Dal libro al film:
Memorie di una Geisha
Oggi parliamo di Memorie di una geisha, il romanzo di Arthur Golden, pubblicato nel 1997.
La trasposizione cinematografica è uscita nelle sale nel 2005. Il film, diretto da Rob Marshall e prodotto da Steven Spielberg, nel 2006 ha vinto tre Academy Award e tre oscar.
Abbiamo già visto, parlando della storia scritta da Golden, come questa abbia attirato su di sé molte critiche per come avesse rappresentato la figura della geisha, legittimando gli stereotipi e le false credenze già diffuse nella visione occidentale.
Nell’articolo Parliamone, ho accennato al fatto che il film abbia migliorato alcuni aspetti problematici, nonostante rimangano presenti.
Tramite queste differenze, andremo a vedere più nel dettaglio la trama e ci soffermeremo proprio su questi punti critici.
Differenze
In Memorie di una geisha ci viene raccontata la vita di Sayuri. Arthur Golden ha usato come espediente narrativo il fatto che ci stesse riportando la vera storia della geisha che lei stessa gli aveva voluto raccontare, dopo la fine della sua carriera. Il romanzo, quindi, ci porta a credere che tutto quello che leggeremo sia successo veramente e che si tratti di una biografia romanzata, ma realistica.
Il libro si basa davvero su informazioni avute da una geisha realmente esistita, Mineko Iwasaki, ma in realtà la trama è stata completamente inventata dall’autore, travisando e stravolgendo molti elementi.
Il romanzo si apre con una prefazione che ci racconta la fine della storia di Sayuri e la sua decisione di dettare le sue memorie affinché venissero pubblicate dopo la sua morte e quella di molti dei protagonisti per non gettare vergogna su nessuno. Queste precisazioni servono a calarci ancora di più nell’ottica che stiamo per leggere una storia vera.
La vita di Mineko Iwasaki e il racconto del mondo delle geishe non c’entra niente con la storia che troviamo in Memorie di una geisha.
Smettiamola di perdere tempo e partiamo, però, con le differenze:
- Il film parte nel momento in cui Chiyo e sua sorella Satsu vengono vendute dal padre a seguito della malattia della madre.
- Nel romanzo, vediamo il dottore andare a visitare sua madre e subito dopo il padre chiede a Chiyo di andare al villaggio a comprare dell’incenso.
- Chiyo scivola lungo la strada e viene soccorsa dal signor Tanaka Ichiro, il proprietario della Compagnia Ittica. L’uomo la cura e la rimanda a casa.
- Il giorno successivo, il signor Tanaka stava andando a casa loro a portare delle erbe affinché Satsu preparasse del tè per la madre.
- Chiyo, però, le dice che sua sorella è imbranata e non ne sarebbe capace.
- Tanaka è preoccupato per la loro sorte dopo la morte della madre, così va a parlare col padre e gli propone che Satsu e Chiyo vadano a vivere da lui per qualche tempo.
- Tanaka prima di portarle a casa sua, lascia Chiyo che Satsu da una signora che le spoglia per esaminarle, mettendole estremamente in imbarazzo.
- Tornano a casa e dopo qualche tempo, Tanaka torna a prenderle.
- Chiyo pensa che verrà adottata da lui, invece vengono portate alla stazione e vengono lasciate ad un altro uomo, il signor Bekku.
- Il viaggio prosegue in maniera molto più composta, rispetto allo struggimento che vediamo nel film.
- Arrivate a Kyoto, all’okiya, Bekku non fa nemmeno scendere Satsu dal risciò, visto che hanno già deciso che lei andrà da un’altra parte.
- Chiyo entra senza piangere e senza disperarsi perché non vuole che l’uomo la picchi.
- Al contrario del film, Chiyo si comporta bene anche i giorni successivi, perché vuole essere iscritta a scuola. Infatti, tutte le aspiranti geishe devono andarci e quindi spera di trovare facilmente sua sorella.
- Nel film vediamo la nonna quasi sempre a letto che praticamente non fa niente, nel romanzo, invece, è lei a dare parecchio filo da torcere a Chiyo.
- La donna, infatti, per non rimanere da sola, riempirà Chiyo di faccende da fare che la costringeranno a passare con lei la maggior parte del tempo. Tempo in cui avrebbe dovuto svolgere altri compiti.
- Sempre a causa delle continue richieste, che Chiyo non si sente di ignorare, il primo giorno di lezione lei e Zucca rischiano di arrivare in ritardo, nonostante stessero per uscire di casa con largo anticipo.
- Inizialmente, Chiyo aveva sempre pulito la stanza di Hatsumomo molto presto, quando lei era ancora fuori casa. Un giorno, però, fa tardi proprio perché la nonna l’aveva tenuta occupata e incappa nelle ire di Hatsumomo.
- Hatsumomo cerca di incolpare Chiyo per qualsiasi cosa. In molti casi la Madre la punisce anche, ma si capisce che è consapevole che Hatsumomo la stia mettendo nei guai apposta.
- Essendo l’ultima arrivata, è compito di Chiyo anche quello di aspettare sveglia il ritorno di Hatsumomo (di tutte le geishe, ma in quell’okiya c’è solo Hatsumomo).
- Una sera, Hatsumomo rimane nella stanza delle domestiche con un uomo e successivamente minaccia Chiyo affinché non dica nulla.
- Vediamo che anche le altre domestiche della casa sono al corrente dei suoi incontri, ma nessuno osa dire niente. Nel film si vedono i loro incontri in mezzo alla strada… il che è a dir poco assurdo perché la vedono tutti.
Quando verrà scoperta, ad Hatsumomo verrà detto che non può avere delle relazioni sentimentali se vuole essere una geisha. Quello che traspare, anche dai discorsi che Mameha farà con Sayuri, è che lei, in quanto geisha, appartenga all’okiya. In tutto e per tutto.
In Storie proibite di una geisha, ovvero il romanzo autobiografico che Mineko ha pubblicato dopo Memorie di una geisha, capiamo che non è proprio così. Le geishe erano libere di decidere in ogni momento come e se proseguire la propria carriera. Potevano decidere di sposarsi e cambiare mestiere, ma ci sono anche alcuni casi in cui la geisha prendeva marito, ma continuava nella sua carriera, mantenendo la famiglia.
Spesso era la Madre dell’okiya che aiutava la geisha quando voleva chiudere la sua carriera e sposarsi. O le aiutava se volevano provare a vivere per conto loro…
Gli uomini non potevano entrare nell’okiya, quindi quello che fa Hatsumomo non sarebbe comunque accettato.
- Prima di iniziare le lezioni, Chiyo deve essere portata all’ufficio di registrazione da Hatsumomo.
- Chiyo chiede all’addetto se abbia registrato un’altra ragazza proveniente da Yoroido, ma lui non ne sa niente.
- Come nel film, Hatsumomo mette le mani sul kimono di Mameha. Nel libro, però, riesce a ottenerlo ricattando una domestica, dopo averla beccata con un uomo.
- Hatsumomo, inoltre, l’aveva costretta a comprarle un altro kimono, che ovviamente la domestica non avrebbe mai potuto permettersi.
- Dopo averlo imbrattato e riconsegnato alla domestica e dopo che Mameha aveva scoperto tutto, Hatsumomo sostiene che Chiyo aveva voluto rovinare il capo perché credeva appartenere ad Hatsumomo.
- Zietta e la Madre non sembrano credere a questa storia, ma Chiyo verrà punita lo stesso in questo la domestica aveva visto lei quando lo aveva riconsegnato.
- Nel film vediamo Zietta insistere affinché sia lei a picchiare Chiyo, così da farle meno male della Madre.
- Nel romanzo, invece, Zietta sta cercando di proteggerla dalla nonna. La donna, anni prima, infatti aveva punito Zietta talmente forte da causarle gravi danni all’anca che le avevano impedito di indossare i kimono da geisha, compromettendo definitivamente la sua carriera. Zietta voleva evitare che accadesse anche a Chiyo.
- Nella trasposizione, a Chiyo viene impedito di uscire dall’okiya dopo che viene accusata da Hatsumomo di aver rubato dei soldi per scappare. Nel libro, già a questo punto Chiyo non può lasciare l’okiya se non per le lezioni.
- Una sera, però, le viene chiesto di portare uno strumento ad Hatsumomo e così ne approfitta per andare a cercare sua sorella (come nel film Hatsumomo le aveva già detto dove si trovava).
- Per poter parlare con Satsu, Chiyo dovrebbe pagare la donna che sta alla porta della casa, ma non avendo soldi, sarà Satsu a saldare il debito.
- Satsu deve pagarla anche per scappare, visto che è la donna a venir punita quando una ragazza fugge e non glielo permetterebbe mai senza una ricompensa.
- Mentre nel film, la data scelta per la fuga è il giorno successivo, nel romanzo la sorella le dice che scapperanno cinque giorni dopo. Nel tempo in cui Satsu si assenta, scopriremo che è andata a controllare il suo oroscopo per capire quale fosse il giorno giusto.
- Tornata a casa, Chiyo sente dei rumori dalla stanza delle domestiche e riesce a riconoscere Hatsumomo. Non dice niente, Hatsumomo la vede, ma convince il suo amante che non ci sia niente e Chiyo era tornata nel suo posto davanti alla porta.
- Quando hanno finito e l’uomo fa per andarsene, vede Chiyo e si arrabbia con Hatsumomo per avergli mentito e se ne va.
- La geisha mette i soldi addosso a Chiyo, la prende per i capelli trascinandola dalla madre e sostenendo che avesse venduto una sua spilla per scappare.
- Poi, come nel film, capiscono che Hatsumomo aveva fatto entrare un uomo e il capitolo finisce con lo schiaffo della Madre.
C’è una scena nel film in cui Hatsumomo chiede a Chiyo perché fosse tornata all’okiya. Questo scambio ci fa supporre (a me ha fatto supporre) che la geisha voleva aiutare in qualche modo Chiyo a scappare da quella vita. Poi nel film questa sotto trama viene abbandonata, Hatsumomo continua a comportarsi da pazza finché non dà fuoco a tutto e sparisce dalla circolazione.
- Dopo che Chiyo prova a scappare e cade dal tetto, i debiti di sua sorella vengono aggiunti ai suoi, visto che la donna che l’aveva comprata non aveva ancora pagato la Madre e non aveva intenzione di sborsare nulla per una ragazzina che era fuggita.
- Le domestiche che erano state complici di Hatsumomo vengono punite, così come Zucca che la notte in cui Chiyo ha provato a scappare, doveva rimanere sulla porta, ma si era addormentata.
- Chiyo passa davanti alla stanza di Hatsumomo e la vede piangere, perché da quando avevano chiuso la porta, lei non poteva più far entrare il suo amante e lui l’aveva lasciata.
- Le tavolette funebri dei suoi genitori, nel film le vengono consegnate quando si risveglia dopo la caduta. Nel libro arrivano solo qualche tempo dopo.
- Nella lettera del signor Tanaka c’è anche scritto che Satsu era passata dal villaggio per poi scappare con il figlio del suo assistente.
- Il Direttore Generale nel libro è il Presidente della compagnia elettrica.
- Chiyo lo incontra sul ponte, come nel film, ma al contrario di quanto accade nella pellicola, lui non l’accompagna a prendere il cono. Cerca di tirarla su di morale e le dà i soldi per andare a comprarsi il dolce e poi la saluta.
- La nonna muore pochi mesi dopo, rimasta fulminata dal termosifone elettrico che era stato prodotto proprio dalla società del Direttore Generale/Presidente, la Iwamura Elettric.
- In quell’occasione, anche Mameha si reca da loro per rendere omaggio e vedendo Chiyo le chiede di guardarla per vedere i suoi occhi.
- Dopo un mese la sua domestica arriva all’okiya e dice a Chiyo che Mameha vuole incontrarla il giorno successivo.
- Il giorno dopo chiede a Zucca di mandarla a fare una commissione, per avere una scusa per raggiungere Mameha. A questo punto del film, Zucca è già diventata una geisha, nel romanzo è ancora una studentessa e mancano ancora un paio di anni al suo debutto.
- Durante questo incontro segreto, Chiyo si scusa per il kimono.
- Mameha le chiede come mai Chiyo non stia più studiando per diventare una geisha.
- Prima di mandarla via, Mameha controlla i loro oroscopi e le chiede di non dire niente sul loro incontro.
- Il discorso tra Mameha e la Madre e il loro accordo sono lievemente folli nella pellicola. Nel libro è molto meno rischioso per entrambe.
- Inizialmente Mameha fa la finta tonta e chiede come mai non veda più Chiyo a scuola. La Madre non riesce a credere che Mameha l’avesse notata e chiama la bambina per essere sicura si riferisse proprio a lei.
- Le Oneisan prendono una parte del compenso delle loro sorelle minori. La Madre le offre la metà di quello che prenderebbe normalmente, perché al momento può permettersi solo quella cifra. Nel momento in cui Chiyo riuscisse a saldare i suoi debiti entro i vent’anni, la Madre avrebbe dato l’altra metà degli introiti a Mameha, più il doppio del debito. In caso, Chiyo non avesse ripagato i debiti così presto, Mameha non avrebbe preso la cifra rimanente.
- Nel film Chiyo deve imparare tutto in sei mesi e poi diventa bravissima in tutto in uno battito di ciglia. Assolutamente irrealistico.
- Quando nel libro, Mameha la prende sotto la sua ala, mancano ancora due anni in cui Chiyo torna a scuola a studiare.
- Sia lei che Zucca sono ancora studentesse quando Hatsumomo vieta a Zucca di parlare con Chiyo.
- Dopo due anni da quel momento, Zucca fa il suo debutto come apprendista geisha, come maiko.
Prima ancora del debutto di Chiyo, Mameha aveva iniziato a portarla con sé nelle sue visite alle case da tè per farla conoscere.
- Vediamo la scena in cui Mameha le parla della comunicazione con gli occhi e che quando riuscirà a farlo, è pronta per il suo debutto.
- Chiyo ci prova, fallisce, poi vede un fattorino e Mameha le dice di fargli cadere i vassoi.
- Chiyo nota che sta camminando di fianco ad uno scalino e distraendolo lo fa inciampare e cade.
- Dopo che le è stato assegnato il nuovo nome, Sayuri, Mameha le insegna a versare il tè in base a chi sia il suo ospite.
- Ad esempio scoprire il polso con la padrona di una casa da tè non va bene, perché sembra di sbatterle in faccia la sua giovinezza.
- Durante il suo primo incarico, Sayuri non fa assolutamente niente, visto che le maiko devono solamente osservare la propria sorella maggiore.
- La scena della teiera che nel film si svolge con il danna di Mameha, nel libro la vediamo molto più avanti, quando si vede con Nobu e il Direttore Generale (che nel libro si chiama Presidente).
- Sayuri non si era accorta che la teiera era vuota perché era persa a guardare il Direttore Generale.
- Dopo quell’incarico, si spostano alla casa da tè dove incontrano Hatsumomo e Zucca.
- Sayuri era andata con un cliente per accompagnarlo in bagno e quando torna nella stanza se le ritrova davanti e sente che Hatsumomo sta raccontando una storia su una generica novizia.
Ve la riporto in breve:
Prima di continuare il racconto, però, Hatsumomo si raccomanda con tutti i clienti di non pensare a Sayuri, col solo scopo, ovviamente, di ottenere l’effetto contrario.
La povera novizia era stata trascinata via dal vento, a causa anche del pesante kimono, era stata investita ed era finita sul cofano della macchina, l’abito si era alzato e aveva mostrato tutte le sue… “grazie” all’autista.
Alcuni dei clienti si chiedono perché a loro non capitino mai situazioni del genere, ma Hatsumomo fa notare loro che era una novizia, quindi aveva solo undici anni, quindi lì sotto era più simile a una neonata che ad altro. Un uomo, invece, sostiene che alcuni hanno già i peli e a questa battuta, Hatsumomo chiede a Sayuri come fosse messa, ma lei riesce a risponderle per le rime.
In generale, ci sono un sacco di occasioni, come quella appena descritta, in cui i loro clienti fanno delle battute spinte e volgari…
Io non ho studiato così bene la cultura giapponese da potermi considerare un’esperta, ma mi sembra veramente al di fuori della realtà. Impressione confermata dal libro Storia proibita di una geisha, scritto appunto da Mineko Iwasaki.
A volte, determinate battute, risulterebbero pesanti anche in un contesto occidentale.
- Al contrario di quanto accada nel film, Mameha all’inizio opta per evitare il più possibile lo scontro diretto con Hatsumomo.
- La volta successiva che si incontrano, Mameha inventa di avere un altro impegno e leva le tende insieme a Sayuri.
- Così si ritrovano a spostarsi da una casa all’altra per tutta la sera e capiscono che Hatsumomo deve aver corrotto tutte le domestiche delle case da tè per avvertirla e per sapere dove vanno.
- Uscite dall’ennesima sala da tè, sentono dalla finestra Hatsumomo raccontare frottole su Sayuri.
- Mameha cambia strategia e fa rimanere a casa Sayuri, per evitare che il comportamento di Hatsumomo la danneggi, mentre lei elabora un piano.
- Sayuri va a trovare Mameha che le presenta il suo danna. Nella trasposizione,invece, Mameha glielo aveva già presentato.
- Si tratta di un uomo sui trent’anni.
- Nel film, invece, è piuttosto anziano.
- Sayuri aspetta di essere chiamata nella stanza di Mameha, dove vede il letto con le lenzuola pulite e si fa riferimento al fatto che siano state cambiate proprio perché c’era il danna.
Nel film, invece, si capisce che i due hanno una relazione intima, sentimentale, ma non si capisce se sia dovuta proprio al fatto che sia il suo danna, oppure no. Nel romanzo, invece, il danna è proprio l’uomo che paga per fare sesso con la geisha.
Non rimane alcun dubbio. Lo scrittore non lo ha solamente accennato, spingendo il lettore in quella direzione, ma lasciandolo a riempire i buchi con le sue conoscenze pregresse, come succede nel film.
Ha fatto proprio in modo di disegnare la figura della geisha come una prostituta.
- Arriva il momento dell’incontro di Sumo. Nel film Nobu non sopporta le geishe, mentre nel libro è proprio lui che ha assunto Sayuri e Mameha.
- Nobu, oltre all’ustione sul volto, ha anche perso un braccio.
- Mameha le suggerisce di mostrarsi molto attaccata a Nobu proprio perché così Hatsumomo si concentrerà su loro due e non farà caso alle macchinazioni di Mameha.
Arriviamo al momento del taglio sulla gamba che la porterà a conoscere il dottor Granchio.
- Quando arriva a casa di Mameha, la domestica le mostra il kimono che deve indossare.
- Sayuri inizia a metterselo, ma si accorge che la stoffa ha uno strappo.
- Mameha le spiega che lo aveva preso in prestito da un altro okiya e che la ragazza che lo aveva indossato prima aveva preso contro un chiodo.
- Dopo le spiega che nel suo piano sono importanti due uomini, uno è Nobu, l’altro invece lo incontrerà proprio grazie al kimono strappato.
- Nel film, Mameha le consegna un bisturi e le dice di tagliarsi. Nel romanzo, invece, sono le domestiche a farle il taglio.
- Usano il bastoncino di pigmento per far in modo che il taglio corrisponda allo strappo nel kimono.
- Dopo questo avvenimento, nel film succede tutto molto in fretta, nel romanzo, invece, prima che Hatsumomo metta in giro voci sulle frequentazioni di Sayuri passano mesi.
- Mameha ancora non ha spiegato niente del suo piano a Sayuri. Dopo che Hatsumomo mette in giro delle voci, nel libro, Sayuri è l’unica a non sapere ancora in che cosa consista il piano.
- Hatsumomo lo aveva capito da sola, mentre Zucca avendola sentita parlare col dottore, doveva essersi già fatta un’idea. E così Mameha inizia il discorso dell’anguilla. Sayuri ci racconta che la spiegazione era tutt’altro che chiara, ma che alla stessa Mameha era stato spiegato così dalla sua sorella maggiore.
In realtà non sono solo Nobu e il Dottor Granchio a essere importanti per il piano.
- Mameha la porta da un pittore e le dice di far in modo di fargli vedere i suoi occhi.
- Inizialmente non va bene, l’uomo è molto scorbutico, ma dopo la nota e viene ritratta da lui.
- Il manifesto per i balli di primavera è stato ideato proprio da lui ed essere stata dipinta in quel modo, fa lievitare la fame di Sayuri e quindi anche il valore del suo mizuage.
- Le maiko partecipano a molti meno eventi rispetto alle loro sorelle maggiori, così Sayuri rimane a molti eventi quando Mameha è già andata via.
- Una sera, Sayuri decide di far cadere “accidentalmente” un ornamento nei capelli, proprio sulle gambe di Nobu, per attirare ancora di più l’attenzione di Hatsumomo.
- Nobu coglie l’occasione per regalarle un pettinino. Più avanti le regalerà un rubino. Rispetto al film, quindi, apprezza il lavoro di geisha.
- L’occasione di chiedere a Zucca che cosa Hatsumomo avesse raccontato al dottor Granchio arriva poco tempo dopo.
- Hatsumomo l’aveva mandata alle due del mattino a comprare degli spaghettini. Sayuri l’aveva seguita e si era offerta di andare lei al suo posto, mentre Zucca, esausta, si riposava su una panchina. Al suo ritorno, Zucca le racconta che Hatsumomo si era “lasciata sfuggire” che Sayuri aveva una relazione segreta.
- Mameha fa in modo di incontrare di nuovo il dottore e “casualmente” racconta che Hatsumomo era invidiosa di Sayuri perché aveva ottenuto una parte da solista nello spettacolo di primavera che Hatsumomo avrebbe voluto per Zucca.
- Il dottore propone di far visitare Sayuri, ma Mameha si oppone perché questa voce avrebbe alzato ancora più dubbi sul conto di Sayuri.
- Prima di essere invitate a casa del Barone, partecipano a una sua festa in una casa da tè di Gion.
- Nel film il Barone insiste affinché Sayuri e Mameha partecipino, Mameha dice di avere un impegno. Io, sinceramente, non avevo capito quale fosse. Lo dice, ma in modo più velato, mentre nel libro è molto più esplicito.
«Mi scuso sentitamente», ribatté Mameha, «ma, con il consenso del Barone, ho fissato già da alcune settimane questa visita e non mi sarà possibile cambiare la data.»
«Non mi ricordo di averti dato alcuna autorizzazione! In ogni caso, non è come se tu dovessi fare un aborto o qualcosa del genere…»
Un lungo silenzio imbarazzato seguì le sue parole. Mameha si limitò a sistemarsi le maniche del kimono, mentre tutti noialtri restammo così immobili che l’unico rumore che si udiva era il respiro affannoso di Arashino. Mi accorsi che Nobu, che fino a quel momento non aveva prestato attenzione al battibecco, si girava ad osservare la reazione del Barone.
«Be’», disse costui alla fine, «immagino di averlo dimenticato, ma ora che ne parli.»
Proverò a scrivere una frase in maniera calma e tranquilla, cercando di non far trasparire troppo il mio fastidio, per parlarvi il più oggettivamente possibile.
Il messaggio che passa a me sembra che sia questo: le geishe sono a tutti gli effetti comprate dal danna, come se fossero oggetti, che può farci quello che vuole. Tra cui anche dargli il permesso di fare o non fare qualcosa. Oltre che farci sesso tutte le volte che vogliono.
Mameha, ma le geishe in generale, sono artiste. Il danna non le paga per diventarne padrone assoluto e trattarle come proprietà, le paga per finanziare la loro arte. Loro rimangono libere e non vengono trasformate in bambole gonfiabili che scattano allo schioccare delle dita del danna.
Sì… non è venuta proprio calma e tranquilla… andiamo avanti.
- Sayuri va a casa del Barone, come nel film. Al contrario di quanto accada nella trasposizione, il Barone le dice che vuole darle un regalo, ma che deve aspettare che le altre geishe siano andate via.
- Alla sera, Sayuri lo aspetta nell’atrio e quando il Barone le chiede di andare con lui, lei si rifiuta con delle scuse.
- Così il Barone va a prendere il kimono e glielo porta, ma dopo insiste affinché vada a provarlo o, ormai, Sayuri ha finito le scuse.
- Come nel film, la spoglia, ma in più si masturba guardandola nello specchio e dopo essere uscito un attimo, torna e l’aiuta a rimettersi il kimono.
- Il signor Itchoda, l’uomo che l’aiutava a indossare il kimono, non era andata con lei dal Barone, come si vede nel film, ma l’aspettava nella locanda in cui alloggiavano.
- Sayuri sa che quando l’avrebbe aiutata a svestirsi, quella sera, Itchoda si sarebbe reso conto che quel kimono era stato tolto e rimesso.
Il signor Itchoda mi lanciò un’occhiata, poi si grattò il mento come se avesse capito ogni cosa. Mentre, nella stanza al piano di sopra, mi slegava l’obi, mi chiese: «Il Barone ti ha spogliata?»
«Mi dispiace», risposi.
«Ti ha spogliata e ti ha guardata nello specchio. Ma non ha goduto con te. Non ti ha toccata, né si è sdraiato su di te, è così?»
«Non l’ha fatto, signore.»
«Allora va tutto bene», replicò il signor Itchoda, guardando fisso davanti a sé. Non ci dicemmo altro.
- Nel film Mameha se la prende con lei per quello che è accaduto. Nel romanzo, semplicemente non parlano mai della faccenda.
Del fatto che la parola mizuage descrive due riti di passaggio completamente diversi e che in questa storia è stato preso il significato sbagliato, me ne sono già lamentata nel Parliamone. Quindi vediamo solo le differenze.
- Le trattative per il suo mizuage si concludono e la madre la chiama da lei per parlarle, ancora non sappiamo come siano andate.
- La fa visitare da un dottore e vuole anche sapere quanto sanguinerà.
- Successivamente le spiega che d’ora in avanti, tutto quello che gli uomini vogliono da lei, lo dovranno pagare. In un’occasione, Sayuri trasgredirà a questa regola con un suo giovane cliente.
- Finito il discorso minatorio, le annuncia che la settimana successiva sarebbe diventata sua figlia.
- Hatsumomo entra dicendo che Zucca è rimasta sconvolta dal fatto che la Madre abbia cambiato idea, ma lei sostiene di non aver mai avuto in mente di adottare Zucca.
- Mameha non dice niente a Sayuri del fatto che per il suo mizuage a sfidarsi c’erano stati il Barone e il dottor Granchio.
- Lei aveva continuato a pensare che fosse stato Nobu a fare l’offerta. Ha saputo la verità solo molti anni dopo.
- All’inizio Nobu aveva preso parte alla gara, ma il prezzo era salito troppo.
- L’offerta vincente è stata di 11500 yen, contro i 15 mila del film, ed è stata proprio del dottore. Mentre nel film è Mameha che ha impedito al Barone di vincere.
- Prima del suo mizuage, era stata invitata a molte feste organizzata dalla Iwamura Elettric e Sayuri aveva sempre dato tutte le sue attenzioni a Nobu.
- Dopo quell’evento, passa a intrattenere anche il Presidente, finché una sera le viene annullato l’impegno. Sayuri crede che la festa sia stata cancellata, invece scopre che solo Nobu non vi aveva preso parte perché malato.
- Capisce, così, che era solo lui a volere la sua presenza e che al Presidente/Direttore Generale non doveva importare molto di lei.
- Quando compie diciotto anni, Nobu si offre di diventare il suo danna.
- La Madre, però, rifiuta l’offerta, per accettare quella di un generale dell’esercito che si occupava dei rifornimenti e grazie al quale sarebbero riuscite a ottenere molti beni difficili da reperire. Nel film è Hatsumomo che ha come danna il generale, dall’inizio della storia.
- Ancora una volta, vediamo come per lo scrittore, il rapporto tra danna e geisha sia di fatto uno scambio di prestazioni sessuali, in cambio di aiuto e soldi.
- Dopo che il generale diventa il suo danna, Nobu sparisce e Sayuri non viene più chiamata dalla Iwamura.
- Una sera riesce a incrociare il Direttore Generale e gli chiede che cosa sia successo, ma non ottiene molte informazioni.
- Un’altra geisha, inoltre, va da lei a chiedere consigli su come trattare Nobu, che è diventato molto scontroso e la usa per scaricare le sue frustrazioni.
- Quando alla fine si rincontrano, Nobu le dice che era rimasta delusa da lei per la scelta del danna.
- Hatsumomo non impazzisce completamente e non dà fuoco all’intero okiya. In realtà, sarebbe stato difficile vedere la scena che abbiamo nel film, visto che nell’okiya ci sono le lampadine elettriche e non le lanterne.
- Dopo qualche tempo da quando Sayuri è stata adottata, quando inizia a guadagnare l’incasso maggiore dell’okiya, la Madre le comunica che può trasferirsi nella stanza più grande. Occupata fino a quel momento da Hatsumomo e Zucca.
- Avviene il trasferimento, ma un giorno Sayuri ritrova Hatsumomo a frugare fra le sue cose. Ha trovato il suo diario, teoricamente scritto in codice, ma che-per-piacere-un-bambino-delle-elementari-sa-fare-meglio.
- Hatsumomo minaccia di mostrarlo alla Madre e se lo porta nella sua camera.
- Quando Sayuri va da lei per cercare di riprenderselo, vede la spilla per cui Hatsumomo l’aveva accusata anni prima.
- Riesce a prendere sia la spilla che il diario. Finge di nascondere quest’ultimo nella sua stanza e dopo va dalla Madre.
- Sayuri mostra la spilla, Hatsumomo si difende parlando del diario, ma quando vanno a controllare in camera di Sayuri, ovviamente non trovano niente.
- Hatsumomo inizia a sembrare folle, considerando anche che adesso non è più lei a guadagnare nell’okiya, la Madre è meno disposta a farle passare tutti i suoi comportamenti.
- Inoltre, Hatsumomo aveva rotto un vasetto di vetro, mentre frugava, e ne calpesta un coccio tagliandosi e sporcando tutti i tatami, che vengono aggiunti al suo conto.
- A spezzare completamente Hatsumomo è proprio Mameha che, durante un banchetto con degli attori del teatro kabuki, la fa ingelosire.
- Hatsumomo perde la testa e inizia a picchiare uno degli attori che aveva dato corda a Mameha.
- A causa di questo gesto vergognoso, la Madre la caccia dall’okiya e nessuno sa più niente di lei.
- I primi anni di ristrettezze economiche, dovute alla guerra, riescono a passarli bene, grazie al danna di Sayuri.
- Nel 1942, però, lui viene arrestato e la polizia si reca all’okiya e sequestra i loro beni per aiutare lo sforzo bellico.
- Dopo qualche tempo viene annunciata la chiusura del quartiere delle geishe.
- Sayuri va a cercare aiuto proprio dal generale, che nel frattempo è scampato alla galera, ma lui non può aiutarla in nessun modo. Prima della fine del conflitto, tra l’altro, il generale si toglierà la vita.
- Quella sera, durante la festa d’addio nella casa da tè, Sayuri viene chiamata e, in una stanza privata, trova Nobu ad aspettarla. Le dice che ha un amico che fabbricava kimono da cui può andare, così da non andare a lavorare in una fabbrica, obiettivi principali dei bombardamenti.
- Sayuri vive con quest’uomo e la sua famiglia per parecchi anni, anche dopo la fine della guerra.
- Il quartiere di Gion era stato riaperto, ma nel frattempo la Madre si era data prima al commercio di vari beni sul mercato nero e poi di quello di kimono, opere d’arte e spade giapponesi agli americani. Quindi non vuole riaprire l’okiya.
- Nobu va a trovare Sayuri per chiederle un favore che aiuterà l’intera compagnia. Come nel film, ma nel romanzo, Sayuri deve intrattenere un viceministro giapponese, non dei soldati americani.
Vedendo il film, mi ero chiesta come mai Nobu avesse dato proprio a Sayuri questo compito, visto che gli americani sembravano preferire di gran lunga le geishe che non si comportavano nella maniera “composta e rigida” delle geishe tradizionali, come Sayuri. Preferivano ragazze più frizzanti, come si dimostra essere Zucca verso la fine della storia.
Ho trovato insensato, quindi, che Nobu fosse andato a cercare l’aiuto di Sayuri, ma nel libro ha tutto più senso, in quanto deve intrattenere un uomo giapponese.
- Nobu le promette che se riescono a risollevare la società, lui diventerà finalmente il suo danna.
- Sayuri contatta la Madre e Zietta e l’okiya viene riaperto.
- I primi incontri non vanno molto bene, visto che il viceministro sembra poco interessato a Sayuri, Nobu è scontroso e alla fine finiscono per far svenire il viceministro a forza di farlo bere.
- Per questo decidono che a quegli incontri devono partecipare più persone e chiede a Mameha e a Zucca e Nobu chiama anche il Direttore Generale.
- Zucca si dimostra molto astiosa nei confronti di Sayuri, tuttavia, lei sembra non rendersi conto di niente.
- Nel film, appunto, Sayuri intrattiene degli americani e vanno tutti in viaggio su un isola, dove nella vasca si trovano a fare un gioco sul raccontare una storia vera e una no. In quest’occasione, Sayuri parla di quando aveva incontrato un uomo gentile che le aveva offerto un cono di ghiaccio aromatizzato.
- Nel romanzo, si trovano in una sala da tè di Gion e Sayuri decide di cambiare storia all’ultimo.
- Durante un’altra festa, si perde a guardare il Presidente e Zucca lo ha notato.
- Nella trasposizione, il militare americano fraintende palesemente che cosa sia una geisha e pensa che Sayuri debba concedersi a lui.
- Nel romanzo, invece, è il viceministro giapponese che vorrebbe andare a letto con Sayuri e quindi si propone di diventare il suo danna.
- La proposta viene rifiutata, così il viceministro aveva chiesto a Nobu se non fosse possibile avere un incontro con Sayuri solo per una volta.
- Lei sostiene che se fosse stato Nobu a chiederle di concedersi, non avrebbe potuto rifiutarsi, visto che le ha salvato la vita. Nobu, però, le dice che perderebbe completamente la stima di lei se la desse via per una sera.
- Anche nel film, Nobu si arrabbia con lei al solo pensiero che possa fare una cosa del genere. In questa versione, però, la rabbia di Nobu è del tutto ingiustificata, visto che quando il soldato americano ci aveva provato con lei, Sayuri lo aveva categoricamente rifiutato.
Nell’altro articolo, ho scritto che nel libro c’era una parte veramente grave che nel film era stata cambiata. Mi riferisco proprio a questo punto.
Penso che la situazione sia ancora più grave nel libro, rispetto alla trasposizione, perché Arthur Golden ha fatto in modo che fosse proprio un giapponese a chiedere di diventare il danna di Sayuri solo per andarci a letto e, come se già non bastasse, ha fatto chiedere al personaggio se potesse andarci a letto solo per una sera.
Legittimando, di fatto, la credenza e la confusione sul che cosa sia una geisha, cosa sia un danna e se vengano pagate o meno per avere rapporti sessuali .
Nel film è stato un americano a fare questa gaffe, quindi una persona estranea alla cultura che aveva assimilato l’idea occidentale di geisha. Il suo errore è giustificabile e anzi comprensibile. Potrebbe servire proprio a rendere meno ambigua la situazione.
Se, però, prendi un uomo di origine giapponese, cresciuto nel paese per tutta la vita, addirittura che occupa una posizione elevata nella società; allora tu, scrittore, stai volontariamente lanciando un messaggio sbagliato e che non farà altro che incrementare la visione distorta che in occidente si ha delle geishe.
Arthur Golden si è informato prima di scrivere il libro, quindi sapeva per certo che quello che stava raccontando non corrispondeva alla realtà e lo ha usato sapendo che non andava bene.
Tutto questo, a mio parere, è estremamente grave, moralmente parlando. Senza contare la mancanza di rispetto dimostrata verso Mineko Iwasaki.
Torniamo alle differenze.
- Nel libro, il gruppo va effettivamente in una gita fuori città.
- Sayuri che non voleva che Nobu diventasse il suo danna, decide di concedersi al viceministro e farsi beccare da lui. Chiede l’aiuto di Zucca, esattamente come nel film, e lei porta il Direttore Generale.
- Dopo qualche giorno, una volta tornati a Gion, Sayuri deve incontrare Nobu.
- Si presenta, invece, il Direttore Generale e le mostra un rotolo di pergamena che raffigura i giardini imperiali.
- Le racconta di averlo comprato anni prima perché nel disegno c’era una donna con gli occhi grigio-azzurri.
E vissero felici e contenti.
Nell’ultimo capitolo, scopriamo che Sayuri e il Direttore Generale erano diventati amanti. In pratica lui è rimasto sposato con sua moglie, mentre Sayuri gli faceva da concubina o qualcosa del genere. Sayuri lo seguiva nei vari viaggi negli Stati Uniti e successivamente aveva chiesto di trasferirsi lì.
Nei ringraziamenti, infine, Arthur Golden ci spiega che si era inventato la storia di Sayuri e ringrazia pubblicamente la geisha Mineko Iwasaki:
mi ha accolto nella sua casa di Kyoto e ha corretto ogni mio anche minimo fraintendimento sui vari aspetti della vita di una geisha
Strano che alla fine gli abbia fatto causa.
Leggendo Storia proibita di una geisha, diventa chiaro da quali parti della sua vita, Arthur Golden abbia preso spunto per inventare Sayuri. Magari vi parlerò anche di quel libro in maniera abbastanza dettagliata.
Io per queste differenze ho concluso, mi sono lasciata andare ogni tanto a qualche sclero allungando tutto quanto, vi chiedo scusa.
Potete leggere anche:
–Parliamone: Memorie di una Geisha
Io vi saluto e spero di vederci presto nel prossimo articolo. Condividete l’articolo se lo trovate interessante, e per non perdervi altri contenuti seguitemi su Youtube, Facebook, Instagram o sugli altri social che trovate sulla destra o in alto.
Alle.
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Ciao, complimenti per l’attenta analisi!
Ieri ho concluso il libro e oggi ho guardato il film seguendo passo passo il tuo post.
Una differenza è che Zucca sa qual è il piano finale di Sayuri (farsi scoprire con un altro da Nobu) perchè glielo dice lei stessa, questo è molto importante perchè così Zucca decide di tradirla e portarsi dietro il Presidente. Nel film non si capisce come faccia a sapere del sentimento che Sayuri prova per il Presidente e non si capisce neppure che Zucca non ha mai perdonato Sayuri (come hai detto anche tu), tranne che alla fine. E ovviamente nel libro c’è tutto il discorso del figlio maschio avuto col Presidente e poi “tolto di mezzo” facendolo vivere in America con a madre per non intralciare con la vita “ufficiale” del Presidente in Giappone…vabè!
Una cosa che non capisco, anche nel libro, è perchè Sayuri, ormai adulta e libera, non cerchi più sua sorella Satsu! Che peccato…mi sembra un comportamento poco verosimile.
Comunque grazie al tuo post ho scoperto le incongruenze con la realtà e anche la causa, mi informerò e leggerò l’autobiografia che dici! Che mondo affascinante!
Ciao, buon lavoro!
Sicuramente mi sono dimenticata alcune differenze capita sempre purtroppo!
C’è anche l’articolo sulle curiosità in cui ci sono i pezzi che sono stato tolti dal film 🙂
Non mi ricordo così bene, ma sono abbastanza sicura che sua sorella Satsu le abbia mandato sue notizie più avanti.
Sono contenta di averti fatto scoprire le incongruenze con la realtà e spero che tu non sia l’unica, anche perché quello che ha fatto questo scrittore è stato molto offensivo e ingiusto e lo è ancora di più che rimanga nell’ombra.