
Recensione: Il Post COSE Spiegate bene
Questioni di un certo genere
Pubblicazione: Novembre 2021
Casa editrice: Iperborea
Genere: saggio
Pagine: 224
Dove trovarlo: Amazon, Feltrinelli, Mondadori, Ibs, Il Libraccio
COSE è una rivista creata dal Post in collaborazione con la casa editrice Iperborea.
Il primo volume è A proposito di libri, uscito a giugno del 2021, che esplora il mondo dell’editoria e sul percorso che porta un libro dall’idea agli scaffali delle librerie.
Ogni titolo si concentra su un argomento e lo tratta in maniera semplice e chiara, raccogliendo storie di autori che hanno a che fare con l’ambito trattato.
Sinossi
Fiocco azzurro o fiocco rosa: tutte le persone vengono divise tra due gruppi alla nascita, o ancora prima, in base alla forma dei propri genitali vista in un’ecografia.
Le cose però non sono mai così semplici e concluse, e per capirle meglio abbiamo cominciato a distinguere sessi e attrazioni sessuali prima, e identità di genere poi. Insieme a queste distinzioni sono arrivate nuove parole – come «bisessuali», «LGBTQIA+», «transgender» e «cisgender» – e nuovi dibattiti.
Uno riguarda la lingua (non solo lo schwa), altri cose più concrete: i simboli sulle porte dei bagni, le categorie nello sport agonistico, gli abiti che indossiamo.
E poi ci sono le questioni dei diritti, e la capacità di tutti di conoscere e capire il prossimo, e gli argomenti di cui si discute.
Commenti e critiche
Leggendo Questioni di un certo genere mi sono resa conto di non sapere niente.
E la cosa peggiore è che sono consapevole che le mie conoscenze sull’identità di genere, sul mondo transgender e non-binary sono addirittura superiori alla media della popolazione in Italia.
Insomma, potrei finire questa recensione semplicemente così: leggetelo!
Questioni di un certo genere, così come gli altri libri di COSE, è un punto di partenza per affacciarsi all’argomento trattato, non un approfondimento, non un punto di arrivo.
Permette di avere un’infarinatura generale e di mettere ordine tra tutte le conoscenze assorbite involontariamente, e magari sbagliate.
L’elemento più bello è che dà voce alle categorie protagoniste, eliminando il fenomeno del mansplaining.
(Mansplaining inteso non solo come “maschio che spiega a una donna qualcosa che la riguarda”, ma più in generale come “categoria privilegiata che si mette in cattedra per spiegare alla minoranza interessata dal fenomeno”).
Il testo va avanti con pochissime nozioni e tanti esempi, sia dai narratori, sia portando i casi di attori e personaggi noti, rendendo chiaro il concetto e facendo leva sull’empatia che un manuale non può avere.
È un libro molto dinamico, i vari capitoli durano poche pagine e sono divisi dai colori che caratterizzano questa collana e che aiutano una rilettura mirata solo di alcune parti.
In conclusione
A mio parere Il Post sta facendo un lavorone con questa collana e sono molto curiosa di leggere anche gli altri due usciti finora.
Voi conoscevate questa collana?
Vi ispira?
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Potete leggere anche:
–The Danish Girl; David Ebershoff
–Pride
–Golden Boy; Abigail Tartellin
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Alle.




