
Recensione: Invisibili – Come il nostro mondo ignora le donne in ogni campo. Dati alla mano di Caroline Criado Perez
Pubblicazione: 2020
Casa editrice: Einaudi
Genere: saggio
Pagine: 472
Dove trovarlo: Amazon, Feltrinelli, Mondadori, Ibs, Il Libraccio
Caroline Criado Perez è una giornalista e attivista britannica, conosciuta a livello internazionale per il saggio Invisibili.
Sinossi
Uomo è il termine usato per rappresentare sia i maschi che le femmine, ma guardando i dati statistici raccolti in vari ambiti sociali diventa sempre più chiaro che non è così.
La società inquadra gli uomini come la norma e le donne un’eccezione.
Tutti, infatti, dalla struttura delle città, agli orari lavorativi, alle tratte degli autobus, sono stati creati per favorire la modalità di vita maschile dando per scontato che si possa espandere alla società intera.
Perrez ci mostra come, invece, in molti campi sono principalmente le donne a venire sfavorite per l’organizzazione creata a immagine della vita degli uomini.
In Invisibili vediamo come molto spesso i dati spesso non sono suddivisi per genere e, quando lo sono, mostrano un quadro preoccupante di quasi tutte le società contemporanee.
Commenti e critiche
Invisibili non è il libro perfetto, ha molti limiti, ma i dati e gli studi che porta parlano chiaro e fanno arrabbiare.
I capitoli vanno avanti uno studio alla volta e, nonostante le conclusioni e le argomentazioni che la Perrez porta avanti possano non essere condivise, i dati sono fatti.
Il libro ha lo scopo di vedere come in molti ambiti, in molte parti del mondo, le donne non siano tenute in considerazione, neanche quando si sta legiferando o decidendo per ambiti che riguardano solo loro.
Basta guardarsi intorno per percepire questa modalità, ma Invisibili lo rende palese.
Il saggio è piuttosto monotono e lento, proprio perché si concentra molto sugli studi e sulla citazione dei dati, quindi risulta un po’ ostico mantenere l’attenzione attiva.
Oltre al fatto che ho dovuto fare qualche pausa perché la rabbia e la frustrazione diventava troppa.
Tuttavia, lo consiglierei, se non tutto, almeno alcuni capitoli per vedere tutte quelle piccole cose a cui non si fa neanche caso.
Questo consiglio vale principalmente per i maschi e le persone cresciute come tali, ma anche le donne (o socializzate come tali) possono scoprire dinamiche sottili a cui non si era mai prestata attenzione.
Ho strutturato le frasi precedenti sottolineando “persone cresciute come…” proprio perché questo è un enorme limite del libro.
Perrez divide la società in due: maschi e femmine, punto.
Nella sua narrazione non esistono le persone non binarie o transgender.
Di questo parleremo meglio quando uscirà il video delle letture di Giugno.
In breve, questa mancanza, secondo me, non è dovuta a una volontà di ignorare parte della popolazione, ma una necessità di concentrarsi sulle problematiche solo del gruppo “donne” e del gruppo “uomini” per semplificare il discorso.
Non so se l’autrice ne fosse consapevole o meno, ma capisco che infastidisca questa omissione, soprattutto perché non apertamente giustificata.
In conclusione
È un libro interessante, ma sicuramente poteva essere gestito meglio, sia per la questione non binaria, sia per lo sciorinamento di dati continuo.
In parte ha senso, perché l’autrice ha voluto che fossero solo quelli a parlare, dall’altro però il testo in alcune parti è noioso, trattandosi di un saggio e non di un manuale.
Da un saggio mi aspetto di sentire molto di più la voce dell’autrice e qui non succede.
Se lo conoscete, ditemi cosa ne pensate.
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