Midnight Sun (Twilight Saga) – Stephenie Meyer

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Recensione: Twilight Saga –  Midnight Sun di Stephenie Meyer

Pubblicazione: settembre 2020
Casa Editrice: Fazi Editore
Pagine: 780
Dove trovarlo:  Amazon, Feltrinelli, Mondadori, Ibs, Il Libraccio, Kobo

In occasione del quindicesimo anniversario della saga Twilight, Stephenie Meyer ha voluto riscrivere il suo primo libro, ma dal punto di vista di Edward.

Il romanzo, in realtà, avrebbe una storia ben più travagliata, ma ne parleremo meglio nel video dedicato.

Non è la prima volta che il primo titolo della saga viene rimaneggiato: per il decimo compleanno, infatti, era uscito Life and Death, la versione di Twilight, ma a generi invertiti: vi lascio il link.

Trama

Quando Edward Cullen e Bella Swan si sono incontrati in Twilight, una storia d’amore destinata a diventare iconica ha avuto inizio. Ma finora questa storia è stata raccontata soltanto dal punto di vista di Bella. Finalmente, i lettori possono conoscere la versione di Edward in quest’attesissimo nuovo romanzo, Midnight Sun.

Vissuta nei panni del bellissimo vampiro, questa storia assume una veste tutta nuova, decisamente più cupa. L’incontro con Bella è la cosa più spaventosa e più intrigante che gli sia mai successa nella sua lunga vita da vampiro. Mentre apprendiamo nuovi, affascinanti dettagli sul suo passato, capiamo perché questa sia la sfida più difficile della sua esistenza. Come può seguire il suo cuore, se ciò significa mettere Bella in pericolo?

Commenti e critiche

Da dove iniziare, quindi?

Scelta veramente ardua, ma direi che la presentazione del romanzo stesso, possa essere un buono spunto:

Vissuta nei panni del bellissimo vampiro, questa storia assume una veste tutta nuova, decisamente più cupa

Più cupa?

Se avevate pensato che Bella fosse una ragazzina fastidiosa e lamentevole, beh preparatevi, perché il nostro diciassettenne da novant’anni (che a un certo punto sono settanta, e poi ottanta; vampiro che sa fare tutto, perfetto in tutto, poi si dimentica come si calcolano gli anni, ma va bene).

Dicevo, il nostro Edward che visto con gli occhi di Bella è un figaccione, impavido e tutto d’un pezzo, si trasforma in uno scolaretto con le paranoie che le mie alla sua età non erano niente.

La signora Meyer presentando la sua idea per questo romanzo ha cercato di vendercela dicendo che il punto di vista di Edward sarebbe stato molto intrigante per il fatto che può leggere nel pensiero, compreso quello di Alice che può vedere nel futuro.

Vedendo un libro di quasi ottocento pagine avevo dato per scontato che la lunghezza fosse dovuta proprio a questo scavare nella mente altrui e soprattutto in quella di Alice.

Invece no!

Cinquecento pagine saranno servite solamente per le sue paranoie e neanche nuove.

Paranoie che noi conoscevamo già perché alla fine le aveva dette a Bella: è un pericolo per lei, non la vuole privare della sua anima, ha il terrore che qualcosa le possa fare del male, lui è brutto e cattivo, essere vampiri fa schifo.

Tutto questo ripetuto ogni volta che ‘sto benedetto vampiro pensa.

OGNI VOLTA.





Un paio di cosette interessanti ammetto che ci sono. Le storie dei Cullen le conoscevamo già, Edward aggiunge quelle due o tre informazioni che avevano saltato raccontandole a Bella.

Sinceramente, però, non è che se ne sentiva la mancanza.

Non poteva risultare interessante neanche vedere i vampiri nella loro quotidianità perché abbiamo già visto quando Bella diventa uno di loro come funziona.

E di certo non lo siamo venuti a sapere grazie a Edward perché passa ogni singolo istante da Bella, metti che un meteorite le potesse cadere sulla testa.

Non si sa mai.

Nei primi capitoli, la Meyer aveva inserito delle scene che in Twilight erano state tagliate. Dopo, però, si deve essere resa conto che così avrebbe dovuto scrivere altre trecento pagine, quindi ha smesso e vediamo quasi solo le parti che esistevano già, ma rigirate dal punto di vista di Edward.

Altro elemento che rende tutto estremamente pesante e che poteva anche evitare perché il concetto lo conoscevamo già, non avevamo bisogno che ci venisse mostrato: per ogni singolo movimento di Bella, i pensieri di Edward occupano tre pagine.

Bella entra in classe e si siede di fianco a lui: in mezzo a lei che entra dalla porta e lei che raggiunge il banco ci sono tre pagine in cui Edward pensa.

Ingestibile.

Una delle situazioni che potevano risultare interessanti da conoscere sarebbe stata la caccia al segugio, a James, visto che Bella era lontana e non lo avevamo visto… e, invece, è l’unico momento che si risolve in uno sputo di pagine.

In conclusione

Fin’ora ne ho parlato solo male perché mi rendo conto che la qualità di questo libro è ridicola.

Ora, però, devo fare un’ammissione, con me stessa e con voi.

L’ho divorato.

L’ho iniziato andando alla ricerca del trash, volevo ridere e prenderlo in giro, invece sono stata rapita.

Non che manchino le scene ridicole, però, lì per lì non ci ho fatto caso; io andavo avanti e basta.

La sensazione era quella di riguardare per l’ennesima volta il film o rileggere il libro, però.

Qualche parola in mia difesa: quando è uscito Twilight, io ero in prima media. Sono cresciuta con questa saga, ho sviluppato un feticismo per i vampiri e mi sono affezionata.

Quindi, purtroppo, devo ammettere che semmai (che il cielo ce ne scampi), decidesse di pubblicare gli altri titoli della saga (ti prego no), io li leggerei… con gioia.

Mi rendo conto che è assurdo: questo libro aggiunge pochissimo, ma ha acceso la mia curiosità e mi sono chiesta più volte come sarebbero state alcune scene vissute da Edward.

Speriamo che non pubblichi mai gli altri.

Potete leggere anche:
Twilight Saga: Life and Death; Stephenie Meyer
Twilight saga di Stephenie Meyer: più di un decennio dopo
Dal libro al film: Twilight
Curiosità: Twilight

Per questa recensione vi saluto.

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Informazioni su Alle

Ciao, mi chiamo Allegra. Leggo da quando ho memoria, anche se, devo ammettere che inizialmente guardavo solo le figure. Alcuni anni fa ho creato Libri, Sogni e Realtà, un blog in cui parlare di libri, film e serie tv, principalmente che non mi sono piaciuti e in cui mostro le differenze di molte trasposizioni cinematografiche. Da pochi mesi ho aperto anche un canale Youtube in cui affronto argomenti simili.
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2 commenti

  1. Valentina Simona Bufano

    Ho terminato i romanzi della saga di Twilight. Era la prima volta che li leggevo e non ho visto i film. Penso siano libri ben scritti e dalla trama coinvolgente. Il mio personaggio preferito è il dottor Cullen. L’autrice ci mostra una storia d’amore all’antica, ispirata ai classici come Romeo e Giulietta non a caso nominati nel testo ( i protagonisti sono due studenti liceali americani che studiano Shakespeare). C’è la protagonista che non sa scegliere tra i due pretendenti, il freddo vampiro e il bollente mutaforma. Assistiamo ad una prima parte, la più lunga, con la protagonista ancora umana che si muove svantaggiata, goffa, lenta e fragile, con ossa che si rompono, tessuti che sanguinano, un animo che soffre atrocemente la perdita dell’amato tanto da portarla ad una gravissima depressione. Si giunge al termine della prima parte con la conclusione del conflitto amoroso, che non porterà la felicità completa, però. Quella arriverà solo dopo atroci tormenti, soprattutto fisici. La protagonista dovrà trasformarsi per non soccombere e si ritroverà con un corpo immortale e indistruttibile. E bellissimo. Quindi: ossa rotte, lontananza dall’amato, la decisione di non fare sesso prematrimoniale ( più volte Edward dovrà difendersi dagli attacchi di Bella, perché lui vuole arrivare vergine al matrimonio), il tentativo di fare l’amore nonostante l’handicap di lei ( a tutti gli effetti una minorata fisica), una gravidanza sofferta con il rischio che muoiano madre e bambino. La seconda parte dell’ultimo libro è caratterizzata da un cambio di tono netto. La protagonista è ormai a tutti gli effetti dotata di superpoteri. La giovane che inciampava ovunque e finiva tanto spesso al pronto soccorso, non esiste più, sostituita da una donna sposata, sexy e ben vestita, che però dovrà ancora affrontare gravi difficoltà. Non ultima: metterà al mondo quella che è, effettivamente, una figlia anormale. Non posso definirla una disabile ma sicuramente non è nemmeno normodotata. E i genitori sono preoccupati. Vediamo il nonno, un medico, misurare istericamente la nipotina quattro volte al giorno, per appuntare anche la minima variazione e azzardare un pronostico sulle aspettative di vita della piccola, la lunghezza della sua esistenza e la qualità della sua vita. Il padre e il nonno passano ore su Internet alla disperata ricerca di una cura per questa strana e rara , forse unica, condizione. Alla fine tutto si sistema e lasciamo la famiglia in una situazione tranquilla al 90 per cento. Quella che l’autrice ci propone è un modello di famiglia ideale. I legami che compattano il gruppo sono soprattutto affettivi. A dirigere l’orchestra c’è un capofamiglia carismatico e d’indole compassionevole, che garantisce ai membri della sua famiglia ( una famiglia fortemente voluta a causa di un surplus di amore da offrire) il libero arbitrio, capace di accogliere i figli pentiti, amandoli più di prima. Sullo sfondo c’è anche un benessere economico che non guasta e naturalmente il paranormale. Lo scontro finale ha lo scopo di salvare una bambina “anormale” che la società vuole “abortire” e uno stile di vita pacifico e stabile che suscita invidia e timore.
    C’è anche una critica alla pena di morte quando Edward scappa di casa per fare esperienze di vita e inizia a uccidere esseri umani, scegliendo le vittime tra assassini e stupratori.
    Leggere questi libri è stata sinceramente un’esperienza esaltante.

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    • Io li ho sempre difesi i romanzi della Meyer! Ovviamente non sono alta letteratura, però per il genere a cui appartengono sono molto, molto belli.
      Ci sono solo un paio di scene che col senno di poi ho bocciato, per esempio dove Jacob usa la forza per baciarla e dopo minaccia di uccidersi se non lo sceglie, che sono fatte passare come romantiche, ma non lo sono proprio.
      Del resto, a me sono sempre sembrati romanzi ottimi!

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