
Recensione: Lui è tornato di Timur Vermes
Titolo originale: Er ist wieder da
Pubblicazione: Luglio 2017 (originale 2013)
Casa editrice: Bompiani
Genere: distopia
Pagine: 446
Dove trovarlo: Amazon, Feltrinelli, Mondadori, Ibs, Il Libraccio
Vermer è un autore e giornalista tedesco, conosciuto principalmente per il libro di cui parleremo oggi, Lui è tornato è ambientato nella Germania del 2011 ed è stato tradotto in quarantuno lingue.
Nel 2019 è uscita un’altra distopia chiamata Gli affamati e i sazi, di cui parleremo presto.
Lui è tornato è stato trasposto ed è diventato un film nel 2015.
L’opera ha ispirato anche noi italiani che abbiamo ribattuto con Sono tornato (un po’ alla Shining), il remake del 2018 che vede come protagonista Mussolini.
Per fortuna che i due non si sono incontrati!
Trama
Germania, 2011.
In un parco cittadino, Hitler si risveglia stordito, non capisce come mai non sia più nel suo bunker, ma soprattutto perché non sia morto.
Ancora con la propria divisa militare addosso, si tira su e inizia a guardarsi attorno, notando con sgomento che gli edifici sono stati ricostruiti, per le strade girano macchine futuristiche e la gente si comporta in maniera strana.
Grazie a un edicolante scopre in che anno si trovi e capisce che deve, in un modo inspiegabile, aver fatto un salto nel tempo di decenni.
L’edicolante, credendolo un comico, lo prende subito in simpatia e, oltre a offrirgli riparo per qualche giorno, riesce a metterlo in contatto con un’emittente televisiva.
La performance involontaria di Hitler convince tutti e nel giro di breve tempo riesce a fargli ottenere un programma televisivo.
In mente ha solo una missione: rendere grande la Germania.
Commenti e critiche
Prima di partire, ci tengo a dirvi che la persona che sta parlando ama le distopie, quindi un pochino è di parte.
La premessa è molto interessante: cosa combinerebbe Hitler nel XXI secolo? Le persone sarebbero più furbe o sarebbe talmente convincente da portarle lo stesso dalla sua parte?
La storia si dirama su queste due grandi domande a cui cerca di dare una risposta.
Vermes ha impostato la narrazione in prima persona portandoci nella mente di Hitler per mostrarci in primis i suoi pensieri e solo dopo le azioni.
Ha fatto un lavoro enorme, riuscire a rendere credibili i pensieri di uno degli uomini più grandi e problematici mai esistiti senza renderlo un eroe, ma neanche una macchietta.
È riuscito a far risultare non solo realistici i suoi pensieri, ma anche logici, senza però renderli giusti.
A parer mio, il romanzo è riuscito perché è capace di far arrabbiare il lettore e, allo stesso tempo, incuriosirlo e tenerlo lì.
Non posso non citare i momenti in cui Hitler si trova faccia a faccia con comportamenti per noi del tutto normali e che commenta in modo politicamente scorretto con il candore di un bambino.
Mi hanno fatta morire dal ridere e saranno le scene che mi rimarranno in mente.
Unica critica per Lui è tornato, tende a diventare ridondante a un certo punto, perché i monologhi interiori del protagonista sono tanti e sono lunghi.
È una critica solo a metà perché questa ripetizione sempre degli stessi concetti che Hitler fa a sé stesso è tipico delle persone che hanno bisogno di convincere prima di tutto sé stessi, quindi ritengo sia voluto proprio per far capire la sua modalità di pensiero.
Ammetto, però, che mi ha annoiata a un certo punto.
Un’altra considerazione che farei riguarda le note, tutte inserite in un’appendice in fondo al libro e senza nessun collegamento con il testo, in modo che uno possa andare a consultarle mentre sta leggendo.
Le ho trovate un po’ inutili visto che, una volta completata la lettura, in pochi andranno a rivedere il testo, capitolo per capitolo, per conoscere le spiegazioni sulle varie battute e citazioni.
In conclusione
È sicuramente più lento del film, ma secondo me fa capire molto meglio l’interiorità del personaggio che nella trasposizione è meno accentuata.
All’interno ci sono molti riferimenti a politici e figure di spicco tedesche, citazioni che non ho colto nella maniera migliore possibile, non conoscendole, se siete appassionati di Germania e masticate un po’ di cultura tedesca, ve lo godrete sicuramente di più.
Potete leggere anche:
–Il racconto dell’ancella di Margaret Atwood
–Vox di Christina Dalcher
–Ragazze elettrice di Naomi Alderman
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Alle.

