Recensione: Incubo di Wulf Dorn
Casa Editrice: Corbaccio
Anno di Pubblicazione: 2016
Genere: Thriller
Numero di pagine: 361
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Ancora una volta a distanza di poco tempo torniamo a parlare di Wulf Dorn. Il libro che tratteremo oggi si chiama, come avrete letto, Incubo, o in lingua originale Die Nacht gehort den Wolfen (La Notte Appartiene ai Lupi. Io non so il tedesco, questo è quello che dice il traduttore).
Wulf Dorn ha iniziato scrivendo racconti del terrore per poi passare a veri e proprio romanzi thriller. Tra le pubblicazioni degli ultimi anni troviamo Gli Eredi del 2017 e Phobia del 2014.
Trama
I genitori di Simon perdono la vita in un incidente d’auto, il ragazzo riesce a salvarsi, ma da quel giorno è perseguitato da incubi e da allucinazioni in cui i genitori che gli ripetono che sarebbe dovuto morire anche lui.
Dopo l’incidente Simon si trasferisce da sua zia Tilia a Fahlenberg per ricominciare una nuova vita. Le sue condizioni sono migliorate, ma gli incubi non sono cessati, così come le allucinazioni e le fobie. Simon ha sempre avuto problemi con i cambiamenti e si sente tradito e abbandonato dalla zia e dal fratello Michael che hanno deciso di vendere la casa dei genitori e i mobili senza parlarne con lui.
Tilia gli propone di frequentare il collegio che si trova lì vicino e di trasferirsi durante le lezioni, visto che, col suo lavoro, non sarebbe stata molto presente. Simon, ancora una volta, si sente solo, ma fortunatamente incontra Caro, una ragazza della sua età che sembra avere una storia simile a quella di Simon.
Qualche giorno dopo l’arrivo di Simon, la ragazza di suo fratello, Melina, viene trovata sul ciglio della strada, dopo essere stata aggredita. L’indiziato principale diventa proprio Michael, ma a Simon il fatto sembra poter essere collegato alla scomparsa di un’altra ragazza. Caro pensa di sapere chi sia il colpevole, così lei e Simon iniziano a cercare indizi…
Commenti e critiche
Ancora una volta sono rimasta piacevolmente colpita dalla storia inventata da Dorn che nel finale ti sorprende con un colpo di scena inatteso.
Rispetto a La Psichiatra che mi ha rapita fin dalle prime pagine, Incubo ha un inizio molto più lento, la storia è all’apparenza più normale, maggiormente vicina alla quotidianità della vita e non si capisce subito come possa trasformarsi in un mistero originale. Alla fine, però, ci riesce. Questo è uno dei fattori principali per cui all’inizio non mi ha colpito più di tanto.
Nel primo romanzo che ho letto dell’autore sono rimasta affascinata da come le sue descrizioni a tutto tondo, in cui troviamo riferimenti a tutti quanti i sensi, vista, olfatto, udito… riescono a immetterti nella scena, coinvolgendoti completamente. In questo romanzo, invece, questo aspetto è più marginale e si fa sempre più presente man mano che si va avanti, quando appunto la storia diventa maggiormente intrigante.
È facile far spaventare con delle opere cinematografiche, ci sono molti più modi per far immergere lo spettatore, secondo me. Wulf Dorn, però, ci riesce benissimo con la sola scrittura. In questo romanzo le scene che ho trovato costruite a regola d’arte per spaventare sono poche, ma fanno il loro effetto.
Fin dall’inizio, tra l’altro, sappiamo che Simon ha incubi e allucinazioni, quindi ci sentiamo più consapevoli di quello che sta succedendo nella vicenda e non si capisce dove si vuole andare a parare. Sembra tutto molto semplice e questo fattore potrebbe far desistere dall’andare avanti. La storia nella sua completezza, però, merita di essere conosciuta fino in fondo.
La bellezza di questa tipologia di thriller, e mi riferisco, ovviamente ai due libri che ho letto, è che non ti spaventa creando dei mostri disumani e paranormali, ma è la natura umana a lasciarti scioccato, insieme al realismo che Wulf Dorn è riuscito a conferire alla sua trama.
In conclusione
Sebbene trovi Incubo un prodotto inferiore rispetto a La Psichiatra, rimango comunque affascinata dalla capacità di Dorn di creare storie inquietanti e spaventose.
Se siete nuovi all’autore o al genere, io vi consiglio di iniziare da La Psichiatra, piuttosto che da questo, ma merita di essere letto. Ancora una volta, sono spinta ad andare a prendere gli altri romanzi dell’autore, quindi nei prossimi mesi aspettatevi altre recensioni. Se avete letto altri sue opere, quindi, consigliatemi con quale continuare.
Per questa breve recensione è tutto, parlerò più approfonditamente della storia e di quello che mi è sembrato di capire sul lavoro di Wulf Dorn più avanti.
Potete leggere anche:
–La Psichiatra – Wulf Dorn
–Video NonRecensione: Incubo
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Alle.
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