
Recensione: L’incubo di Hill House di Shirley Jackson
Titolo originale: The Haunting of Hill House
Pubblicazione: 1959 (Adelphi 2016)
Casa editrice: Gli Adelphi
Genere: horror
Pagine: 233
Dove trovarlo: Amazon, Feltrinelli, Mondadori, Ibs, Il Libraccio
L’incubo di Hill House, il romanzo di Shirley Jackson, era già arrivato in Italia nel 1979, ma col titolo di La casa degli invasati.
Abbiamo gusto, devo dire.
Considerata una delle migliori storie di fantasmi del ‘900 e finalista per il National Book Award.
Trama
Hill House, una magione avvolta dal mistero.
Un mistero che il professor Montague, un aspirante cacciatore di fantasmi, chiama tre assistenti per studiare la casa.
Tra i quali conosciamo Eleanor Vance, una giovane donna tormentata dalla perdita recente della madre di cui si era sempre presa cura.
Hill House mostra subito il suo carattere, facendo sentire disorientati i nuovi abitanti…
Commenti e critiche
Hill House è la protagonista per eccellenza di questo romanzo, già dalle prime righe riusciamo a respirare l’aurea di mistero che avvolge questa casa.
I capitoli iniziali mi hanno riportato le stesse sensazioni di Dieci piccoli indiani di Agatha Christie, con Eleonor che riceve la lettera del professore, così come i vari personaggi del romanzo della Christie venivano invitati a Nigger Island.
(Ma lo posso scrivere Nigger Island?)
In questo caso, però, seguiamo solo uno dei quattro protagonisti del romanzo, ovvero Eleanor.
Ammetto che un po’ ci sono rimasta male, ma colpa delle mie aspettative, non del romanzo.
La storia ci viene narrata in terza persona, ma Eleanor, però, è il punto focale della narrazione, infatti man mano che si va avanti ci rendiamo conto che il narratore non è davvero super partis, anzi.
Pian piano capiamo che tutto ciò che stiamo leggendo altro non è che il punto di vista di Eleanor e che è sempre di più plasmato dall’influenza della casa.
Il risultato è che la curiosità cresce sempre di più e rimaniamo col fiato sospeso nell’attesa di conoscere finalmente il mistero celato di Hill House.
Purtroppo, però, la fine scorre molto in fretta senza darci le risposte e questo, per me, è un grosso punto a sfavore del romanzo.
Inoltre, verso i tre quarti del libro, spuntano due nuovi personaggi, quasi degli antagonisti, che, però, a mio parere, non aggiungono veramente niente, anzi, rubano spazio alle agognate spiegazioni.
In conclusione
L’incubo di Hill House è un romanzo che mi è piaciuto molto, la scrittura di Shirley Jackson riesce a trasmettere l’aura di confusione e ambiguità di Hill House.
Purtroppo, però, devo bocciare il finale, troppo veloce e che non ripaga l’impegno impiegato per tutto il libro per cercare di capire il racconto.
Voi cosa ne pensate?
Potete leggere anche:
–Horrorstör di Grady Hendrix
–La metà scomparsa di Brit Bennett
–Spillover – L’evoluzione delle pandemie di David Quammen
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Alle.
