Recensione – Frozen II
Il segreto di Arendelle
Paese di produzione: Stati Uniti
Durata: 103 minuti
Regista: Chris Buck, Jennifer Lee
Genere: animazione
Dopo anni di attesa esce al cinema il sequel di Frozen. Nel 2019 abbiamo scoperto al cinema il Segreto di Arendelle.
Trama
Quando Elsa e Anna erano piccole, re Agnarr le racconta la storia della tribù di Northuldra e del trattato di pace che aveva stipulato suo padre, re Runeard.
Come dono al popolo di Northuldra re Runeard aveva costruito una diga nella loro foresta incantata.
Durante l’incontro, però, scoppiò un combattimento. Il padre di Elsa e Anna riuscì a salvarsi e a scappare, ma re Runeard morì nel combattimento.
Da allora un muro di nebbia invalicabile circondò la foresta e gli elementi di terra, fuoco, acqua e aria scomparirono.
Dopo tre anni dalla sua incoronazione, Elsa sembra aver trovato un equilibro tra i suoi poteri e i suoi doveri di regina del regno, quando inizia a sentire una voce.
Il richiamo di quelle poche note diventa sempre più forte e quando Elsa la segue, attraverso i suoi poteri risveglia gli elementi e i cittadini di Arendelle sono costretti a ripararsi tra le montagne.
Elsa capisce di dover raggiungere la foresta per capire che cosa stia succedendo e cosa la stia chiamando a sé. Anna, però, non la vuole lasciare andare da sola, così partono insieme a Olaf e Kristoff.
Commenti e Critiche
Credo che il seguito di Frozen fosse il più atteso tra i prodotti della Disney, soprattutto visto che al momento escono solo rimescolamenti di vecchi classici.
Ci sono state tante voci, tra cui una possibile love story tra Elsa e una ragazza. Invece, l’amore romantico non fa proprio parte di questa trama.
Al centro rimane la relazione profonda tra Elsa e Anna. In sottofondo vediamo l’evoluzione e la crescita della relazione tra Kristoff e Anna che diventa sempre più maturo e procede lentamente, allontanandosi dallo stereotipo delle principesse Disney, com’era stato sottolineato nel primo film.
In ultimo, non meno importante, il vero protagonista di questa storia, è l’amore di Elsa verso sé stessa. Andando avanti con la trama, infatti, la vediamo dividersi tra il suo regno, la sua famiglia, che la rendono felice, e ciò che vorrebbe davvero per sé.
Sin dal primo film abbiamo conosciuto Elsa come un personaggio solitario. Inizialmente era costretta dai suoi poteri incontrollati a isolarsi. Alla fine del primo film, però, aveva imparato a gestirli e aveva potuto vivere tra i suoi cari.
Un finale positivo che ritroviamo come punto di partenza per questo secondo capitolo. Elsa, però, è solo all’inizio del suo percorso e deve capire ancora molte cose su di sé e sui suoi bisogni. I suoi desideri la costringono a partire e a lasciare il suo regno per cercare delle risposte.
Al momento mi fermo qui, continuerò questa analisi con i relativi spoiler nel video.
L’evoluzione dei personaggi di Anna e Elsa mi è piaciuta molto. La raffigurazione delle due figure femminili di questo cartone animato sono diverse dal solito. Mettono in primo piano valori diversi da quelli più tradizionali e questo permette di differenziarsi dalla solita trama.
Questa non è una novità per casa Disney che fin dalle prime principesse ha sempre intercettato il pensiero popolare e lo ha usato per creare i suoi personaggi. Rimane comunque molto apprezzabile.
In Anna possiamo vedere valori stereotipicamente più classici associati alle donne. È, per esempio, molto materna sia nei confronti di Olaf, sia nei confronti di Elsa. Queste caratteristiche sono affiancate ad altre come la sua forza e caparbietà che la rendono un personaggio a tutto tondo e non semplicemente una macchietta.
Vediamo un po’ le parti più negative di questo prodotto che non mi ha convinto al cento per cento.
Iniziamo dalla parte più soggettiva: le canzoni. Essendo una delle principesse Disney, direi che è assolutamente normale che ci siano più minuti di canzoni che altro.
Tuttavia, almeno in italiano, mi sono sembrate troppo pesanti e lunghe. Sarà, ripeto, la traduzione, ma la maggior parte mi sono sembrate forzate e la sensazione che si ha è che sia interminabile.
Veniamo alla parte che mi ha convinto meno: la trama.
I messaggi che ha voluto sottolineare sono importanti e ben fatti, lo abbiamo già detto. Si tratta di una storia per bambini, quindi da un lato ci può stare che sia estremamente semplice, ma qui l’intreccio non si può nemmeno definire tale.
È a dir poco banale e ti viene lanciato in faccia dopo la prima scena. Ripeto, è un cartone animato per bambini, può anche starci, però, poi tutto lo svolgimento rimane lineare e tranquillo.
Tranquillo nel senso che per tutta la storia ci viene detto che sono in pericolo e che devono assolutamente sbrigarsi. Ci viene fatto capire che sono in assoluto pericolo, ma poi da quello che ci viene mostrato potevano anche stare più tranquilli.
Hanno aspettato trent’anni, potevano aspettarne altri trenta.
Poi parleremo della fisica dell’acqua nel finale e del finale…
In conclusione
Come prodotto per un pubblico di bambini è ben realizzato. Da guardare è veramente bello.
D’altronde si tratta di un film Disney, sarebbe strano il contrario.
I personaggi che sono stati creati mi sono piaciuti molto e spero di vederne altri. Così come le loro storie.
Come al solito c’è un ma. Nei miei video, post, articoli c’è sempre un ma. Io devo lamentarmi.
Ma da questo sequel, da questa trama mi aspettavo qualcosa di un po’ più studiato, nonostante la semplicità. Si tratta comunque di un prodotto indirizzato per lo più ai bambini, ma ormai i genitori non portano più i loro bambini al cinema per far guardare loro il cartone e tanti saluti. Ormai i genitori sono cresciuti a loro volta con i classici Disney e quindi sono anche loro il pubblico di riferimento.
Potete leggere anche:
–Recensione: Aladdin (2019)
–Recensione: La Bella e la Bestia (2017)
Ditemi se siete andati a vedere il film, se vi è piaciuto o cosa ne pensate in generale. Sono molto curiosa di capire se il mio amore per questa storia abbia offuscato il mio giudizio o se è piaciuto anche a voi.
Io vi saluto e spero di vederci presto nel prossimo articolo. Condividete l’articolo se lo trovate interessante, e per non perdervi altri contenuti seguitemi su Facebook, Instagram, Youtube o sugli altri social che trovate sulla destra o in alto.
Alle.
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Mi ha deluso. Kristoff poverino ha un ruolo davvero marginale, Anna lo piscia completamente e a lui sta bene. A che serve la lucertola infuocata? Che ruolo ha? Nessuno. E questa popolazione magica, che ruolo hanno? Nessuno. Comparse inutili. Insomma non c’è trama, non succede quasi nulla. Perché i giganti che prima volevano spappolare le persone così per niente, alla fine diventano buoni?
Grafica molto bella, trama sterile e noiosa.
Hai proprio ragione! Hanno sprecato una grande occasione…