Maze Runner – Il veliero del labirinto di James Dashner

recensione-il-veliero-del-labirinto-james-dashner

Recensione: Maze Runner – Il veliero del labirinto di James Dashner

Titolo originale: Maze Cutter (Wicked string Vol.1)
Pubblicazione: 
2021
Genere: distopico
Pagine: 
256 circa
Dove trovarlo:
Amazon, Feltrinelli, Mondadori, Ibs, Il Libraccio, Kobo

La serie di Maze Runner è iniziata nel 2009 con la pubblicazione del primo volume della saga: Il Labirinto.

Questo primo romanzo, insieme a La fuga, del 2010, e La Rivelazione, del 2011, formano la prima trilogia, seguiti subito dopo dai due prequel La Mutazione (2012) e Il Codice (2016).

La saga è arrivata al cinema nel 2014 e si è conclusa quattro anni dopo (in maniera disastrosa per quanto mi riguarda) nel 2018.

James Dashner, però, non ha ancora messo il punto alle vicende dei Radurai, infatti, nel 2020 esce Il palazzo degli Spaccati che ci mostra il punto di vista di Newt durante La Rivelazione.

Infine, a novembre del 2021, è uscito Il veliero del labirinto, il primo romanzo di una nuova trilogia.

Trama

Sono passati più di settant’anni dal fallimento della C.A.T.T.I.V.O., da quando Thomas, Minho e gli altri sopravvissuti sono stati mandati in salvo su un’isola deserta in attesa che l’Eruzione scomparisse naturalmente dalla faccia della terra.

I loro discendenti non hanno mai conosciuto il mondo antico, le città, la tecnologia e nemmeno le eruzioni solari, la distruzione e la malattia che le ha seguite.

Sull’isola è nata una nuova società che ha imparato a cavarsela e a prosperare solo con le risorse a loro disposizione, nell’attesa di tornare nel vecchio mondo.

Quel momento sembra giunto quando una nave attracca sulle loro coste.

L’Eruzione, però, non è stata debellata, anzi, il virus è mutato, evolvendosi in molte varianti.

La donna a bordo della nave ha affrontato quel viaggio estenuante per un solo motivo: nei geni dei discendenti dei Radurai c’è la chiave.

Solo grazie a loro si potrà trovare una cura.

L’unica speranza di salvare il vecchio mondo è nelle loro mani.

Commenti e critiche

Siamo qui, ancora una volta, a parlare di Maze Runner, incredibile!

Come avete letto dalla trama, sono passati settantatré anni dalle vicende della Rivelazione, quindi capite bene che Thomas, Minho, Brenda e gli altri o sono già morti o comunque se la devono vedere con gli acciacchi dell’età.

Infatti, l’unico ancora in vita dai libri precedenti ha circa novant’anni ed è più che altro un personaggio secondario che ci ricorda costantemente di che pasta erano fatti i Radurai.

Per questi motivi, ci troviamo a conoscere personaggi completamente nuovi e i protagonisti del Labirinto sono solo lontani ricordi, citati nei racconti ogni tanto.

L’unica cosa che si portano dietro i loro discendenti è la loro incommensurabile sfiga, visto che cambia il mondo, cambia il virus, ma non l’essere pedine di società più grandi che ti sballottano da una parte all’altra.


Non sono una grande fan delle serie che continuano negli anni, andando oltre la saga principale, in questo caso, erano già stati pubblicati due prequel e uno speciale, io sarei stata a posto così.

La mia curiosità morbosa, invece, no.

Inoltre, sono molto affezionata a questa storia, per questo motivo sono stata contenta di sapere cosa sia successo dopo.

Il problema è che Dashner ripropone gli stessi identici escamotage per mandare avanti la trama.

Per l’ennesima volta abbiamo questi poveri disgraziati che vengono presi, portati di qua e di là per il mondo, per “trovare una cura”.

E i protagonisti abboccano come delle trote, nonostante i loro nonni abbiano raccontato, negli anni, come ha agito la C.A.T.T.I.V.O. nei loro confronti e di come li abbiano presi in giro.

Oltre al fatto, quindi, che è improbabile che gli isolani siano dei tali boccaloni, il vero problema è che risulta noioso per il lettore che si ritrova per l’ennesima volta a leggere lo stesso tipo di intreccio.

Il veliero del labirinto, inoltre, è il primo libro di una trilogia, e, purtroppo, al suo interno succede pochissimo.

Il tutto allungato riportando, tra un capitolo e l’altro, alcune pagine del diario di Newt…

Quando aveva già pubblicato un libro intero con tutti i suoi scritti, quindi abbiamo già letto tutto.

Inoltre, lo ribadisco, ci troviamo sempre davanti allo stesso tipo di complotti e bugie che abbiamo già visto.

A questo punto, l’unico modo per avere un colpo di scena sarebbe di far accadere esattamente quello che viene preannunciato e che tutto vada nel migliore dei modi…

Non sembra possibile.


I personaggi non hanno la stessa forza che potevano avere quelli del Labirinto.

Rimangono sempre un po’ piatti, in particolare gli isolani che sembrano ombre dei loro avi.

Ho trovato le motivazioni che li muovono fragili e, a volte, insensate.

Prima fra tutte: la decisione di seguire una donna sconosciuta e apparentemente pericolosa in un mondo ormai sconosciuto, ancora infestato da una malattia, perché la signorina dice che i discendenti del Raduraio X (non voglio spoilerare) sono fondamentali per trovare la cura.

Avrebbe senso, se non fosse che i loro genitori o nonni non fossero stati manipolati fin dall’infanzia proprio in questo modo.

In realtà questa è la motivazione valida, l’altra è che sull’isola si annoiano…

Nel mondo c’è l’apocalisse e loro decidono di svagarsi con una vacanza all’inferno.

Ottime basi di partenza per una storia suggestiva.

In conclusione

Il veliero del Labirinto non raggiunge il livello dei tre libri che compongono la trilogia o i due prequel.

La particolarità di questi romanzi era la terribile condizione in cui vertevano gli Spaccati. Il modo in cui Dashner riusciva a descrivere la pazzia, virando verso l’horror, ma rimanendo spaventosamente nel reale.

In questo romanzo non vediamo nemmeno queste scene, visto che il virus è mutato in qualcosa di meno devastante e i “veri” Spaccati sono morti da tempo.

Li vediamo in un paio di scene, ma non è niente in confronto agli incontri dei Radurai.

Continuerò la trilogia, ma devo ammettere che Il veliero del labirinto mi ha annoiata parecchio.

Per questa recensione è tutto, noi ci vediamo al prossimo articolo o, se volete, potete seguirmi su Youtube o su Instagram.

Potete leggere anche:
Dal libro al film: Maze Runner – Il Labirinto
Dal libro al film: Divergent
Nevernight di Jay Kristoff

Da vedere:
Maze Runner: Il palazzo degli Spaccati
Cosa accade DAVVERO nella Rivelazione

Vi lascio anche la mia pagina Ko-fi e qui sotto trovate anche i miei link di affiliazione, se volete aiutarmi a sostenere questo progetto.

Alle.


Se volete acquistare questa saga, vi lascio i miei link di affiliazione per tutti i libri.

Per comodità li ordino in base all’anno di pubblicazione.


-Il Labirinto (2009): Amazon, Feltrinelli, Mondadori, Ibs, Il Libraccio, Kobo
-La Fuga (2010): Amazon, Feltrinelli, Mondadori, Ibs, Il Libraccio, Kobo
-La Rivelazione (2011): Amazon, Feltrinelli, Mondadori, Ibs, Il Libraccio, Kobo

-La Mutazione (2012): Amazon, Feltrinelli, Mondadori, Ibs, Il Libraccio, Kobo
-Il Codice (2016): Amazon, Feltrinelli, Mondadori, Ibs, Il Libraccio, Kobo

-Il Palazzo degli Spaccati (2020): Amazon, Feltrinelli, Mondadori, Ibs, Il Libraccio, Kobo

-Il Veliero del Labirinto (2021): Amazon, Feltrinelli, Mondadori, Ibs, Il Libraccio, Kobo



No votes yet.
Please wait...

Informazioni su Alle

Ciao, mi chiamo Allegra. Leggo da quando ho memoria, anche se, devo ammettere che inizialmente guardavo solo le figure. Alcuni anni fa ho creato Libri, Sogni e Realtà, un blog in cui parlare di libri, film e serie tv, principalmente che non mi sono piaciuti e in cui mostro le differenze di molte trasposizioni cinematografiche. Da pochi mesi ho aperto anche un canale Youtube in cui affronto argomenti simili.
Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *