente da ridire se questo libro lo avesse pubblicato il Mulino per un pubblico di studenti di Criminologia che devono sapere a menadito le statistiche. Se, però, l’intento era divulgativo indirizzato a un pubblico ampio, allora non ha raggiunto l’obbiettivo.

I numeri sono interessanti, e necessari, ma solo se vengono bene integrati in un racconto, in una narrazione organica che riesce a catturare l’attenzione e mantenerla attiva.

Al terzo o quarto numero che mi trovavo davanti nella stessa frase ho iniziato a scorrerli senza nemmeno registrarli o analizzarli veramente.


Dopo le trenta pagine di dati, arriva finalmente il momento dei casi ed è un’altra delusione.

Infatti, la psicologia del criminale non viene approfondita più di tanto, le vittime scorrono veloci senza acquisire una vera identità e, considerando che si tratta di povere persone che hanno perso la vita, mi dispiace che debbano essere citati così en passant.

L’arresto e il processo non sono minimamente affrontati.

Ruben de Luca, a parte il suo lavoro magistrale di ricerca, di suo non mette niente.

Certo, quando stai scrivendo un testo basandoti su dati e teorie non puoi scrivere le tue opinioni personali, però da uno studioso ci si aspetta che abbia sviluppato il proprio punto di vista basato su ciò che ha appreso. Che poi è proprio questo il motivo per cui decidiamo di leggere l’articolo di Tizio e non di Caio. Il lato umano lo cerchiamo sempre ed è ciò che contraddistingue un saggio da un altro.

Io non ho trovato niente di tutto ciò.

Ammetto che il libro non l’ho finito.

Non ce l’ho fatta.

Se gli ultimi capitoli cambiano completamente, scrivetemelo qui sotto.

Infine, il testo è asettico.

In conclusione

Si tratta di un libro di oltre cinquecento pagine, dense e faticose.

I casi sono diluiti in una miriade di dati che a un pubblico generalista importano poco, e proprio per questo dopo un po’ scorrono senza un vero significato.

Quando finalmente si arriva al motivo per cui si sta leggendo, ovvero scoprire, addentrarsi nella mente del serial killer, il caso scorre in poche pagine senza darti quasi niente.

Io conosco già molti casi ed è capitato di trovarmi davanti a un killer di cui già avevo letto.

Ebbene, non solo non ho visto niente di nuovo in questo libro, ma, anzi, mi sono resa conto che, se non avessi già conosciuto il caso, avrei travisato le cose.

Sono delusa.

Mi aspettavo molto da questo libro. Peccato.

Voi cosa ne pensate?

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Alle.



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Informazioni su Alle

Ciao, mi chiamo Allegra. Leggo da quando ho memoria, anche se, devo ammettere che inizialmente guardavo solo le figure. Alcuni anni fa ho creato Libri, Sogni e Realtà, un blog in cui parlare di libri, film e serie tv, principalmente che non mi sono piaciuti e in cui mostro le differenze di molte trasposizioni cinematografiche. Da pochi mesi ho aperto anche un canale Youtube in cui affronto argomenti simili.
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