Parliamone: La Dea Fortuna
Paese di produzione: Italia
Durata: 114 minuti
Regista: Ferzan Özpetek
Genere: commedia
Il 19 dicembre dell’anno scorso, ormai, è uscito al cinema La Dea Fortuna. Nel cast troviamo Stefano Accorsi e Edoardo Leo.
Trama
Arturo e Alessandro sono una coppia da oltre quindici anni. La loro relazione ristagna da qualche tempo e per sopravvivere ognuno ha delle storielle di poco conto.
A stravolgere quella che ormai è una routine, arriva Annamaria, la migliore amica di Alessandro, che affida loro i suoi due figli, Martina e Sandro.
Annamaria deve recarsi in ospedale per dei controlli e il tempo si prolunga più del previsto. Arturo e Alessandro, già ai ferri corti, iniziano a litigare sempre più di frequente.
Parliamone
Visto che questo è un bel parliamone posso blaterare a caso.
Partiamo da una domanda: perché la R rovesciata nemmeno il titolo fosse stato scritto da un ragazzino delle medie?
Ed eccoci a parlare di un’altra commedia italiana. Almeno quest’anno ci siamo salvati dall’ennesimo cinepanettone. Guardiamo il lato positivo.
Sto tergiversando perché in realtà non so cosa dire.
Non ho capito.
Non capisco un sacco di cose, ma in questo caso particolare, non ho capito che cosa volesse mostrarci il film.
Evidentemente non sono stata l’unica, visto che tra le ricerche di Google c’è il significato.
I significati che ho trovato io sono un po’ banali:
Inoltre, l’ho trovato, un po’ stereotipato. Il tentativo evidente era quello di mostrare una diversa normalità in cui tutti sono felici e accettati. In cui dei bambini possono crescere felici.
Ma se ci si pensa bene, si vede che sono stati messi in scena dei tipi di personaggi che in realtà non vengono approfonditi. Fanno tutti da contorno, li vediamo passare, ma non li riusciamo a conoscere. Rimangono piuttosto superficiali anche Arturo e Alessandro.
C’è il trans sopra le righe. La coppia gay aperta. Quella che sembra una cameriera di colore (che io sinceramente non ho veramente capito se fosse una cameriera o se abitasse lì). Un’anziana eccentrica… e un uomo che si dimentica qualsiasi cosa che dovrebbe far ridere, ma è troppo confuso per riuscirci.
Dovrebbe far ridere? Non funziona!
Parliamo di Arturo e Alessandro. Non è che trovo il loro tipo di coppia non realistica o sbagliata o niente del genere. Può esistere, può funzionare come no, ma non è questo il punto.
Ma che cosa volevano mostrare?
Chi lo sa?
Vediamo questi due che continuano a tradirsi e a stare insieme. Non parlano, non sono felici, ma continuano così. Poi gli arrivano due bambini che si devono tenere perché l’unica alternativa è una nonna pazza che li chiude nell’armadio.
Senza considerare che hanno preso proprio una delle credenze sulle coppie omosessuali: ovvero la promiscuità.
Come se fosse necessario. Come se due uomini non potessero essere monogami.
Perché se volevano farci credere che i due si comportano così solo perché sono in crisi, hanno sbagliato qualcosa. Infatti, in una scena dicono che è capitato loro di avere rapporti a tre, quattro e così via. Come se non fosse mai stato un rapporto esclusivo.
Sembra che questa possa essere l’unica rappresentazione consentita di una coppia gay.
Sembra che l’unico motivo per cui stiano insieme è che ormai sono passati quindici anni, si erano immaginati un futuro insieme e quindi deve andare così.
Stessa cosa col rapporto con Annamaria. Non si capisce quale sia. Sappiamo che era amica di entrambi, che aveva una storia con Alessandro, che probabilmente è anche andata a letto con lui dopo che li aveva fatti mettere insieme.
Abbiamo un quadro piuttosto chiaro di lei e Alessandro, ma io non ho capito quale fosse il rapporto tra lei e Arturo.
I tre dovevano sembrare anticonvenzionali, ma sembrano solo strani.
Finalmente Arturo e Alessandro decidono di lasciarsi, ma visto che i due bambini hanno bisogno, allora stanno insieme.
Sarò io a essermi persa qualcosa, tuttavia non mi sembra un ottimo messaggio.
In conclusione
In conclusione se qualcuno vuole spiegarmi un po’ di cose, i commenti qui sotto sono a vostra disposizione.
Potete leggere anche:
–Parliamone: Perfetti Sconosciuti
–Recensione: Il Primo Re
–Recensione: Il Ragazzo Invisibile
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Alle.