
Recensione: Il mio cuore cattivo di Wulf Dorn
Casa Editrice: Tea Edizioni
Pubblicazione: 2015
Genere: thriller psicologico
Pagine: 347
Dove trovarlo: Amazon, Feltrinelli, Mondadori, Ibs, Il Libraccio, Kobo
Wulf Dorn è uno scrittore tedesco che ha lavorato per anni come logopedista nel reparto psichiatrico.
Abbiamo già conosciuto questo autore per il suo best-seller La psichiatra, pubblicato nel 2010.
Successivamente ha pubblicato molteplici titoli, l’ultimo, L’ossessione è uscito nel 2021.
Trama
Dorothea ha appena perso suo fratello minore.
É stata lei a trovare il corpo e, dopo il trauma, Dorothea ha completamente rimosso l’intera nottata che ha preceduto l’incidente.
L’unico brandello di memoria: una telefonata che l’ha completamente sconvolta.
Dopo l’incidente, Doro inizia a venire perseguitata dalla visione del suo fratellino fino ad avere bisogno di un ricovero nel reparto psichiatrico…
Commenti e critiche
Una delle più grandi differenze con gli altri libri dell’autore è l’uso della prima persona nella narrazione. A raccontare l’intera vicenda è la voce di Dorothea.
Personalmente non apprezzo particolarmente questo metodo perché ho sempre in testa la domanda: “Ma con chi sta parlando?”, che puntualmente non trova risposta.
Ci sono due o tre punti nel corso del libro in cui la protagonista si rivolge direttamente al lettore, tuttavia non viene fatto in maniera sistematica per tutto il libro, ma così in modo casuale che diventa quasi snervante.
Dorothea soffre di sinestesia, ovvero ha la capacità di vedere i colori delle persone, dei suoni, delle emozioni. Tuttavia, questa sua capacità eccezionale non viene rappresentata al meglio.
Nonostante la storia ci viene raccontata direttamente da Dorothea le descrizioni non spiccano minimamente e la rappresentazione dei colori è comune, come se, appunto, li vedesse come chiunque altro.
Come altri titoli di Dorn, anche in Il mio cuore cattivo arriviamo a una svolta nel finale che spiega tutta la trama, ma durante tutto il romanzo non sono riuscita a farmi trasportare dai personaggi e per questo motivo non mi sono interessata più di tanto alla conclusione.
Ho notato, inoltre, una certa non curanza nella versione italiana.
Ho trovato alcuni errori di battitura, concordanze sbagliate e la traduzione italiana ogni tanto stride. La parola “finalmente”, ad esempio è stata usata in frasi in cui sarebbe stato più appropriato scrivere “Una buona volta”.
“Smettila, finalmente!”, invece di “Smettila per una buona volta”.
In conclusione
Tra tutti quelli che ho letto finora di Dorn, Il mio cuore cattivo non solo è il meno interessante, ma è anche il meno curato dei romanzi.
Voi lo avete letto? Conoscete altri libri di questo autore?
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Alle.
