Parliamone: Jurassic World – Il regno distrutto
Dopo più di dieci anni, nel 2015 è uscito al cinema Jurassic World, la nuova trilogia che continua la saga di Jurassic Park, che ha fatto appassionare un’intera generazione ai dinosauri. Quest’anno, a giugno del 2018, è uscito Jurassic World – Il regno distrutto (Fallen Kingdom in lingua originale), il secondo capitolo di questo ritorno al mondo dei dinosauri.
Il film è stato diretto da Juan Anonio Bayona e sceneggiato da Colin Trevorrow e Derek Connolly. In scena troviamo, già dal primo capitolo, Chris Pratt, nei panni dell’addestratore di Velociraptor, e Bryce Dallas Howard, che interpreta Claire Dearing, l’ex manager del parto tematico di Jurassic Word.
Non molti sanno che Jurassic Park è tratto dall’omonimo romanzo di Michael Crichton. Io, almeno non lo avevo mai sentito.
Trama
Dopo il disastro che abbiamo visto nel primo Jurassic World, i dinosauri su Isla Nublar sono stati lasciati liberi di vivere e vagare per il parco.
Sono passati tre anni e il vulcano fino ad’ora dormiente si è attivato e tutte le specie rischiano di morire a causa dell’eruzione. L’umanità è posta davanti a una scelta, in questo caso il Senato degli Stati Uniti deve decidere se andare a salvare gli animali che adesso abitano Isla Nublar, oppure se lasciare estinguere di nuovo tutte quelle specie riportate in vita proprio dall’uomo.
Il Dr. Malcolm si pronuncia a sfavore di un ulteriore intromissione dell’uomo e alla fine anche il Senato propende verso questo lato.
Claire, l’ex manager del parco, però, non è della sua stessa idea. Ha fondato il Dinosaur Protection Gruop e non si arrende nemmeno dopo la decisione presa dai politici.
Grazie a Benjamin Lockwood, il socio di John Hammond nella clonazione dei dinosauri, il destino di queste creature non è ancora segnato. Benjamin, infatti, ha messo a disposizione un’altra isola sulla quale spostare molte specie di dinosauri e finanzierà la missione di salvataggio.
Claire è pronta a partire, ma l’assistente di Benjamin, Eli Mills, sottolinea l’importante di recuperare, tra gli altri, la Velociraptor Blue, addestrata da Owen. Claire dovrà quindi convincerlo a partire a partire con loro per questa missione di salvataggio.
Parliamone
Che dire? È Jurassic World, non può veramente deludere, secondo me, ed è anche per questo che l’articolo non è una recensione, ma un parliamone.
Sempre per questo motivo ci saranno degli spoiler, anche se sono passate più di due settimane, quindi quelli interessati lo avranno sicuramente già visto.
Iniziamo dalla parte senza spoiler: è fantastico!
Sono morta dal ridere in svariati punti e, anche se ho indovinato molte scene e anche alcune battute (come quella finale di Malcolm), è stata una visione molto piacevole e in linea con le mie aspettative riguardo a questo titolo. Direi trash quanto basta.
La particolarità rispetto agli altri film, che mi ha fatto molto piacere, sta nel fatto che questa volta non c’è un dinosauro cattivo che mette in pericolo le vite dei protagonisti. In tutti gli altri Jurassic fino ad ora, trovavamo sempre gli esseri umani che, per qualche ragione, dovevano mettersi in salvo dagli animali del parco.
Questa volta, sono gli animali che devono essere tutelati e non solo dal disastro naturale, certo non è che i dinosauri sono stati rappresentati come buoni e carini da coccolare sul divano. Sono animali e come tali si comportano, se ti trovi davanti a un T-Rex ti mangia, punto. Come succederebbe con un leone affamato. Tuttavia, in questo film, l’antagonista è un essere umano ed è lui che bisogna contrastare, non i dinosauri.
Fine della parte non-spoiler
Le mie prime impressioni
Guardando il teaser trailer la prima volta, ho subito pensato che era una trama un po’ scema, visto che salvare dei bestioni giganti, per metà carnivori, e che ci avrebbero portati probabilmente vicini all’estinzione degli esseri umani e di molte altre specie, era semplicemente assurdo.
Migliora un po’ da questo punto di vista perché in realtà il focus della trama non è il salvataggio. O meglio, lo è ma non come sembrava. Benjamin Lockwood aveva progettato un’isola sicura in cui trasferire gli animali, dal trailer mi sembrava che non fosse stato ancora pensato un luogo in cui poterli tenere.
Il film si concentra su un’altra tematica, molto importante: la vendita illegale di dinosauri. Infatti Mills aveva pianificato di mettere le mani sugli animali e venderli al miglior offerente.
Dinosauri che, tra l’altro, il nostro cattivone di turno non ha nemmeno capito quanto valgono! Quattro milioni di dollari a capo, è un prezzo che non copre nemmeno le spese che ci sono volute per crearli.
In più, ‘sti poveri dinosauri sono a spasso sull’isola da tre anni, ma se consideriamo quelli della prima trilogia sono a spasso da molto più tempo. Possibile che gli uomini pieni di soldi della Terra, non abbiano pensato di andarci di loro volontà e prendere qualche capo? Hanno dovuto aspettare Mills?
Perché mai?
Il primo Jurassic World mi è piaciuto, ti faceva ritornare molto al primissimo Jurassic Park, quindi c’era in ballo un sacco di nostalgia e emozioni positive, ma in alcuni punti gli effetti facevano venire i brividi, non avevano senso. In più quell’idiota del nipote di Claire che pensa sia divertente farsi un giro fuori pista non era sopportabile.
Tornando a Jurassic World: già dalle prime scene che vediamo entriamo nel mood tipico di questa serie e che ci accompagnerà per il resto del film. Scene macabre in cui esseri umani vengono sbranati vivi, ma allo stesso tempo ridicole per come avviene la morte.
Vediamo, infatti, questa spedizione nella laguna del parco per recuperare parti dello scheletro dell’Indominus rex, ovviamente di notte e ovviamente con una pioggia torrenziale. Non potrebbe trattarsi di JurassicWorld se alcuni di loro non facessero una brutta fine. Infatti succede, si immergono tranquillamente con un sommergibile, peccato che lì ci sia il Mosasaurus, l’enorme animale marino che insieme al T-Rex aveva battuto l’Indominus. L’uomo che era in contatto con loro sulla terra ferma, sta per essere mangiato dal T-Rex, gli sfugge per un pelo, ma dall’acqua spunta il Mosasaurus che non era ancora sazio.
Ho letto su Wikipedia che erano convinti che il Mosasaurus fosse morto… non ho ben capito secondo quali basi e come nel film si dovrebbe comprendere questa cosa. A me è sembrato che fossero troppo scemi per ricordarsene.
Far tornare in vita specie e poi lasciarle morire, che fare?
Nonostante anche io mi trovo nella posizione di chi, in modo funzionale, dice: “lasciamoli morire, perché il casino lo abbiamo fatto noi”, tuttavia è interessante la riflessione sul fatto che nel film le ultime generazioni erano sono nate in un mondo in cui i dinosauri sono reali e che li avrebbero visti scomparire.
Per quanto, però, rimango dell’idea che sarebbe stato più saggio lasciarli dove si trovavano, voglio dire, tutti gli uomini sulla terra sapevano che i dinosauri erano tornati in vita, ma quanti li avevano effettivamente visti? Quante di queste persone poi era tornati a casa senza nemmeno un graffio?
Forse vederli scomparire di nuovo, non sarebbe stato così traumatico. Pensiamo alla realtà: molte specie rischiano l’estinzione ed è grave, con conseguenze molto pesanti per l’ecosistema in cui l’animale vive.
Facciamo un paragone semplice: l’orso polare. La maggior parte delle persone sulla Terra non ne ha mai visto uno, forse il numero si alza se si prendono in considerazione anche gli orsi negli zoo. Sappiamo che questo orso esiste, lo abbiamo visto in sicuramente tv, ne siamo consapevoli, ma se domani scomparisse a livello personale, non ci cambierebbe niente, se domani scomparissero tutti i gatti, i cani, a noi vicini, o un animale d’allevamento di cui ci nutriamo normalmente, invece accuseremo il colpo molto di più. Così sarebbe anche per i dinosauri in Jurassic World.
Dispiacerebbe a tutti, ma a nessuno cambierebbe la vita, fondamentalmente. Perché mettere in pericolo l’intero ecosistema per animali che ha riportato in vita l’essere umano?
L’idea di Benjamin era di trasportarli sull’altra isola e tenerli separati dal resto del mondo com’era successo fino a quel momento. Il piano di Mills probabilmente era venderli a persone che li avrebbero tenuti rinchiusi e tirati fuori solo per fare la guerra, o più semplicemente non si era preso la briga di pensarci un secondo. In ogni caso il rischio di contaminazione dell’ecosistema era immenso.
Benvenuti a Jurassic World
Parliamo anche del finale, in pratica la nipotina/figlia clone di Benjamin ha premuto il pulsante per far scappare i dinosauri, perché a causa di un guasto nel reparto del laboratorio dove c’erano le gabbie, stavano morendo soffocati. Lei che aveva appena scoperto di essere un clone, quindi frutto dell’ingegneria genetica proprio come loro, si fa prendere stringere il cuore e li libera.
A parte il fatto che si tratta di una bambina di, non so, una decina d’anni e nelle scene precedenti ogni tre secondi si dimenticavano di lei.
Anche in quella scena, nonostante ci fossero quattro adulti con lei, nessuno è riuscita a fermarla. Grazie a lei, quindi, molte specie di dinosauri, si sono riversati in California, compreso il T-Rex che va a ringhiare contro un leone allo zoo, Blue e gli pterosauri, che nel capitolo precedente avevano fatto una vera strage.
Cosa può andare storto, mi chiedo? Cosa vedremo nel prossimo film?
Ci saranno scenari post apocalittici? Dinosauri al guinzaglio addomesticati, finché non decidono che vorrebbero qualcosa in più della solita scatoletta per cena? Una nuova società che si è rifugiata sotto terra e che ha lasciato il resto ai dinosauri?
Non so che cosa aspettarmi, è difficile fare congetture su cosa realisticamente potrebbe accadere, anche solo inserendo un piccolissimo animale, come un insetto, in un ambiente nuovo, i danni possono essere enormi e disparati, quindi non riesco a pensare che cosa dei dinosauri possano fare.
In più, nonostante ci siano sempre stati gli pterodattili e animali marini, inspiegabilmente rimanevano nell’isola, non si sa bene come. Questo mi porta a pensare che i dinosauri rimarranno confinati nell’America del Nord, se non direttamente nel sud degli Stati Uniti dove sono stati liberati. Potrebbero aver isolato la zona in qualche modo e fatto evacuare gli abitanti, in pratica creando una grande riserva in California.
Un risvolto del genere, però, a che storia potrebbe portare? Non riesco proprio a immaginarmi che cosa vogliano raccontare nel terzo, e credo ultimo, capitolo.
Fatemi sapere le vostre ipotesi.
In conclusione
Ho trovato che Il regno distrutto rimanga in linea con gli altri film di questa categoria, anche se questa volta non hanno voluto concentrarsi molto sulla lotta tra bestioni giganti, un classico fino ad ora.
Ci viene presentato un altro dinosauro pompato, più pericoloso degli altri, l’Indominus raptor, però questa volta ha un ruolo più marginale, il focus è lasciato ad altro.
Come ho già detto, molte scene le ho anticipate, anche se mi ero informata il meno possibile, però non mi sono annoiata guardando il film. Ci sono tantissimi richiami agli altri titoli della saga, una chicca per i fan, anche se si può guardare il film anche senza aver visto gli altri.
Da quando sono stati fatti i primi film, i paleontologi hanno scoperto molte informazioni in più sui dinosauri, come le piume, ad esempio, che purtroppo non sono potute essere inserite nella creazione di questi dinosauri, perché altrimenti sarebbero stati in contrasto con quelli di Jurassic Park. Ovviamente non si poteva fare altrimenti, però, spero che prima o poi escano altri film che possano far entrare nel visionario comune anche quest’altra tipologia di dinosauri.
Per ora è tutto, non vedo l’ora che esca il prossimo per vedere che cosa succeda.
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Alle.
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