Il mestiere di scrivere di Luisa Carrada

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Parliamone: Il mestiere di scrivere – Le parole al lavoro, tra carta e web di Luisa Carrada

Casa Editrice: Apogeo Education
Pubblicazione: 
2008
Genere: manuale/saggio di scrittura
Pagine: 224
Dove trovarloAmazon, Feltrinelli, Mondadori, Ibs, Il Libraccio

Luisa Carrada è una editor, business writer che si occupa di redigere e curare blog e gestisce laboratori di scrittura professionale, sia in cartaceo che in digitale.

Oltre a essere la creatrice del suo blog Il mestiere di scrivere, sito che ha dato il nome anche al libro di cui parleremo oggi.

Il mestiere di scrivere – La parole a lavoro, tra carta e web, uscito nel 2008, si colloca a metà tra il saggio e il manuale, va a raccontare come la scrittura stava cambiando in relazione al web, ma soprattutto spiegando come usarla a proprio vantaggio.

Il libro, infatti, spiega quali sono i vari strumenti aziendali di comunicazione scritta e come possono essere utili, in riferimento al mezzo in cui si sarebbero trovati: internet.

Parliamone

Solita premessa: questa non è una recensione, ma un articolo in cui scrivo a ruota libera senza seguire una struttura o senza cercare di essere più oggettiva possibile.

Devo ammettere che sono rimasta estremamente delusa da questa lettura.

Devo, però, fare un mea culpa.

Non mi ero informata abbastanza sul libro quando ho deciso di comprarlo.

Il libro, come ho già scritto, è del 2008. Quando è stato pubblicato eravamo negli anni del boom dei blog, quando l’uso di internet era ancora qualcosa di alto e non così scontato nella vita di tutti i giorni.

Possedere un blog era non solo qualcosa di innovativo, ma anche molto più complesso di come è adesso.

Un libro che ha già dodici anni e che ha come tematica principale l’uso di internet, non può che invecchiare più in fretta di una farfalla (per chi non avesse i miei stessi problemi: alcune farfalle vivono un giorno).

Oltre alla considerazione, quindi, che Il mestiere di scrivere ormai è una cariatide, c’è da dire che quando ho iniziato a leggere questo manuale, il mio blog aveva già più di tre anni e, volente o nolente, molte delle informazioni che ho trovato, le avevo già imparate con la pratica.

Per questo motivo molte parti non le ho trovate utili.

Le altre, invece, non lo sono state perché io non lavoro in un’azienda in cui vengono usati questi mezzi di comunicazione, non mi serve sapere che cos’è una brochure o un white paper.

Non in questo modo, almeno.


Ho classificato il libro sotto “manuale” sebbene in realtà non lo sia al 100%: ha qualche caratteristica di un saggio divulgativo, ma la struttura ricorda molto di più un manuale scolastico.

Ed è noioso.

Inoltre, sembra stato pensato di più per le aziende che per un semplice appassionato di scrittura o per un copywriter che lavora in qualche altro campo.

Il messaggio che ho visto in questo libro, in realtà, è che o scrivi narrativa o per un fine aziendale.

Nessun’altra alternativa.

Cerco di spiegarmi meglio, se no sembra che me la sia presa.

Il libro si concentra molto a spiegare quali sono i vari mezzi di comunicazione e quali sono le loro caratteristiche, dal blog, alle slide, alle newsletter, ma non ti dà molti spunti di riflessione su come usarli, su come migliorare la tua scrittura.

In questo senso, un libro illuminate è Come non scrivere di Claudio Giunta che, appunto, invece che cercare di insegnare come si debba scrivere (impossibile) spiega, attraverso molti esempi, cosa evitare per non creare un testo forzato, artefatto e inutilmente aulico.

E queste riflessioni e suggerimenti si possono usare ovunque.

Sia che tu stia scrivendo un compito in classe, sia che tu stia vendendo le tue calze fatte a mano intrecciate con la tela di Spider-man.

Il mestiere di scrivere, purtroppo, non regge il confronto.

Si colloca in una fastidiosa via di mezzo tra un saggio e un manuale: non è abbastanza interessante per potersi definire divulgativo (di intrattenimento) e non dà abbastanza informazioni per essere un manuale.

Il capitolo sulle mail, però, mi è stato di aiuto, almeno ad avere un po’ di fiducia in me stessa.

A proposito di questo particolare capitolo sulle email, credo sia tra quelli invecchiati peggio.

Questo capitolo è decisamente da “boomer”: vi dico solo che suggerisce di usare delle emoticon in una mail (no, non lo fate).

In realtà ci sarebbe da fare tutto un discorso sul contesto.

Ormai siamo così abituati a comunicare online che il mezzo è indifferente, ciò che fa veramente la differenza è l’interlocutore.

Ma di questo, ne parleremo meglio in un articolo sui miei servizi editoriali.

Torniamo a noi e tiriamo le somme.

In conclusione

Il mestiere di scrivere poteva essere un’ottima base di partenza per un writer degli anni 2000-2010.

Oggi, però, non è più così utile né se ti devi destreggiare nella comunicazione aziendale, né se vuoi fare della scrittura il tuo lavoro e neanche se stai cercando una lettura piacevole e che ti insegni neanche qualcosa.

Ultima nota, che metto in fondo perché è una mia impressione.

Il blog di Luisa Carrisi, così come il suo libro, non ha retto il passare del tempo.

Ve l’ho linkato prima, vi invito ad aprirlo: oggi una pagina così scarna è poco appetibile al pubblico abituato a qualcosa di visivamente accattivante.

Mi chiedo come mai non lo abbia migliorato nel tempo.


Vi è capitato questo libro sotto mano?

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Vita segreta delle emozioni di Ilaria Gaspari
Sapiens. Da animali a dei di Yaval Noah Harari
Pane e Bugie di Dario Bressanini


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Alle.


Il mestiere di scrivere – Amazon, Feltrinelli, Mondadori, Ibs, Il Libraccio, Kobo

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Informazioni su Alle

Ciao, mi chiamo Allegra. Leggo da quando ho memoria, anche se, devo ammettere che inizialmente guardavo solo le figure. Alcuni anni fa ho creato Libri, Sogni e Realtà, un blog in cui parlare di libri, film e serie tv, principalmente che non mi sono piaciuti e in cui mostro le differenze di molte trasposizioni cinematografiche. Da pochi mesi ho aperto anche un canale Youtube in cui affronto argomenti simili.
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