
Recensione: Il corpo in cui sono nata di Guadalupe Nettel
Pubblicazione: febbraio 2022
Casa editrice: La Nuova Frontiera
Genere: romanzo autobiografico
Pagine: 192
Dove trovarlo: Amazon, Feltrinelli, Mondadori, Ibs, Il Libraccio
Guadalupe Nettel è una scrittrice messicana, traduttrice e insegnante.
In Italia oltre a Il corpo in cui sono nata è conosciuta anche per altri due dei suoi quattro romanzi: Quando finisce l’inverno (2014/2016) e La figlia unica (2020), e due raccolte di racconti: Petali e altri racconti scomodi (2008/2019) e Bestiario sentimentale (2013/2018)
Trama
Guadalupe si confronta con la sua infanzia segnata da un problema alla nascita: un neo bianco sulla cornea che l’ha costretta a portare per anni un grosso cerotto sull’occhio sinistro.
La bambina, immersa in un universo fatto di suoni nitidi e di immagini sbiadite, sviluppa fin da piccolissima un profondo senso di estraneità nei confronti del mondo che la circonda.
Sullo sfondo, il Messico degli anni Settanta, la scuola Montessori, i figli degli esuli politici e i suoi genitori in una relazione aperta. Ma poi, con gli anni Ottanta, tutto viene spazzato via: la famiglia si disgrega, il padre sparisce e la madre vola in Francia per proseguire gli studi lasciando la giovane protagonista, e il fratello, a casa di una nonna un po’ bigotta.
Il corpo in cui sono nata è un commovente romanzo di iniziazione alla vita e alla letteratura, un viaggio a ritroso verso l’accettazione di sé, un Bildungsroman ambientato tra l’America Latina e l’Europa.
Commenti e critiche
Il romanzo è strutturato come un monologo che la protagonista ha con la sua terapeuta.
Proprio per questo si passa da un argomento all’altro, dal passato al presente, nonostante i vari capitoli abbiano un tema centrale e la linea temporale principale ci porta dall’infanzia di Guadalupe all’età adulta.
L’età adulta, e quindi il presente, però viene solo accennata brevemente.
Non c’è una vera e propria trama, un avvenimento centrale che vediamo svilupparsi, ma solo tanti momenti che hanno segnato e cambiato la vita di Guadalupe.
È un libro che potenzialmente potrebbe annoiare, ma il modo in cui scrive mi ha tenuto attaccata alle pagine.
Seppur dedichi poco spazio a tutti gli avvenimenti riportati, vengono inquadrati con vividezza, Nettel ha la capacità di mostrarti l’ambiente e i personaggi che lo vivono in maniera dettagliata con pochissime righe.
La vita di Guadalupe ha elementi molto particolari: è cresciuta nel Messico degli anni ’70, ha frequentato scuole montessoriane, la madre ha fatto vivere lei e suo fratello in una comune per qualche perioso.
Nonostante questo, però, ci sono dei momenti di crescita, delle esperienze che sembrano quasi universali, per lo meno per chi è cresciuto come una femmina, che ti permettono non solo di empatizzare con lei, ma anche di rivivere la tua storia attraverso le parole di un’estranea.
Questo mix di peculiarità e momenti condivisibili mi ha conquistata e mi ha permesso di leggere per ore senza stancarmi, facendomi divorare più di metà del libro la prima sera.
In conclusione
Non so se consigliare o meno questo romanzo.
È molto particolare e per questo l’esperienza di lettura risulta molto soggettiva.
Io, per esempio, di solito detesto i libri scritti in questo modo perché il fatto che manchi un punto a cui arrivare mi innervosisce.
Il corpo in cui sono nata, invece, mi ha rapita.
Mio consiglio: se volete comprarlo leggete le prime pagine, visto che lo sviluppo dell’intero romanzo le rispecchia.
Per questa recensione è tutto, ma se volete saperne ancora di più, vi lascio la mia recensione video (ovviamente iscrivetevi anche su Youtube!)
Potete leggere anche:
–Atti osceni in luogo privato di Marco Missiroli
–Come le cicale – Fiore Manni
–Il buio oltre la siepe di Harper Lee
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Alle.

