Recensione: Ogni respiro; Nicholas Sparke
Casa Editrice: Sperling & Kupfer
Anno di Pubblicazione: 2018
Genere: Narrativa rosa
Numero di pagine: 400
Dove trovarlo: Amazon, Feltrinelli
Nicholas Sparke è uno scrittore statunitense molto famoso. Chi di voi non ne ha sentito parlare almeno una volta?
Gli argomenti principali trattati nelle sue storie sono l’amore e il destino, come andremo a vedere con Ogni respiro.
Molti dei suoi romanzi sono stati anche trasposti al cinema e potreste esservi imbattuti in una sua opera senza rendervene conto. A me è capitato, ad esempio, con The Last Song e Ho cercato il tuo nome.
Non mi era mai capitato di leggere un suo romanzo e il mio primo incontro con questo autore, come avrete capito, è avvenuto tramite il suo ultimo libro: Ogni respiro.
Vediamo com’è andata.
Trama
True Walls sta per affrontare il suo primo viaggio negli Stati Uniti per incontrare un uomo che, tramite una lettera, gli aveva rivelato di essere il suo padre biologico.
True è nato e cresciuto in Zimbabwe e il North Carolina non potrebbe sembrargli più estraneo di così. L’uomo che avrebbe dovuto incontrare arriverà solamente dopo qualche giorno, così True si ritrova a Sunset Beach da solo, non sapendo bene come occupare il tempo.
Hope torna a Sunset Beach nel cottage di famiglia per partecipare al matrimonio di una sua amica. Si era presa una settimana di vacanza da passare con il suo fidanzato, ma dopo l’ennesimo litigio, Josh decide di passare il weekend a Las Vegas con i suoi amici, invece che partecipare alla cerimonia.
Tue e Hope da soli sulla stessa spiaggia si incontrano e tra loro nasce immediatamente qualcosa di speciale. I due si innamorano perdutamente, come se stessero solo aspettando di riconoscersi. Il tempo, però, è contro di loro e il momento di tornare alle loro vite si avvicina inesorabile…
Commenti e critiche
Sono piuttosto strabiliata, se devo dirvi la verità. Nicholas Sparke riesce a riempire così tante pagine e così tanti libri con la telecronaca di quello che i suoi personaggi fanno.
Non ho letto altri suoi romanzi, quindi questa frase così generale è esagerata, adesso mi ridimensiono e parlo solo del libro che ho effettivamente letto.
In Ogni respiro, Sparke si limita a descrivere passo per passo ciò che True e Hope fanno, momento per momento. In qualche punto inserisce anche un paio di ricordi, ma, anche in questi casi, la prosa è di una semplicità disarmante, frasi brevi, lineari, poche subordinate, linguaggio molto facile.
Adesso provo ad aprire un paio di pagine a caso per farvi capire meglio:
Continuando ad avvolgere il mulinello, vide emergere dalle acque un pesce dall’aria bizzarra. Lo depositò di slancio sul molo, senza sapere che cosa farne. Era piatto e ovale, con gli occhi da una parte sola.
Appena sveglia, aveva sentito il telefono squillare in cucina. Si era buttata la coperta sulle spalle e mentre correa a rispondere aveva sbattuto il piede contro uno spigolo. Sperava che fosse Josh, ma si era ricordata della differenza di fuso orario nell’istante stesso in cui aveva riconosciuto la voce di Ellen che piangeva dall’altro capo della linea.
Si tratta di una narrazione completamente priva di stimoli. Si procede in maniera piuttosto meccanica, non vengono usate metafore interessanti o descrizioni particolari quando Sparke ci racconta dell’ambiente che circonda i personaggi o quando vuole farci capire i loro sentimenti.
La trama non aggiunge spessore e, esattamente come la prosa, non ci riserva molte sorprese.
Vi voglio raccontare la mia avventura con questo romanzo. Avevo saltato l’introduzione dell’autore, mi infastidiscono gli spoiler, soprattutto quando so che sto per leggere una storia piuttosto “basic” e che già di per sé non mi lascerà senza fiato.
A metà lettura, ho deciso di andare a recuperare quelle pagine, visto che dal titolo del capitolo si capiva che avessero a che fare con la storia. Ovviamente, l’unico dettaglio che non avevo ancora previsto, mi è stato rivelato.
A questo punto della storia, comunque, avevo già iniziato a pensare che la storia che ci veniva raccontata era estremamente banale e poco interessante. Tuttavia, in quel piccolo capitolo introduttivo, Sparke ci rivela che il romanzo era nato da una lettera che l’autore aveva ritrovato. Aveva iniziato la ricerca e mettendo insieme le informazioni era riuscito a scovare i protagonisti. Quella che stiamo leggendo, quindi, è la ricostruzione di una storia vera.
Saputo questo, ovviamente, ho smesso di dare la colpa all’autore, visto che lui con gli avvenimenti centrava poco. Se davvero a queste due persone era successo quello durante la loro vita, Sparke ci poteva fare poco. E poi si arriva alla fine e al momento in cui ci viene detto che questa cosa è una cavolata.
In pratica Nicholas Sparke voleva usare l’espediente della “storia nella storia” ed essere in qualche modo partecipe della vicenda. Il problema è che l’autore è presente nel primo capitolo, che si può saltare completamente con l’unica conseguenza di migliorare l’esperienza di lettura, e nell’epilogo, altre pagine che si possono tranquillamente non considerare. In queste ultime righe, Sparke ci spiega che ha voluto concludere la storia prima del suo “vero finale” per motivazioni che ora non voglio dirvi per non spoilerare tutto. Fatto sta che l’ultimo capitolo, prima dell’epilogo, ha una chiusura molto pulita.
La presenza dell’autore, quindi, oltre a essere superflua, è anche molto fastidiosa. Se davvero voleva scrivere una storia all’interno della storia, avrebbe fatto meglio a raccontarci la vita di True e Hope insieme al suo lavoro di ricerca a partire dal ritrovamento della lettera.
In conclusione
Sapendo della carriera di Nicholas Sparke, sinceramente, mi aspettavo molto di più. A livello di originalità della storia ho ritrovato esattamente quello per cui mi ero preparata, ma per quanto riguarda la prosa sono rimasta delusa. Senza considerare l’espediente che ha tentato di usare senza successo.
Questo libro non mi ha trasmesso veramente niente a livello di emozioni. Potevo leggere la lista degli ingredienti di una piadina e più o meno mi sarei immedesimata allo stesso identico modo. La sua scrittura non riesce a farti entrare nella storia e nelle vicende dei personaggi e, in quanto lettrice, sono rimasta indifferente.
Ogni respiro, quindi, non mi è piaciuto per niente, soprattutto a livello di scrittura.
So che Nicholas Sparke è molto amato e seguito, quindi nei commenti potete spiegarmi che cosa vi piace dei suoi romanzi e, in particolare, di Ogni respiro.
Direi che per questa recensione possiamo anche chiuderla qui, direi che il mio parere sia chiaro. Ditemi cosa ne pensate, se lo avete letto. Condividete e seguitemi su Facebook o Instagram o sugli altri social che trovate sulla destra (o in alto).
Alle.
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