
Recensione: Donne difficili
Storia del femminismo in 11 battaglie
di Helen Lewis
Titolo originale: Difficult Women. A History of Feminism in 11 Fights
Pubblicazione: 2021
Casa editrice: Blackie Edizioni
Genere: saggio femminista
Pagine: 447
Dove trovarlo: Amazon, Feltrinelli, Mondadori, Ibs, Il Libraccio
Helen Lewis è una giornalista e scrittrice inglese.
È stata vicedirettrice di New Statesman, conduttrice di The Spark, un programma radio per la BBC.
Donne difficili è il suo primo libro che è stato un bestseller per Sunday Times e libro dell’anno per Guardian, Times, Telegraph e Financial Times.
Ricorderemo Lewis per la “Legge di Lewis”: «I commenti a qualsiasi articolo che parli di femminismo giustificano il femminismo stesso».
Sinossi
Helen Lewis prende undici delle principali battaglie combattute dai movimenti femministi, partendo dal divorzio, arrivando fino dall’aborto (guerra ancora aperta, dibattuta, critica e lontana dall’essere vinta), passando dallo sport, dalle pari opportunità nel mondo del lavoro e dalla sicurezza.
In ogni capitolo Lewis ha scelto una donna difficile che ha combattuto quella specifica battaglia, ma per una ragione o per l’altra è stata messa da parte dal movimento femminista.
Obiettivo del libro: parlare delle donne che si sono immolate per la causa in quanto donne e per questo fallaci e imperfette e che come tali hanno il diritto di essere ricordate.
Commenti e critiche
Ho dato a questo saggio ben cinque stelline su Goodreads e penso che se le meriti tutte.
Oggi c’è confusione per quanto riguarda la visione del movimento femminista, ancor più per il termine “femminismo”.
Il termine “femminismo” spesso viene visto come l’opposto semantico di maschilismo, e si pensa stia a indicare comportamenti e pensieri che vedono le donne al potere e i maschi schiacciati in un matriarcato.
Non è così.
O, altro errore è pensare che femminismo vuol dire trattare le donne e gli uomini nello stesso modo.
Ancora una volta non è così.
Il femminismo è il movimento che combatte per garantire le stesse opportunità sia agli uomini che alla donne che non vuol dire trattare tutti uguali, anzi!
Affinché le persone siano pari in una società è necessario fare attenzione proprio a ciò che le rende diverse per poter creare delle strutture e delle regole che permettano a ognuno di avere le stesse possibilità.
L’idea del femminismo oggi è fumosa, confusa e spicca principalmente per le sue frange più estreme.
Le prime battaglie sembrano sempre più lontane e date per scontate.
Le sostenitrici che le hanno combattute vengono cancellate dalla storia per caratteristiche oggi ritenute negative.
Grazie alle 11 battaglie che Helen Lewis ha deciso di raccontare, non solo rispolveriamo i più grandi traguardi a beneficio delle nuove generazioni femministe, ma ci permette di conoscere donne importanti per il movimento spesso dimenticate.
Lewis ci mostra queste donne senza ometterne i difetti, anzi sottolineandoli.
Le inquadra sia nella loro epoca, ma anche nella loro dimensione umana.
Ci ricorda che nessuna persona al mondo è perfetta e che anche in piccoli traguardi si nascondono passi importanti.
Ciò che ho apprezzato in modo particolare di questo saggio è la capacità di Helen Lewis di non cadere in estremismi di nessun tipo.
A parer mio, essere femministe senza diventare estremi non è facile.
Non è facile guardare i dati, gli avvenimenti tragici, le condizioni femminili in molte parti del mondo e i diritti che ancora oggi vengono negati alle donne senza lasciarsi accecare dalla rabbia.
Farsi trascinare dal proprio risentimento verso l’intera popolazione maschile, invece è molto semplice.
Ricordarsi che non è colpa degli uomini, ma dell’intera società patriarcale basata su stereotipi e discriminazioni è difficile.
Helen Lewis riesce a esprimersi senza scadere nella frustrazione e nella rabbia cieca che caratterizza libri come Odio gli uomini (c’è anche un video in cui sclero su questo libro).
In Donne difficili Lewis porta avanti le proprie argomentazioni in maniera chiara, a volte anche divertente e si mostra in prima persona nel bene e nel male.
Si mostra come femminista con i propri difetti per ricordarci che non dobbiamo spuntare ogni singola voce del modello “donna femminista” per poterci definire tali.
P.s. ho parlato di donna femminista perché il “modo giusto” per essere femminista è un’imposizione che viene fatta alle donne, ma ritengo che chiunque possa (e debba) essere femminista.
L’unica pecca, per così dire, è che essendo una scrittrice britannica, Helen Lewis si concentra in particolar modo sulle leggi del Regno Unito.
Sarebbe interessante capire come questo movimento si sia mosso in Italia e come ha cambiato la vita delle donne nel nostro paese.
Di sicuro, la strada è ancora lunga un po’ in tutto il mondo.
In conclusione
La prima ondata del femminismo risale al1800 e prosegue fino all’inizio del ‘900… periodo storico decisamente coperto dal sistema scolastico.
Purtroppo, però quegli anni portano alla Prima Guerra Mondiale, quindi “ci sono cose più importanti a cui pensare”.
Oggi abbiamo dimenticato molte delle vittorie dei movimenti femministi e diamo per scontate molte possibilità che le donne un tempo neanche si sognavano (studiare all’università, essere padrone di sé stesse dopo il matrimonio o, cosa più ordinaria, sedere al bancone del bar).
Donne difficili è un’ottima lettura per rendersi conto di quanto la società sia cambiata in così poco tempo (almeno in Europa) e per farci capire anche quanto ancora siamo lontani dall’agognata parità.
Il mio consiglio: leggete questo libro!
Come punto di partenza, perché dopo si apre un mondo.
Potete leggere anche:
–Via col vento di Margareth Mitchell
–La gabbia dorata – Camilla Läckberg
–Seni e uova di Mieko Kawakami
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Alle.
