Curiosità: La Compagnia dell’Anello (Libro Secondo)

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Curiosità: Il Signore degli Anelli
La Compagnia dell’Anello (Libro Secondo)

Introduzione

Il Signore degli Anelli (The Lord of the Rings) è stato scritto tra il 1937 e il 1949 da J.R.R. Tolkien.

Si tratta di un’opera unica, una storia suddivisa in sei libri, ma che è stata pubblicata in tre volumi, tra il 1954 e il 1955: La Compagnia dell’AnelloLe due torri e Il ritorno del re.

Nonostante questa trilogia sia la più famosa, la storia continua da dove si è interrotto Lo Hobbit del 1937.

Tra il 2001 e il 2003 escono le tre trasposizioni cinematografiche dei tre libri che compongono Il Signore degli Anelli.

Esattamente come i libri, tutti e tre i film diretti da Peter Jackson sono stati girati simultaneamente in Nuova Zelanda e hanno richiesto ben otto anni di lavoro.

Premesse

Nel caso non abbiate letto l’articolo precedente, vi lascio qualche spiegazione su questi articoli.

Intanto andate a recuperarlo qui:
Dal libro al film: La Compagnia dell’Anello (Libro Primo)
Curiosità: La Compagnia dell’Anello (Libro Primo)

Se conoscete questo genere di articoli, saprete che io scrivo, o cerco di scrivere, ogni minima differenza tra i libri e le trasposizioni cinematografiche.

Il Signore degli Anelli è un’opera talmente grande e complessa che è impossibile riuscire a scrivere tutto e soprattutto gli articoli sarebbero talmente lunghi da essere illeggibili.

Già così non scherziamo.

Ho deciso, quindi, di riportare le differenze più grandi che esistono tra le due versioni.

Per facilitarmi il compito, terrò la divisione in libri, creando più articoli e dividerò le varie parti seguendo l’andamento dei capitoli del libro.

Prima di cominciare alcune NOTE: ho deciso di non tenere in considerazione le versioni estese dei film, quindi le parti presenti in quelle pellicole, ma eliminate dalla versione “breve”, le citerò nel corso delle differenze.

Voglio precisare che a me la storia, sia versione film che versione libro, è piaciuta, quindi tutte le battute che seguono non hanno niente a che fare con la mia opinione e non sono da leggere come una critica.

Ultima nota: io ho recuperato questa saga solamente quest’anno. Ho guardato tutti i film e ho letto i libri per la prima volta, senza saperne assolutamente niente.

Il mio approccio, quindi, è da totale ignorante e da persona che scopre tutto per la primissima volta.

Questo articolo è rivolto, ovviamente, a tutti coloro a cui è piaciuta la saga cinematografica, ma che non hanno avuto voglia di affrontare quei mattoni spaventosi che sono i romanzi.

Vi capisco.

Curiosità

I. Molti Incontri
  • Dopo essere stato portato per il rotto della cuffia a Gran Burrone, Frodo rimane incosciente per tre giorni e quattro notti.
    • Gandalf era dell’idea che gli fosse rimasto un frammento della lama nella ferita rimarginata.
    • Infatti, la sera precedente al risveglio di Frodo, trovano proprio una scheggia che avanzava verso il suo cuore. Elrond l’ha estratta.
      • Se quel frammento fosse penetrato nel cuore, Frodo sarebbe diventato come uno dei Cavalieri, ma ancora più sottomesso alla loro autorità.
  • Gli spiega anche che il pericolo più grande lo ha corso proprio mettendosi l’Anello.
    • Così facendo entra per metà nel mondo degli Spettri e i Cavalieri possono vederlo, come lui ha potuto vedere loro.
  • Frodo, giustamente, non capisce come mai se i Cavalieri Neri sono spiriti, come mai si riescano a vedere i loro mantelli neri e i cavalli che cavalcano.
    • Gandalf gli spiega che i cavalli veri e vivi, così come sono veri i manti che indossano per dar forma alla loro “non esistenza”.
      • Frodo non capisce perché i cavalli non si spaventano, come tutti gli altri animali davanti ai Nazgûl. Semplicemente perché sono cresciuti a servizio dell’Oscuro.
  • L’inondazione del fiume è stata comandata da Elrond che usa il fiume come barriera contro i nemici.
    • Gandalf ci ha messo il suo tocco:

[…] forse non l’hai notato, ma fra le onde ve ne erano alcune a forma di grandi cavalli bianchi montati da risplendenti cavalieri bianchi; e poi un gran numero di macigni rotolò giù con fracasso. Per un attimo ebbi a temere di aver scatenato una collera troppo violenta, e che l’inondazione traboccasse travolgendovi tutti.

L’interrogatorio di Frodo a Gandalf continua per un po’ ma a noi può bastare così.


Quante cose di cui non mi sono resa conto, avendo letto La Compagnia dell’Anello prima di guardare Lo Hobbit:

A Gran Burrone, appena Frodo si riprende, partecipano a un banchetto.

  • Frodo è seduto accanto a un Nano che si presenta come Glóin, e Frodo lo riconosce come uno dei dodici compagni di Thorin Scudodiquercia: ovvero uno dei Nani presenti ne Lo Hobbit.
    • Frodo gli chiede come mai si sia spinto fin lì dalla Montagna Solitaria, ma Glóin pensa che sia giusto aspettare il Consiglio per parlarne.

Continuano la loro chiacchierata e ci sono altre citazioni ad altri libri che io non ho letto, quindi non riesco a collocarvi, ma vi riporto lo stesso:

  • Dàin (che è stato il successore di Thorin) è ancora Re sotto la Montagna, nonostante sia arrivato a duecentocinquant’anni.
  • Sette dei dieci sopravvissuti alla Battaglia dei Cinque Eserciti erano ancora vivi: Dwalin, Dori, Nori, Bifur, Bofur e Bombur, e, ovviamente Glóin.
  • Bombur comunque è “diventato tanto grasso da non riuscire a trasferirsi da solo dal suo letto alla sedia, e aveva bisogno dell’aiuto di sei giovani Nani (quest’ultimo pezzo l’ho riportato tra virgolette, perché mi sento un po’ a disagio a leggerlo, oggi come oggi).
  • Infine, Frodo chiede che fine abbiano fatto Balin, Ori e Òin, ma Glóin cambia discorso perché non vuole parlare di cose tristi.

Finito il banchetto, si spostano in un’altra stanza per ascoltare dei canti e delle storie, lì Frodo incontra Bilbo per la prima volta da anni.

  • Bilbo se ne stava lì a pensare a un canto e sostiene che hanno finito il banchetto troppo presto e che sono andati a disturbarlo.
    • Adesso dovrà chiedere aiuto al suo amico Nùmenoreano... ovvero Grampasso.
      • Oppure Dùnadan, in elfico dùn-adan: Uomo dell’Ovest, Nùmenoreano

Ma quanti nomi può avere una persona, per l’amor del cielo?

II. Il Consiglio di Elrond
  • Durante il Consiglio, prima che Boromir prenda parola e voglia conquistare i Sette Regni, finalmente scopriamo perché Glóin non voleva parlare di Balin, Ori e Òin:
    • Quasi trent’anni prima, questi Nani avevano deciso di partire per riconquistare Moria, dando ascolto ai sussurri a quanto dice Glóin.
      • Per anni giunsero notizie, erano entrati a Moria e si erano messi all’opera, finché i messaggi cessarono.
    • Circa un anno prima, invece, era arrivato un nuovo messaggio, questa volta, però, da Mordor:
      • Un cavaliere notturno disse che Sauron il Grande voleva la loro amicizia in cambio di Anelli uguali a quelli dati loro in tempi antichi.
      • Inoltre, chiese insistentemente notizie di uno Hobbit, perché Sauron sapeva che un tempo ne conoscevano uno:

‘Sauron chiede questo come piccolo pegno della vostra amicizia’, disse; ‘trovare il ladro’ tale parola adoperò, ‘e prendetegli volente o nolente un piccolo anello, il minore degli anelli che egli rubò un giorno. È un gingillo che piace a Sauron, e sarebbe un buon modo per dimostrare la vostra buona volontà. Trovatelo, e i tre anelli che i Signori dei Nani possedevano anticamente saranno nuovamente vostri, e il Reame di Moria tornerà a voi per sempre.

Come avete letto, Sauron cerca di ingannare i Nani parlando di un anello di scarso valore, il meno importante di tutti.

Questo perché nel romanzo la storia di Sauron e della creazione degli Anelli non è nota per intero da tutti.

Elrond, prima di iniziare a discutere dell’Unico, la racconta tutti.

  • Prima che gli Anelli furono forgiati, Sauron non aveva ancora l’aspetto malvagio e i Fabbri Elfi di Eregion, amici di Moria e desiderosi di conoscere di più, si fidarono di Sauron.
    • Accettarono il suo aiuto e diventarono potenti nella loro arte.
      • Sauron conobbe tutti i loro segreti e grazie a essi forgiò l’Unico Anello per dominare tutti gli altri.
  • Celebrimbor (protagonista del Silmarillion) se ne accorse e nascose i Tre anelli degli Elfi.
    • La guerra dilaniò il paese e il cancello di Moria fu chiuso.

Qui c’è la storia di come l’Anello è arrivato a Bilbo che, però:

[…] è raccontata altrove, scritta da lui di proprio pugno nei suoi libri di antiche tradizioni, essa non è qui riportata,

Il mio commento nella nota nel libro: “Non ho parole”.

Diamo a Tolkien una laurea in Marketing e Comunicazione ad honorem.

  • Durante l’incontro scopriamo anche che la spada, Narsil, era rimasta nella famiglia di Aragorn con la promessa di rifoggiarla quando l’Anello sarebbe rispuntato fuori.
  • Veniamo a sapere anche che i versi che accompagnano Aragorn (Curiosità libro primo) sono state scritte da Bilbo.
  • Vanno avanti, discutono dell’Anello e su come sapere se si tratti effettivamente dell’Unico e Gandalf cita dei documenti in cui Isildur aveva descritto l’Anello:

Era caldo al primo momento, caldo come ferro rovente, e la mia mano ne fu scottata a tal punto che dubito di poter liberarmi dal dolore. […] si sta rinfrescando, e mi è parso di vederlo restringersi, senza tuttavia perdere né di forma né di bellezza. Di già la fiamma incisa su di esso, che sulle prime era chiara al pari di una rossa fiamma, sbiadisce ed è ormai appena leggibile. I caratteri sono quelli elfici di Eregion, poiché non vi sono a Mordor lettere idonee a un lavoro sì minuzioso, ma la lingua è a me sconosciuta.

[…] Forse se si riscaldasse nuovamente l’oro, la scrittura tornerebbe viva.


Quando Gandalf arriva da Saruman e lui lo imprigiona, c’è una parte cringe che mi ha fatto ridere:

[…] qui rimarrai Gandalf il Grigio, e ti riposerai dai lunghi viaggi. Perché io sono Saruman il Saggio, Saruman Creatore d’Anelli, Saruman Multicolore.

Lo guardai, e vidi che le sue vesti non erano bianche come mi era parso, bensì tessute di tutti i colori, che quando si muoveva, scintillavano e cambiavano tinta, abbagliando quasi la vista.

Poi parte una disquisizione sui colori… ma perché?


Finita la storia, comunque non si arriva subito alla risoluzione… com’è facile nel film!

  • Elrond cita Tom Bombadil, sostenendo di averlo incontrato molti anni prima, quando lo chiamavano Iarwain Benadar ed era il più anziano e senza padre.
    • Nel corso degli anni ebbe vari nomi: “Forn per i Nani, Orald per gli Uomini del Nord e molti altri”.

  • Oltre alla fine dell’Anello, si pensa anche a come battere Sauron e Glòin chiede perché non possano usare i tre Anelli degli Elfi.
    • Io ho sempre creduto che fossero stati tutti forgiati da Sauron, invece, mi sono sbagliata: sono stati forgiati da Celebrimbor e Sauron non li ha mai toccati.

I Tre non sono inattivi. Essi non furono però fabbricati per servire come armi di guerra e di conquista […]. Coloro che li forgiarono non desideravano forza o dominazione, e non accumulavano tesori; cercavano di capire, fabbricare, e curare, onde mantenere ogni cosa immacolata. […] ma tutto ciò ch’e stato compiuto da coloro che posseggono i Tre si volgerà contro di essi per distruggerli, e rivelerà a Sauron la loro mente e il loro cuore, qualore il Nemico conquistasse l’Unico. Allora sarebbe meglio che i Tre anelli non fossero mai esistiti. Questo è il suo scopo.

  • Non sanno cosa accadrebbe se l’Unico venisse annientato: sperano che i Tre anelli siano liberi di risanare i mali del mondo (Miss Italia, spostati).
    • Ma potrebbero anche perdere tutto il loro potere.
      • Gli Elfi sono disposti a correre questo rischio.
III. L’anello va a Sud
  • Nei due mesi trascorsi a Gran Burrone, dopo il Consiglio di Elrond, Aragorn riforgia la sua spada.
    • Le dà un nuovo nome: Andùril, Fiamma dell’Occidente.
    • Sulla lama viene inciso un emblema composto da sette stelle fra la Luna crescente e il Sole, circondato da molte rune.

  • Il pony che vedete nel film, è lo stesso che Frodo e gli altri hanno con loro fin da quando hanno lasciato Brea.
    • Durante i due mesi a Gran Burrone si è rimesso in forma per bene.
    • Sam aveva insistito affinché scegliessero proprio Bill (il pony) per il viaggio altrimenti avrebbe sentito la loro nostalgia.

Fu così che Bill partì come bestia da soma, eppure di tutta la Compagnia era l’unico a non aver l’aria depressa.


  • A quanto pare Gandalf non è appassionato solo di Erba Pipa, ma anche di cordiali particolarmente forti.
    • Quando sono accampati sui monti, Gandalf passa del miruvor, un cordiale di Imladris che gli ha dato Elrond e che rinvigorisce un po’ tutti.
VI. Un viaggio nell’oscurità

Nel film, costretti a tornare indietro dalla montagna, hanno già deciso di andare a Moria, nel libro, invece ne parlano di quale sarà la prossima mossa.

  • Gandalf dice che non hanno scelta: o proseguono o tornano a Gran Burrone.
    • A queste parole Pipino, Sam e Merry lo guardano con gli occhi da cucciolo bastonato, già pentiti del viaggio intrapreso.
  • Quella notte vengono anche attaccati dai lupi. Quando al mattino cercano i corpi, non trovano niente, così Gandalf capisce che non erano lupi comuni.

A questo punto del film abbiamo alcune delle scene tagliate:

  • Avvicinandosi alle mura di Moria, Gandalf chiede a Frodo come stia e se sente l’Anello che acquista sempre maggiore potere.
    • Lo mette in guarda sia dai pericoli esterni, ma anche interni alla Compagnia.
      • Frodo poverino è un po’ basito e gli chiede disperato di chi possa fidarsi, allora, e Gandalf gli risponde che l’unico di cui può fidarsi è lui stesso.
  • In più c’è un pezzettino in cui si avvicinano alla porta e Gimli spiega che le porte dei Nani sono nascoste (ripreso identico dal libro).

  • Frodo a causa della ferita di pugnale alla spalla ha i sensi acuiti e riesce a percepire meglio le “cose non visibili”.
    • A Moria si accorge anche di vedere meglio al buio.

Tra l’altro, nelle differenze ho cercato di difendere Pipino, ma forse ho fatto male:

  • Si stanno accampando dopo essersi addentrati a Moria, sono vicino a un pozzo e Pipino lancia un sasso dentro.
    • Facendo spaventare tutti, soprattutto Gandalf:

“Idiota di un Tuc!”, ruggì”. “Questo è un viaggio serio, e non una passeggiata Hobbit. Gettati tu dentro la prossima volta, così in futuro non ci seccherai più.

Queste parole nel film sono state usando quando Pipino fa cadere nel pozzo il teschio dello scheletro.

  • Più tardi (e questa cosa mi ha fatto morire dal ridere) Gandalf un po’ si rammarica di avergli risposto male e dice che è nervoso perché avrebbe bisogno di fumare.

  • Prima che la situazione precipiti di nuovo, i nostri amici hanno la possibilità di fare quattro chiacchiere (oltre a canzoni che io sto saltando apposta): Sam si chiede come mai i Nani vogliono tornare a Moria se non ci sono più gioielli.
    • Gandalf gli risponde che la ricchezza che li attira a Moria è il mithril, ovvero il “vero-argento”.
      • Mithril è il nome elfico, i Nani non divulgano il nome con cui lo chiamano loro.
      • Il valore è dieci volte maggiore rispetto all’oro e ne rimane poco, inoltre la maggior parte di quello estratto dai Nani è stato dato dagli Orchi a Sauron.
    • Il mithril fu il fondamento della ricchezza dei Nani, ma anche la loro distruzione perché li spinse a scavare più in profondità disturbando il Flagello di Durin.
      • Mentre racconta gli usi di questo materiale, Gandalf racconta che Bilbo aveva una cotta di maglia proprio fatta di mithril e si chiede dove sia finita e aggiunge che vale più della stessa Contea, anche se non l’ha mai confessato a Bilbo (questa discussione c’è in una scena tagliata).
      • In tutto ciò Frodo è lì che si guarda intorno con nonchalance, facendo finta di non avere addosso più soldi di una Kardashian.
  • Proseguono, fino a una stanza dove trovano la tomba di Balin, signore di Moria, di cui, appunto, Frodo aveva chiesto notizie durante il Banchetto a Gran Burrone.
VI. Lothlórien
  • Prima di allontanarsi da Moria, Gimli ci tiene a far vedere a Frodo Kheled-zâram o anche chiamato Mirolago, e lo porta alla colonna da cui Durin guardò per la prima volta lo specchio d’acqua.

Questo accade subito dopo che escono da Moria quando, vi ricordo, che Gandalf è appena precipitato giù da un ponte…

Quale momento migliore per fare i turisti?

  • Arrivano nei pressi di Lothlórien, nel film vediamo le foglie cadere proprio davanti alla camera, il che è divertente perché nel libro Legolas dice:

“[…] Non vi sono alberi pari agli alberi di quella terra; in autunno le loro foglie non cadono, bensì diventano d’oro; per cadere attendono la primavera, che porta il nuovo verde, e ricopre i rami di fiori gialli.

  • Prima di arrivare dagli Elfi del Bosco d’Oro si fermano ancora una volta e Legolas canta una canzone su Lórien dei Boccioli e di quando i Nani destarono il male nelle montagne che costrinse molti Elfi a lasciare le proprie dimore.
    • Ovviamente Gimli cerca di difendere i Nani.

Arrivano a Lothlórien e c’è un cambiamento tra la versione integrale del film e quella “corta” (chiamare corto un film da due ore e cinquanta è ridicolo, ma vabbé).

  • Nella versione breve dopo che gli Elfi li avevano accerchiati con le frecce, dopo la battuta del respiro di Gimli, Aragorn aveva parlato con Haldir per chiedergli protezione.
    • Gimli aveva fatto l’isterico dicendo che i boschi erano pericolosi e Haldir gli ha detto che non potevano tornare indietro.

Cambia completamente nella versione integrale:

  • Dopo la battuta sul respiro di Gimli c’è un taglio, cambia tutto e si ritrovano sopra gli alberi di notte.
    • Legolas parla con Haldir in elfico e gli presenta Aragorn.
    • Gimli se la prende perché parlano in elfico e dice l’unica frase che sa (ovviamente un’offesa) e Aragorn lo sgrida.
    • Haldir, comunque, dice che non può farli entrare perché portano “grande malvagità” con loro… come se fosse una novità, ormai lo sa tutta la Terra di Mezzo che stanno facendo un’escursione alla scoperta dell’Etna per fondere l’oro del despota fuori di testa.
      • Vabbé Aragorn lo prende da parte e gli spiega tutta la situazione (probabilmente promette un posto di riguardo nel suo futuro regno, ma questa è solo una mia ipotesi).
    • Nel frattempo, Boromir cerca in maniera un po’ inquietante di consolare Frodo per la morte di Gandalf dicendo che ha già un pesante fardello, non deve anche sentirsi in colpa per i morti.
    • E dopo Haldir li chiama e li porta da Galadriel.

E qui ci riuniamo con la versione “breve” e quando dice loro che non possono più tornare indietro è perché si sono già addentrati, non sono appena arrivati.


Nel romanzo, prima di salire sulla collina di Cerim Amroth, Frodo vede Aragorn con gli occhi sognanti:

Arwen vanimelda, namárië! disse traendo un sospiro; poi, tornando dai sogni alla realtà, guardò Frodo e sorrise.

“Qui è il cuore del Reame Elfico in terra”, disse, “e qui domorerà per sempre il mio cuore, a meno che non vi sia una luce oltre le oscure strade che ancora dobbiamo percorrere, tu e io.

  • Io a una prima lettura non avevo capito, ma la traduzione delle sue parole è: “Arwen, bella e amata, addio!”
VII. Lo specchio di Galadriel
  • Quando arrivano da Celeborn e Galadriel, Celeborn saluta Aragorn dicendo che non andava lì da trent’otto anni.
    • Poi li saluta uno per uno, prima di chiedere perché fossero in otto.

  • Altra scena tagliata, presente nella versione estesa: dopo che Legolas dice che gli Elfi stanno cantando un lamento per Gandalf, Sam si alza in piedi per decantare una poesia per Gandalf partendo dai suoi fuochi d’artificio, ma si ferma pensando che non fosse abbastanza.
    • Nel libro è Frodo che canta una canzone su di lui e Sam continua col pezzo sui fuochi d’artificio, fermandosi appunto perché non gli rendeva giustizia.

  • Finito di parlare con i due elfi catastrofisti, ovvero Galadriel e Celeborn, la Compagnia va a riposare e Pipino chiede a Sam perché sia arrossito davanti alla Dama.
    • E lui risponde che si sentiva come se non avesse niente addosso e che Galadriel gli stesse guardando dentro chiedendogli cosa avrebbe fatto se gli avesse dato l’opportunità di tornare nella Contea.
      • Tutti si sono sentiti così e Boromir pensa che li stesse mettendo alla prova promettendo loro di dargli qualcosa che volevano, non dice però cosa la Dama gli aveva offerto.
      • Anche Frodo si rifiuta di parlare, nonostante la Dama lo abbia guardato a lungo.

  • Quando Dama Galadriel porta Frodo allo specchio, Sam è con lui e sarà proprio Sam a guardare per primo.
    • Vede il sole splendente, rami che ondeggiano al vento.
    • L’immagine cambia e gli sembra di vedere Frodo dormire pallido e stanco ai piedi di una rupe oscura.
    • Dopo vede sé stesso in un corridoio buio e lungo una scala a spirale che prosegue all’infinito, mentre cercava disperatamente qualcosa.
    • Ancora una volta, la visione cambia e torna agli alberi, ma stavolta stavano cadendo a terra, buttati giù da Ted Sabbioso (un altro Hobbit).
      • Vede anche che il Vecchio Mulino era scomparso e al suo posto veniva costruito un altro edificio con accanto una ciminiera che emetteva fumo nero che offuscava la superficie dello specchio.
  • Si ricorda che Elrond aveva detto a Merry di tornare a casa perché stava succedendo qualcosa alla Contea e allarmato dice che non può starsene lì che deve tornare.
    • La Dama lo dissuade perché non è detto che quello che ha visto sia vero, ma Sam si è comunque pentito di essere partito, nonostante non intenda tornare indietro senza Frodo.

Vedremo nell’ultimo libro se quello che ha visto è vero o meno.

VIII. Addio Lórien
  • Nella versione integrale vediamo gli Elfi vestire la Compagnia con dei particolari mantelli elfici.
    • Il tessuto con cui sono fatti serve a nascondersi, non proprio come il mantello dell’invisibilità, ma il colore riflette la luce in modo da rendere chi lo indossa difficile da individuare.
      • In molte occasioni più avanti questa caratteristica metterà in difficoltà gli stessi membri della Compagnia che rischiano di non vedersi l’un l’altro.

Sarebbe stato difficile precisarne il colore: grigia, sembrava, del colore del vespero tra gli alberi; eppure muovendola, o cambiando luce, era verde come foglie ombreggiae, o marrone come di notte un campo a maggese, o argento brunito come acqua al lume di stelle.

[…] hanno il colore e lo splendore di tutto ciò che ci circonda

  • Oltre ai mantelli e al lembas, gli Elfi regalano loro anche delle corde che al tocco sembravano seta, allo stesso tempo leggere e robuste.
    • Le corde sono fatte di hithland.
  • Passiamo ai doni della Dama: a Aragorn viene dato il fodero per la sua spada, ma la Dama lo esorta a chiedere qualsiasi cosa volesse.
    • Aragorn risponde che il suo desiderio lei lo conosce già, ma non può che raggiungerlo da solo.
    • A questo punto la Dama gli regala una gemma che in passato aveva dato a Celebrìan, sua figlia, che donò a sua volta alla figlia (Arwen).
      • Galadriel gli dice che era tornata a lei, da consegnargli come segno di speranza, nel caso passasse nella loro terra.
      • Nel film questa gemma viene consegnata direttamente da Arwen.

“[…] In questo momento prendiil nome a te predestinato, Elessar, Gemma Elfica della Casa di Elendil!”.

Insomma, nel film la storia tra Aragorn è palese come il sole, nel libro ti ci devi impegnare per capirlo.


  • Aragorn si trova in difficoltà sulla scelta della via da quando Gandalf è caduto a Moria.
    • Era partito con la Compagnia consapevole che a un certo punto si sarebbero divisi e lui e Boromir sarebbero andati a Minas Tirith, dove avrebbe strappato la città dalle grinfie di Sauron, ripristinando la propria autorità quale erede di Elendil.
      • Dopo Moria, però, non sa più come fare perché se Frodo non avesse voluto seguire Boromir, lui non avrebbe potuto abbandonarlo.
      • Quando lasciano gli Elfi, quindi, la Compagnia sembra divisa in due, un po’ nell’attesa di vedere cosa Frodo avrebbe deciso.
IX. Il Grande Fiume
  • Al quarto giorno di navigazione, la Compagnia inizia a sentire un po’ la tensione, in particolare Merry e Pipino.
    • I due condividono la barca con Boromir che non fa altro che dare segni di irrequietezza, mormora qualcosa sottovoce, si mangia le unghie, avvicina la barca a quella di Aragorn per poi tornare a distanziarcisi.
      • Pipino lo vede guardare fisso Frodo con una strana luce negli occhi.
  • Le cose strane non finiscono qui: Sam, poco prima di fermarsi per dormire, aveva sognato di vedere un ceppo con gli occhi galleggiare sull’acqua.
    • Oltre agli occhi aveva anche una gobba nell’estremità più vicina alla barca, mani e piedi.
      • Frodo gli dice che quegli occhi li aveva visti più volte anche lui e che non era un sogno, ma ciò che temeva da tempo doveva essere vero: Gollum li stava seguendo.
      • Nel film è Boromir che lo scorge di notte e Aragorn gli fa lo spiegozzo.
    • Quella stessa notte, Frodo si sveglia vedendo la creatura che si avvicina a loro. Frodo si alza, sfodera la spada, ma Gollum scappa e a quel punto si sveglia anche Aragorn.
      • Si era accorto anche lui che li stava seguendo da Moria.
  • In questa scena eliminata, Boromir vuole andare a Minas Tirith per poi continuare da lì il viaggio verso Mordor.
    • Nel libro non è ancora così diretto, ma soprattutto, come abbiamo già visto, l’idea iniziale di Aragorn era di seguire Boromir a Minas Tirith e lasciare Gandalf e gli altri proseguire verso Mordor.
      • Non ha mai dubitato del suo popolo, non si sta nascondendo, come fa sembrare Boromir nel film.
      • Ancora non si è capito quanto Boromir brami l’Anello, ma capisco il calcare la mano in questo senso da parte del film.
  • Sempre in una parte tagliata, Sam inizia a preoccuparsi della nanna e della pappa di Frodo che neanche Christian Grey in Cinquanta sfumature.
    • Nel libro Frodo si addormenta in continuazione, non ha ancora l’aria da bello e dannato.

  • Durante questo viaggio, Sam osserva la luna e si rende conto che forse a Caras Galadhon il tempo scorre in maniera diversa.
    • Infatti, loro sono sicuri di aver trascorso lì almeno tre notti, ma osservando la fase della luna, sembra non essere passato neanche un giorno.
    • Frodo pensa che sia perché Galadriel possiede l’Anello Elfico e Aragorn gli dice che non deve pronunciare più quelle parole fuori da Lórien.
      • Aragorn, comunque, spiega a Sam che hanno perso il conto delle ore e che è passato un intero mese, per questo la luna sembra essere allo stesso punto del ciclo e che l’inverno è quasi finito.

L’ultimo capitolo, il decimo è molto simile a quello che vediamo nel film e non ha pezzi interessanti che sono stati completamente eliminati o dettagli interessanti da sapere.

Quindi concludo questo articolo con la totale perdita della cognizione temporale di tutta la Compagnia e spero anche la vostra, altrimenti non so come abbiate fatto ad arrivare fino a qui.

Potete continuare leggendo:
Dal libro al film: La Compagnia dell’Anello (Libro Primo)
Dal libro al film: La Compagnia dell’Anello (Libro Secondo)
Curiosità: La Compagnia dell’Anello (Libro Primo)

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Ciao, mi chiamo Allegra. Leggo da quando ho memoria, anche se, devo ammettere che inizialmente guardavo solo le figure. Alcuni anni fa ho creato Libri, Sogni e Realtà, un blog in cui parlare di libri, film e serie tv, principalmente che non mi sono piaciuti e in cui mostro le differenze di molte trasposizioni cinematografiche. Da pochi mesi ho aperto anche un canale Youtube in cui affronto argomenti simili.
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