Il Codice Rose di Kate Quinn

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Recensione: Il codice Rose di Kate Quinn

Pubblicazione: giugno 2022
Casa editrice: Nord
Genere: romanzo storico
Pagine: 622
Dove trovarlo: Amazon, Feltrinelli, Mondadori, Ibs, Il Libraccio

Kate Quinn è una scrittrice statunitense.

In Italia è conosciuta per il romanzo uscito nel 2017, tradotto nel 2019, Fiori dalla Cenere e La cacciatrice, del 2019, arrivato in Italia lo scorso anno.

Siamo indietro di un anno e di un romanzo, infatti nel 2022 è uscito anche The Diamond Eye, ambientato a Kiev nel 1937.

Sono pronta!

Trama

Bletchley Park – anni ’40 (se avete visto The Imitation Game, esatto ragazzə siamo proprio lì).

Osla e Mad si ritrovano sullo stesso treno con una lettera per un lavoro misterioso.

Le due ragazze non potrebbero essere più diverse l’una dall’altra: Osla è una ricca e colta ereditiera, mentre Mab fa parte della classe operaia, ma nessuno la batte per ambizione e cocciutaggine.

A loro si unirà anche Beth, l’ingenua e solitaria figlia della loro padrona di casa, con una sorprendente abilità per risolvere le parole crociate.

Arrivate a Bletchley Park scoprono come daranno il loro contributo allo sforzo bellico del paese: lì si decriptano le comunicazioni tedesche…

Commenti e critiche

È bellissimo.

Fine della recensione, commentate per ditemi cosa ne pensate, seguitemi sugli altri social!

Alle.


Fermi!

Fermi, sto scherzano!

Sto scherzando, ovviamente.

Non sto scherzando sul fatto che sia un romanzo bellissimo, mi sono pure fissata coi codici e non escludo di leggere manuali di decriptazione…

Al momento non sono in grado neanche di trovarne un difetto, ma ci proviamo.


Kate Quinn è conosciuta principalmente per i suoi romanzi storici e l’autrice si concentra sul periodo della Seconda Guerra Mondiale.

In particolare, le sue storie sono incentrate sul mondo femminile.

Durante la guerra, le donne non potevano essere trattate come il “sesso debole”.

C’era bisogno di manodopera che prendesse il posto degli uomini partiti per il fronte, ma non solo, le donne sono state fondamentali per ogni tipo di lavori e per lo sforzo bellico.

Kate Quinn ci ha mostrato spie, ci ha mostrato pilote dell’aereonautica russa, con Il codice Rose rimaniamo in Gran Bretagna e vediamo come le donne abbiano contribuito alla vittoria degli Alleati lavorando alla criptoanalisi dei messaggi tedeschi.

Quinn mescola personaggi realmente esistiti e che tutti conosciamo, come il principe Filippo di Grecia (sì, il marito della regina di Inghilterra), con personaggi inventati, creando una storia estremamente plausibile.

Tra gli elementi che più mi fanno apprezzare l’autrice sono le note finali in cui spiega dettagliatamente quali elementi sono romanzati e quali presi da fonti storici. Questi dettagli rendono una storia già molto bella, ancora più memorabile.

Se vi piacciono i romanzi storici, questa autrice è da provare.


Ho amato questo libro anche perché mostra una storia che negli anni è diventata molto conosciuta da un altro punto di vista.

Grazie a The Imitation Game abbiamo conosciuto la storia di Bletchley Park e di Alan Turing, ma da un punto di vista prettamente maschile.

Sì, okay, c’era Kira Knightley, ma guardiamoci in faccia: l’impressione che dà il film è che lei fosse l’unica donna speciale che si ritrovava a lavorare tra i maschi, mentre le altre erano semplici segretarie.

Inoltre, nel film sembra che quel singolo gruppo di uomini (e Kira), abbia fatto tutto: creato la macchina, trovato i settaggi per usarla, decifrato i codici e preso le decisioni su come usare le informazioni.

Alan Turing ha decisamente cambiato la storia umana, ma non credo avesse tutto questo potere decisionale all’epoca.

Il Codice Rose, proprio perché ha tre protagoniste, riesce a mostrarci più settori di Bletchley Park e ti mostra come le singole persone erano solo un passaggio di un meccanismo complicatissimo e altrettanto segreto e come molti di questi settori erano a maggioranza occupati da donne.

Non solo dattilografe e traduttrici, ma c’era un’intero gruppo di crittoanaliste.

Per intenderci, nel corso della guerra, l’80% dei dipendenti di Bletchley Park sono state donne: nel film si vede Kira, la sua amica (in un bar comunque pieno di maschi), la segretaria del boss e una scena en passant in cui vengono inquadrate delle dattilografe.

Ne Il codice Rose la situazione viene mostrata in maniera più equilibrata, vengono affrontate tematiche complesse e delicate per gli uomini, come l’impossibilità di arruolarsi perché a conoscenza di segreti militari troppo importanti e lo stigma sociale a cui erano sottoposti.

Ma anche l’ansia di alcune donne per il proprio futuro perché una volta terminata la guerra sarebbero dovute tornare a casa a fare la calzetta.

Di tutte queste cose, però, ho parlato in questo video:

P.S.
Mi è piaciuto molto il film su Alan Turing, ma, appunto, secondo me dà una visione un po’ limitata e distorta.

In conclusione

Avevo detto che avrei trovato almeno un punto negativo di questo romanzo, ma per quanto mi riguarda l’ho amato punto e basta.

Se proprio vogliamo: potrebbe apparire un po’ troppo romance, ma c’è da ammettere che siamo negli anni ’40 e per quanto si voglia essere femministe lo scopo principe delle donne in quegli anni era sposarsi, perché gli veniva insegnato questo.

Anzi, una delle protagoniste si discosta da queste imposizioni, quindi niente neanche questo è davvero un punto negativo.

Kate Quinn mia nuova scrittrice preferita, potrebbe aver battuto Tracy Chevalier.

Ho pianto.

Vi dico solo questo.

Leggetelo!

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Alle.


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Fiori dalla cenere – Amazon, Feltrinelli, Mondadori, Ibs, Il Libraccio
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La cacciatrice – Amazon, Feltrinelli, Mondadori, Ibs, Il Libraccio
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Il codice Rose – Amazon, Feltrinelli, Mondadori, Ibs, Il Libraccio

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Informazioni su Alle

Ciao, mi chiamo Allegra. Leggo da quando ho memoria, anche se, devo ammettere che inizialmente guardavo solo le figure. Alcuni anni fa ho creato Libri, Sogni e Realtà, un blog in cui parlare di libri, film e serie tv, principalmente che non mi sono piaciuti e in cui mostro le differenze di molte trasposizioni cinematografiche. Da pochi mesi ho aperto anche un canale Youtube in cui affronto argomenti simili.
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