
Parliamone: Travolti dal trash nell’immenso mare del brutto – Viaggio alla scoperta del cattivo gusto per imparare ad amarlo di Matteo Fumagalli
Casa Editrice: Cairo Editore
Pubblicazione: 2021
Genere: saggio
Pagine: 224
Dove trovarlo: Amazon, Feltrinelli, Mondadori, Ibs, Il Libraccio
Matteo Fumagalli è uno youtuber, in particolare uno dei booktuber italiani più conosciuti.
Sul suo canale si occupa di demolizione di romanzi e libri trash, di consigli trash-amorosi e, in ultimo, ma non per importanza (forse) di recensioni letterarie.
Qui potete trovare il suo canale youtube.
A settembre del 2021 esce il suo primo libro, Travolti dal trash.
Trama
Il trash è intorno a noi. Il trash è dentro di noi. Nella moda, in tv, nell’arte. E anche l’editoria ci è cascata.
Basta girare tra gli scaffali di una libreria per rendersene conto. Potete trovare la raccolta di consigli sullo stile di Lapo Elkann, le poesie firmate Flavia Vento, il libro della zia di Britney Spears che rivela gossip scottanti sulla nipote, il manuale su come fare l’uncinetto con i peli di gatto e quello per perdere peso della signora Fletcher, la guida per rimorchiare le ragazze in modo consono a Dio e quella per farlo spendendo meno di un dollaro…
In Travolti dal trash nell’immenso mare del brutto, Matteo Fumagalli ci guida in un viaggio per esplorare i meandri del trash, esplorando sia il reparto “letteratura”, ma anche del cinema, della musica per concludere con una gira veloce nel mondo della tv, della cucina e della moda.
Parliamone
Non credo di aver mai riso tanto con un libro.
Certo, mi sono divertita, ma è raro arrivare a ridere sguaiatamente grazie alle parole di un libro.
Eppure è successo, più volte in ogni pagina.
Dietro l’intento ironico di voler far divertire il lettore, come Matteo fa in quasi tutti i suoi video, però spuntano delle riflessioni ragionate e molto valide.
Prima fra tutte, nel capitolo dedicato all’editoria, quella sul valore intrinseco che siamo abituati ad attribuire all’oggetto libro nella nostra società.
Si è portati a credere che i libri siano oggetti aulici, importanti per definizione stessa.
Si potrebbe riflettere sul perché: la conoscenza scritta è ciò che ha permesso al genere umano di trasmettere conoscenze alle generazioni successive, permettendo di ampliare sempre di più il sapere.
La possibilità di stampare un libro e riprodurlo in milioni di copie è stato un gesto che ha rivoluzionato intere società.
Il fatto che i libri siano diventati un simbolo di libertà nel momento in cui qualcuno ha deciso di bruciarli per controllare la popolazione.
O che lo sono stati perché la possibilità stessa di poter imparare, leggere e scrivere, permette alle persone di avere potere.
Si potrebbero trovare molte altre motivazioni che ci hanno portato a credere che scrivere un libro e vederlo pubblicato ci innalzi come persone.
Esattamente come lo fa il solo fatto di leggere.
Entrambi questi pensieri, però, sono fallaci perché non guardano il contenuto, non tengono conto di che cosa uno legga e come uno scriva e perché il suo libro ha raggiunto le librerie.
Matteo Fumagalli ci porta alla scoperta di numerosi libri che per quanto riguarda contenuti, scrittura e percorso editoriali, sono tutt’altro che aulici o speciali.
Il punto è che ormai un libro è solo un oggetto di carta che vale quanto noi decidiamo che valga, come qualsiasi altra cosa.
Non ha un valore intrinseco per il solo fatto di essere un libro.
Non rende speciale chi lo ha creato.
Scrittori, lettori accaniti e letterati, quindi, dovrebbero scendere dal piedistallo su cui si innalzano e vengono innalzati dai più (ci tengo a specificare che queste sono parole mie e che Matteo Fumagalli è meno acido di me nell’esprimersi… tranne nei confronti di Francesco Sole).
Negli altri capitoli si sofferma principalmente sui prodotti che hanno visto la luce negli anni scorsi, tra kitsch, trash e camp.
Definizioni che non sapevo e che ho imparato grazie a Travolti dal trash.
Il capitolo sul cinema ha avuto qualche chicca speciale, anche se la maggior parte li conoscevo già grazie a Yotobi.
Quello che mi ha lasciata più (felicemente) allibita è stato quello sulla musica.
Tra gli anni ’90 e 2000 è successo di tutto e l’avvento di Britney Spears è veramente solo una goccia nel mare.
Tra giovani gemelle che diventavano icone del neonaziste e bambini appena treenni costretti a esibirsi con donne poco vestite, il mondo della musica ne aveva per tutti.
In conclusione
Il libro è scritto in maniera magistrale e divertente, senza andare a perdere la parte un po’ più saggistica che voleva avere.
La voce di Matteo Fumagalli è chiara e arriva diretta come se stesse leggendo il libro lui stesso.
Non delude le aspettative che, seguendo più o meno assiduamente il canale, erano molto alte.
Fin dalle prime pagine è chiaro che Fumagalli avesse bene in mente il suo progetto e infatti il libro si regge su solide basi.
Il libro è sicuramente rivolto al pubblico che già lo segue sui social, non che questo sia un male, ma conoscendo il personaggio, secondo me è ancora più godibile.
Sono molto soddisfatta.
Per questo articolo è tutto.
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Alle.
