Recensione: Voglio vederti soffrire di Cristina Brondoni
Casa Editrice: Clown Bianco
Anno di Pubblicazione: maggio 2019
Genere: thriller, psicologico
Dove trovarlo: Amazon, Feltrinelli, Mondadori, Ibs, Il Libraccio, Kobo
Voglio vederti soffrire è il primo romanzo di Cristina Brondoni, uscito nelle libreria a fine maggio.
Sebbene sia il suo primo libro, Cristina Brondoni, giornalista e criminologa, ha già scritto diversi saggi, tra cui Dietro la scena del crimine – Morti ammazzati per fiction e per Las Vegas, Il soccorritore sulla scena del crimine e Sembrava un incidente – Standing sulla scena del crimine.
Trama
Milano. In un torrido agosto che sembra non avere mai fine, un anziano uccide la moglie a colpi di accetta. Sulla scena arriva l’ispettore Enea Cristofori, impegnato a seguire altri casi di morti che come sfondo comune sembrano avere il male di vivere, reso più cupo dal caldo opprimente e dalla solitudine di una metropoli svuotata per le vacanze estive.
Normale amministrazione, per quanto tragica. Ma la spiegazione più semplice non sembra convincere Enea, che inizia un’indagine da cui affiorano ricordi che credeva sepolti e indizi inquietanti.
Commenti e critiche
Come avete letto dalla trama, ci troviamo in una Milano calda e afosa, in pieno agosto. Il libro ha come protagonista Enea Cristofori, un ispettore “bello e dannato”, intelligente, di bell’aspetto, ma con enormi problemi relazionali che lo portano a preferire la solitudine.
La storia che lo vede protagonista, però, è narrata in terza persona, con un punto di vista prevalentemente interno. Ci spostiamo, infatti, dal seguire Enea, a capitoli in cui ci addentriamo nelle vite degli altri protagonisti della storia, in parte future vittime dei casi d’omicidio che coinvolgeranno l’ispettore.
Nonostante a ognuna di queste figure siano riservate solamente poche pagina all’interno del libro, Cristina Brondoni ha la capacità di farci conoscere a fondo queste persone e la loro vita. È un po’ lo stesso discorso che facevo parlando di Distruttori di felicità di Elia Bonci, per riuscire a raffigurare bene un personaggio i pochissimo testo, è necessario riuscire a trovare gli avvenimenti salienti della storia che ci diano un’idea generale della persona e la Brondoni, a mio parere, è riuscita in questo arduo compito.
Io spesso trovo fastidioso passare da una prospettiva all’altra, perché mi sembra di distrarmi dal vero protagonista e di “perdere tempo”. (Poi di solito passo da A a B e vorrei tornare ad A e passando da B ad A vorrei tornare a B, ma facciamo finta di niente), stavo dicendo che solitamente non mi piace questa tipologia di scrittura, usata spesso senza motivo, mentre in Voglio vederti soffrire, l’ho trovata interessante.
All’interno dello stesso capitolo, inoltre, si passa dal punto di vista di un personaggio all’altro. Come ho detto, il narratore è in terza persona, ma il modo in cui ci viene raccontata la vicenda, ci fa capire di avere la prospettiva di uno solo dei personaggi e questa cambia spesso.
La trama non nasconde grandi sorprese. Non è prevedibile, anzi, ma dal modo in cui il libro è stato strutturato, l’intento non era quello di creare un mistero da risolvere, ma piuttosto quello di mostrarti la psicologia di tutti i personaggi in gioco, “buoni” e “cattivi”, un po’ a dimostrazione di come nessuno è veramente buono o cattivo.
Il finale, comunque, mi ha spiazzata, quindi nonostante tutto la sorpresa rimane.
In conclusione
Non sono abituata a leggere autori italiani e si vede la differenza tra il leggere una traduzione con l’avere a che fare con un testo direttamente nella propria lingua. Ho trovato alcuni modi di dire che si usano in italiano, ma che non si troverebbero mai in una traduzione. In alcuni punti alcune espressioni più colloquiali mi hanno destabilizzato, non mi fanno impazzire, ma sono corrette ed è una questione di gusti personali.
Per tirare un po’ le somme, Voglio vederti soffrire è un romanzo ben riuscito, si vede che l’autrice sapeva di cosa stesse parlando e che dietro ci sia stato un bel lavoro di ricerca, come si capisce anche dai ringraziamenti.
Spero che continui a scrivere romanzi e nel caso, non vedo l’ora di poterli leggere.
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Per questo articolo ho finito, ditemi se questo libro vi ispira o, nel caso lo abbiate letto, se vi è piaciuto, oppure no e ditemi come mai. Io vi saluto e spero di vederci presto nel prossimo articolo. Condividete l’articolo se lo trovate interessante, e per non perdervi altri contenuti seguitemi su Facebook, Instagram, Youtube o sugli altri social che trovate sulla destra o in alto.
Alle.

Voglio vederti soffrire – Amazon, Feltrinelli, Mondadori, Ibs, Il Libraccio. Kobo

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