Dal libro alla serie: La regina degli scacchi – Parte 1

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Dal libro alla serie: La regina degli scacchi (Parte 1)

La regina degli scacchi è una miniserie prodotta da Netflix nel 2020 creata da Scott Frank e Allan Scott.

La serie si basa sull’omonimo romanzo del 1983 di Walter Tevis.

La protagonista Beth Harmon è stata interpretata dall’attrice Anya Taylor-Joy, che già conosciamo per i film Split e Glass.

La serie è formata da sette puntate, ognuna di circa cinquanta minuti.

Differenze

Non scrivo un articolo di questo genere da quasi un anno e devo ammettere di aver perso un po’ la mano.

Inoltre, dobbiamo considerare che creando una serie tv partendo da un romanzo di trecento pagine, non si ha il problema di dover tagliare, come avviene per i film.

Insomma, non abbiamo così tanto da dire, ma qualcosa c’è!

La serie tv inizia con Beth in condizioni pietose a Parigi.

La vediamo immersa in una vasca da bagno, viene chiamata dal concierge perché è in ritardo per la partita del torneo.

Prima di scendere di sotto prende due belle pillole verdi, accompagnate da un goccetto di quella che presumo essere vodka e andiamo!

Ebbene: il libro non inizia così:

  • Il torneo di Parigi lo vediamo solamente verso la metà del romanzo e la narrazione prosegue senza flashback o flashforward.
    • Inoltre, nonostante Beth abbia problemi di dipendenza sia con le pillole che con l’alcool, prima delle partite cerca di rimanere lucida.
      • Quando prende le pastiglie, lo fa alla sera per riuscire a dormire e essere riposata il giorno successivo.
        • Beth sa che le serve un’ora per riprendersi dopo il risveglio al mattino quando ha assunto i tranquillanti e sta molto attenta alle tempistiche.
      • Durante i tornei non beve quasi mai.

C’è una sola occasione in cui Beth si presenta in condizioni pietose, ma non in un torneo importate.

Lo vedremo nei dettagli più avanti.

Adesso vediamo come comincia il romanzo:

Beth seppe della morte di sua madre da una donna con una cartelletta.

  • Nella serie sappiamo che Beth è rimasta orfana a seguito di un incidente stradale della madre
    • Vediamo che lei era con la madre, che non si è fatta niente, ma fino alle ultime puntate la questione rimane un mistero.
  • Il romanzo, come abbiamo visto, si apre con la notizia della morte della madre.
    • L’autore ci dice subito che la donna è morta in un tamponamento a catena e che Beth era a casa quando è accaduto.
    • La madre quindi, non si è suicidata dopo che il padre di Beth le aveva detto di arrangiarsi con sua figlia: elemento che scopriremo solo nelle ultime puntate.
      • Questo avvenimento è doloroso per la protagonista e diventa un pensiero ricorrente, nel romanzo viene menzionato solo una volta nella prima pagina e sembra avere poco impatto su Beth, superati i primi giorni in orfanotrofio.
  • Incidente che, nella serie, ci viene ricordato ancora quando Jolene le chiede quali siano le ultime parole che i suoi genitori le hanno detto.
    • Nel romanzo le sue prime parole sono:

«Sei un’orfana vera o una bastarda»

  • Scopre da sola che le pillole verdi può conservarle per la notte e arriva a prenderne fino a sei alla volta alla sera.

  • La prima volta che va nel seminterrato a pulire i cancellini, vede il signor Shaibel giocare e scappa via quando lui alza lo sguardo.
    • Nel romanzo, chiama i pezzi degli scacchi “piccoli affari di plastica dalle forme strane” e ha visto ancora troppo poco per poter proiettare la scacchiera nella testa e provare le mosse.
  • Subito, nella serie, Beth scende di sotto durante la funzione della domenica e rivolge la parola a Shaibel.
    • Nel libro, torna di sotto a pulire i cancellini ogni giovedì, dopo l’ora di matematica, e soltanto dopo alcune settimane si fa avanti per chiedere al custode che gioco sia.
      • Solo dopo questa scena, Beth lascia la funzione per andare a guardarlo giocare e passa ancora del tempo prima che si faccia coraggio e gli chieda di giocare.
    • Arriviamo alla scena in cui giocano per la prima volta, quando Shaibel le dice: “Adesso o mai più”.
      • Nella serie è lo stesso giorno in cui lei gli ha dimostrato che aveva capito come si muovevano i pezzi solo guardando lui.
      • Nel romanzo è un altro giorno: un giorno in cui dopo dieci minuti avrebbe avuto una lezione, Beth aveva provato a dirglielo e lui le aveva risposto, per l’appunto, “Adesso o mai più”.
        • Lui l’ha battuta in quattro mosse e Beth arriva in ritardo di un quarto d’ora alla lezione.
          • Prova a dire che era in bagno, ma visto che nessuna delle sue compagne l’aveva vista si becca cinque punti di demerito.
  • Quella notte, per la prima volta, inizia a rigiocare la partita nella propria mente e capisce quale mossa aveva sbagliato.
  • La domenica successiva giocano ancora: Shaibel le dice che deve abbandonare, come vediamo anche nella serie tv, ma Beth non gli dice che è un ciucciacazzi: soltanto che è un prepotente.
    • E pensa che se fosse stata più robusta lo avrebbe picchiato.

A questo punto nella serie vediamo un susseguirsi di scene in cui i due giocano per giorni e dove Shaibel attivamente le insegna come funzione.

  • Nel libro, invece Beth vince per la prima volta il martedì successivo all’abbandono della partita.
    • Shaibel, però, non le spiega esplicitamente quali siano le strategie, come si chiamino i pezzi e, anzi, una volta Beth se la prende perché Shaibel non le spiega che cosa siano le case.
      • Le regala il  libro Aperture moderne degli scacchi senza averle insegnato niente apertamente.

[…] lo capiva benissimo che a ciascuno piaceva avere i propri segreti. Lei aveva i suoi. Ma avrebbe comunque voluto allungarsi sul tavolo, schiaffeggiarlo e farseli raccontare.

  • Beth non va a pulire i cancellini all’aperto e trova la porta del seminterrato chiusa soltanto un giorno.
    • Non riesce a tornare di sotto spesso perché l’insegnante assegna il compito dei cancellini a un altro studente, quindi Beth deve aspettare fino alla domenica successiva per tornare.
      • Quel giorno Shaibel le chiede dove fosse stata: segno che, sotto il caratteraccio, in realtà gli importa di lei.
        • Per la prima volta gioca con il bianco.

Shaibel le presenta il signor Ganz del circolo degli scacchi.

  • Beth vince due partite contro di lui, come nella serie, ma Beth non dice apertamente di giocare nella sua testa.
    • Dopo averle dato la bambola (che Beth butta nel primo bidone della spazzatura che incontra), il signor Ganz deve andare.
      • Torna la domenica successiva e vediamo Beth che sfida lui e Shaibel contemporaneamente.
      • Il signor Ganz, però, non le chiede se può fotografarla: ma che cos’è? Non può parlare di lei senza mostrarla? Gioca a scacchi, mica ha un orecchio che le cresce sulla fronte.

Superiamo la sfida alle superiori e parliamo del furto delle pillole:

  • Come nella serie, Beth passa dalla finestrella, ma il piano era un po’ diverso.
    • Aveva intenzione di riempire dei bicchieri di plastica e andare a nasconderli nel suo comodino: sarebbe uscita dalla porta portandoli tra le mani.
      • Deve cambiare il piano quando si rende conto che la porta è chiusa a chiave e non si riesce ad aprire senza neanche dall’interno.
      • Visto che deve tornare a passare dalla finestrella e non riuscirebbe a portare i bicchieri, decide di prendere tutto il barattolo.
  • Beth viene portata, ovviamente, all’ospedale per una bella lavanda gastrica, visto che ha ingoiato una cosa come trenta pillole.
    • Nonostante l’abbiano beccata, nel romanzo, riesce a tenersi in tasca ventitré tranquillanti, che nasconde nell’astuccio dello spazzolino.
  • Quando torna all’istituto, viene mandata dalla preside.
    • Tra le varie punizioni c’è anche l’obbligo di arrivare prima alla funzione domenicale e scriverne un riassunto da consegnare alla signora Deardorff ogni lunedì.
    • Inoltre, deve smettere di giocare a scacchi.

Come succede anche nella serie, qualche giorno dopo vede Shaibel in corridoio e va da lui a dirgli che non potrà più giocare.

  • Non gli chiede se possa aiutarla.
    • Lui semplicemente non dice niente e lei se la prende.

  • Prima di tentare di rubare le pillole, Beth era andata da Fergussen a chiedere di darle qualche pillola verde perché senza non riusciva a dormire.
    • Quando due bambine vengono adottate, il signor Fergussen va da Beth per spostarla di letto, così da metterla in una zona più tranquilla della camerata.

Quando arrivano i signori Wheatley, Beth sta per compiere tredici anni

Lo so che state pensando che è un po’ eccessivo mettere già Anya Taylor-Joy a interpretare una preadolescente, ma ce ne dobbiamo fare una ragione.

Torniamo alle differenze.

  • Nella serie questa è una bugia: la preside dice ai signori Wheatley che Beth ne ha tredici quando in realtà ne ha quindici.

Vogliamo sindacare che non ha senso perché avrebbero dovuto falsificare i documenti e chi mai si prenderebbe un rischio del genere quando l’orfanotrofio è pieno di bambine più piccole?

No, non vogliamo.

  • Dopo il colloquio, Beth si chiede come mai l’abbiano portata lì, visto che a differenza della serie, la Deardorff non le dice niente.
    • Passano settimane, Beth addirittura si è dimenticata della visita.
    • La sera prima della sua partenza, è il signor Fergussen che le dice di fare le valige perché il giorno successivo sarebbero andati a prenderla.
  • Nel film si vede il signor Wheatley seduto in poltrona mentre la moglie mostra a Beth la casa e lo vediamo anche i giorni successivi.
    • Nel romanzo, lui se ne va via appena arrivano a casa e non lo si vede più.
      • Quando, qualche giorno dopo, arriva l’assistente sociale, la signora Wheatley mente talmente bene che Beth si sorprende perché neanche Jolene ci sarebbe riuscita.
  • Con un taglio arriviamo alla mattina successiva, invece nel libro Beth deve ancora vedere la casa e la sua stanza quando cena con Alma Wheatley.
    • Alma le racconta tutto ciò che hanno chiesto a lei e a suo marito per poter accedere all’adozione.
    • Finita la cena, Beth chiede di andare in bagno e vomita.

  • Nella serie deve bucare la stoffa del suo letto a baldacchino per poter vedere il soffitto e immaginarsi la scacchiera.
    • Inutile dire che è una cavolata perché lei può guardare qualsiasi cosa e vedere la scacchiera nella sua testa senza nessun problema, vero?

Siamo alla seconda puntata e già vediamo Beth che ha chiesto i soldi a Shaibel e si sta iscrivendo al torneo.

Andiamo con calma.

  • Dopo aver visto la scacchiera ai grandi magazzini, aspetta di avere un’ora libera a scuola e torna nei negozi da sola.
    • Vede che le scacchiere sono brutte, lascia perdere e va in libreria per cercare Aperture moderne degli scacchi, ma non se lo può permettere.
  • Ruba la rivista e vede che c’è un torneo: ruba dei soldi alla signora Wheatley, li chiede a Shaibel, ma lui dopo una settimana non le ha ancora risposto, così li ruba dall’armadietto di una compagna in palestra.

  • Beth riesce a continuare a prendere le pillole verdi perché le prende anche Alma quando sta male.
    • Beth gliene ruba qualcuna dalla boccetta e le nasconde dietro lo specchio.
    • Inoltre, quando le arrivano i soldi di Shaibel, visto che si è già iscritta al torneo, li usa per comprare un altro flacone di pillole.

Arriviamo al primo torneo.

  • La cosa divertente è che tra le prime cose che nota dei partecipanti è che quasi nessuno avesse un bell’aspetto.
  • Il secondo giorno, come nella serie, le viene il ciclo per la prima volta.
    • Nel romanzo, però, nessuno le offre niente e Beth tampona con della carta igienica.
      • Quando arriva a casa Alma accoglie la notizia con un “Che bello!”
      • Nella serie la vediamo sempre al piano, nel libro è sprofondata sul divano costantemente.

Arriviamo alla fine del torneo e alla sua prima vittoria.

  • Va in banca da sola e solo quando nessuno vuole aprirle un conto, visto che è minorenne, va dalla signora Wheatley.
    • Solo in quel momento Alma vede l’articolo che parla di lei e scopre che ha vinto 100 dollari.
      • Il giorno successivo, in fila in banca, Alma le spiega i suoi piani per i prossimi tornei.
          • Beth si chiede come mai non chiedano semplicemente il permesso alla scuola di farla assentare, ma non dice niente.

La terza puntata si apre con un episodio di Beth con la madre. Vi ho già detto che Beth non pensa mai alla madre dopo le prime pagine.

In questo episodio vediamo due diversi tornei: il primo a cui partecipa, a Cincinnati, e lo US Open, a Las Vegas.

  • Nella serie incontra Thomas Brodie Sangester in entrambi i tornei
    • Nel romanzo incontra due persone diverse:
      • 1. Il ragazzo vestito in modo eccentrico.
      • 2. Benny Watts, il ragazzo prodigio che già a nove anni sfidava i più grandi campioni.

Andiamo con calma.

  • Durante il primo torneo c’è questo ragazzo eccentrico vestito da pirata (nella serie il suo look ricorda più Indiana Jones) che sta mostrando alcune mosse interessanti, ma non partecipa.

Beth potrebbe partecipare subito agli Open, invece deve aspettare tre anni perché Alma è ammalata e non può accompagnarla. Lei odia sia la madre adottiva per essersi ammalata, sia sé stessa perché ha paura di prendere un aereo da sola.

  • Quando arriva agli Open, ha già sedici anni e ha paura che la sua carriera stia ristagnando.
  • Ha un diverbio con Benny che le corregge una mossa di una sua vecchia partita.
    • Beth ristudia la partita e si rende conto che lui aveva ragione, questa consapevolezza la mette in crisi e infatti non riesce a vincere contro di lui.
      • Alla sera, quando Alma cerca di consolarla, Beth si arrabbia e le dice che non ne capisce niente di scacchi. Alma le dà ragione, ma aggiunge che sa che cosa voglia dire perdere. La discussione finisce con Beth che le dice che non ha dubbi in merito.

  • Durante quel torneo, prova per la prima volta a bere della birra, come nella serie.
    • Nel libro, però, ne beve due di fila velocemente, dopo vomita e si rende conto che la sensazione che prova è uguale a quella delle pillole, ma arrivata in maniera molto più immediata.
      • Dopo quell’episodio, la madre le dice che non ne berrà più fino ai diciotto anni.

Saltiamo a piè pari la parte in cui va a una festa del college (Beth ha sedici anni, ma si è iscritta a un corso di Russo), dove approfondisce la sua conoscenza con l’alcool e passa tutto il weekend in casa di uno sconosciuto a bere da sola.

Vediamo il torneo in Messico.

  • Quando inizia il torneo, non prendeva le pillole da mesi.
  • Si batte con il ragazzino prodigio e la prima cosa che pensa è che lui sia un “piccolo mostriciattolo”.
    • Si rende conto che deve essere la stessa cosa che avevano pensato di lei nei primi tornei.
  • Nella serie sembra che la partita vada avanti imperterrita, una mossa dietro l’altra.
    • Nel romanzo, invece, lei è molto agitata, mentre lui le chiede se davvero in America guardino video dalla macchina.
  • Interrompono la partita e la riprendono alla mattina successiva.
    • Nel libro no. Nel libro le partite si riprendono alla sera, dopo quelle già programmate per la giornata.
    • Beth vince alla mattina, quindi si rinvigorisce un po’.

E, come abbiamo visto nella serie, perde l’ultima partita con Borgov.

Siamo alla fine della quarta puntata della serie e all’ottavo capitolo del libro, facciamo una pausa e riprendiamo questo articolo la prossima settimana.

La regina degli scacchi – Parte 2

Potete leggere anche:
La regina degli scacchi – Walter Tevis
Un antropologo su Marte – Oliver Sacks
La casa dei bambini perduti di Nicola Arcangeli

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Alle.


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Informazioni su Alle

Ciao, mi chiamo Allegra. Leggo da quando ho memoria, anche se, devo ammettere che inizialmente guardavo solo le figure. Alcuni anni fa ho creato Libri, Sogni e Realtà, un blog in cui parlare di libri, film e serie tv, principalmente che non mi sono piaciuti e in cui mostro le differenze di molte trasposizioni cinematografiche. Da pochi mesi ho aperto anche un canale Youtube in cui affronto argomenti simili.
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