
Recensione: Vardø – Dopo la tempesta
di Kiran Millwood Hargrave
Titolo originale: The Mercies
Pubblicazione: 2020
Genere: storico
Pagine: 336 circa
Dove trovarlo: Amazon, Feltrinelli, Mondadori, Ibs, Il Libraccio
Kiran Millwood Hargrave è una scrittrice britannica, laureata a Cambridge nel 2011 e autrice di titoli come Le ragazze immortali (2022) e La ragazza di stelle e inchiostro (2018).
Trama
La vigilia di Natale del 1617 porta con sé una misteriosa tempesta che colpisce le coste di Vardø.
Il mare si ingrossa in un secondo, inghiottendo barche da pesca e uomini e, veloce com’era comparsa, la tempesta svanisce nel nulla.
A Maren, così come a tutte le donne di Vardø, non resta che annegare il dolore e cercare di sopravvivere.
Quando arriva la primavera, le provviste sono finite e spinte dalla necessità le donne devono andare a pescare, badare agli animali e coltivare i campi, compiti in cui affiancavano gli uomini o che non svolgevano.
Questo modo di fare, però, attira occhiate malevole, soprattutto dal nuovo sovraintendente appena trasferito dalla Scozia…
Commenti e critiche
La storia prende ispirazione dai processi alle streghe che imperversavano in tutta Europa, in questo caso da quelli tenuti a Vardø nel 1620.
Prima di arrivare ad affrontare la parte che riguarda le accuse di stregoneria e i processi veri e propri, però, l’autrice si prende il tempo per mostrarci la vita a Vardø.
La maggior parte del romanzo, infatti, si concentra sulla quotidianità e su come le donne hanno affrontato le atroci perdite dopo la tempesta.
Ci viene delineato lo spacco presente nel paese tra le donne ligie alle regole e coloro che si adattano alla nuova situazione.
E vediamo come le norme religiose e sociali, siano talmente rigide da rimanere ferme nonostante la grave perdita subita e il rischio concreto di morire di fame.
Scopriamo che in questa parte del mondo due culture hanno vissuto a stretto contatto per decenni: i norvegesi, cattolici, e le tribù lapponi sono cresciute insieme prendendo l’una qualcosa dall’altra.
Modi di fare e riti che al giorno d’oggi sarebbero visti dai più come innocenti, a Vardø diventerà motivo di discriminazione e maldicenze nonché elementi gravi di accusa e di condanna.
Solo dopo aver imparato a conoscere Vardø e tutte le donne che lo abitano, arriviamo alla stregoneria: vista anche all’epoca dalle vittime come una scusa per comandare.
Uomini di potere che si dimostrano talmente convincenti da far dubitare perfino le accusate stesse e i loro familiari.
Il tema della stregoneria è affrontato davvero solo nelle ultimissime pagine del romanzo, tuttavia fin dalle prime pagine aleggia nell’aria.
Man mano che si procede con la storia diventa sempre più oppressivo e pesante, fino a portarci al finale.
Vardø – Dopo la tempesta è un romanzo molto potente da leggere in un fiato.
Unica pecca è il tempo presente con il quale è narrato che in alcuni punto ho trovato forzato.
In conclusione
Nonostante sia solo marzo, posso già affermare con certezza che questo sarà uno dei miei libri preferiti del 2022.
Per questa recensione è tutto, non voglio aggiungere altro se non: leggetelo!
Noi ci vediamo al prossimo articolo o, se volete, potete seguirmi su Youtube o su Instagram.
Potete leggere anche:
–L’ultima fuggitiva di Tracy Chevalier
–Fiori dalla Cenere di Kate Quinn
–La gabbia dorata di Camilla Läckberg
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Alle.
