Il racconto dell’Ancella di Margaret Atwood

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Recensione: Il racconto dell’Ancella di Margaret Atwood

Titolo originale: The Handmaid’s Tale
Pubblicazione: 1985 (1988 Ita)
Casa editrice: Ponte delle Grazie
Genere: Distopia
Pagine: 400
Dove trovarlo: Amazon, Feltrinelli, Mondadori, Ibs, Il Libraccio

Il racconto dell’ancella è uno dei romanzi più famosi della scrittrice canadese Margaret Atwood, con cui ha vinto anche il Premio Arthur C. Clarke nel 1987.

Il romanzo ha fatto molto parlare di sé negli ultimi anni grazie alla serie tv uscita su Prime Video, ma quella del 2017 non è l’unica trasposizione di questo romanzo.

Infatti, nel 1990 il libro è diventato un film diretto da Volker Schlöndorff.

Il racconto dell’ancella è seguito da I testamenti, pubblicato nel 2019.

Trama

Gilead, una teocrazia totalitaria instauratasi nel Nord America, dopo il rovesciamento degli Stati Uniti.

In questo regime le donne non sono più persone, ma esseri appartenenti in tutto e per tutto agli uomini.

In un mondo in cui la fertilità è crollata vertiginosamente e così anche le nascite, le donne sono state private della loro libertà di scelta e dei loro corpi.

Un gruppo in particolare, le Ancelle, vengono messe al servizio dei Comandanti di Gilead affinché le loro mogli possano avere un figlio attraverso di loro, come detto da un passaggio della Bibbia.

Offred è appena stata assegnata al Comandante Fred Waterford, ma non può smettere di pensare alla sua vita precedente quando era June e aveva un marito e una figlia.

Commenti e critiche

Premetto che io adoro le distopie e che abbia visto prima la serie tv.

Queste due precisazioni sono importanti perché influenzano pesantemente la mia opinione su questo romanzo.


Avendo guardato prima la serie tv, quando ho cominciato a leggere Il racconto dell’ancella, avevo già ben chiara la strutturazione del mondo, i personaggi e dove si andasse a parare.

Mi aspettavo che ci fossero dei cambiamenti, ma l’idea generale non era una sorpresa.

Nonostante questo, in alcuni punti ho faticato a seguire la narrazione.

Il romanzo, infatti, è strutturato come un racconto a posteriori che June fa al lettore. Inizialmente non sappiamo perché stia parlando con noi, ma è chiaro che lo stia facendo e che lo stia facendo anni dopo aver vissuto ciò che ci racconta.

Essendo un racconto ricostruito tanto tempo dopo, quindi, June stessa mette in dubbio i suoi ricordi e noi lettori siamo portati a non fidarci sempre di lei.

Inoltre, proprio per questo ci si rende conto che gli eventi narrati non sempre sono in ordine cronologico e a volte serve un po’ di attenzione per seguire quello che accade.

Tuttavia, proprio per come è strutturato Il racconto dell’ancella si capisce che l’intento primario era quello di trasmettere il senso di claustrofobia che prova June.

Per tutto il libro è centrale la perdita, la spersonalizzazione che hanno subito June e tutte le altre donne.

L’ordine in cui Margaret Atwood ha deciso di scrivere è significativo e spiegato nel finale, quindi ricompensa anche la fatica fatta dal lettore per seguire la storia.

In conclusione

Si tratta di un bel libro, una storia distopica ben congeniata, ma solamente sfiorata.

Alla fine del romanzo Gilead ci rimane ancora sconosciuta, la narrazione si interrompe nel bel mezzo dello svolgimento e lascia infinite domande.

Questo può essere visto sia come un punto negativo per il libro, che ti lascia un senso di incompletezza, anche se questa interruzione è spiegata e integrata perfettamente nella storia.

Al contempo, questo elemento è anche la chiave del successo della serie tv che può spingersi oltre e andare ad ampliare avvenimenti che il romanzo accenna solo, ma può anche approfondire l’intero mondo creato da Atwood.

Conoscete il romanzo o la serie?

Fatemi sapere cosa ne pensate!

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Alle.


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Il racconto dell’Ancella – Amazon, Feltrinelli, Mondadori, Ibs, Il Libraccio

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Informazioni su Alle

Ciao, mi chiamo Allegra. Leggo da quando ho memoria, anche se, devo ammettere che inizialmente guardavo solo le figure. Alcuni anni fa ho creato Libri, Sogni e Realtà, un blog in cui parlare di libri, film e serie tv, principalmente che non mi sono piaciuti e in cui mostro le differenze di molte trasposizioni cinematografiche. Da pochi mesi ho aperto anche un canale Youtube in cui affronto argomenti simili.
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