Curiosità: Room
Room, che in italia è conosciuto con il comodo titolo di Stanza, letto, armadio, specchio, è un romanzo di Emma Donoghue del 2010, ispirato, secondo Wikipedia, da una storia vera: il caso Fritzl.
Come molto spesso succede, dal libro ne è stato tratto un film, Room (chiamato così anche in italiano), diretto da Lenny Abrahamson.
La pellicola è stata candidata a quattro Oscar nel 2017 (sono sempre sul pezzo, insomma) ed è stato vincitore del premio per la miglior attrice protagonista, in questo caso Brie Larson.
Curiosità
Per scoprire alcune delle differenze che ho trovato, dovrete pazientare ancora qualche giorno, intanto andiamo a vedere cosa è stato eliminato. Alcuni dettagli non li avevo capiti o semplicemente non ci avevo fatto caso.
La storia ci viene raccontata dal punto di vista di Jack e spesso capita che molte cose gli appaiano strane o noi capiamo più di quanto lui ci possa dire esplicitamente.
- Iniziamo, con calma, proprio da un dettaglio “piccolo” del tappeto, oggetto che avrà un ruolo cruciale più avanti.
- Ovviamente Joy deve aver partorito all’interno della stanza ed è successo proprio sul tappeto.
- Sul quale è rimasta una macchia di sangue che non ha potuto togliere mai del tutto.
- Joy prende la pillola anticoncezionale.
- Immagino che dopo aver avuto Jack, Old Nick si è presto reso conto che quella stanza non era abbastanza grande per altri bambini.
- Non riesco a capire come riesca Old Nick a procurarsela, visto che serve la ricetta, almeno nel nostro paese.
- In ogni caso, Jack non è il suo primo bambino.
- Si scopre, dopo la fuga, che aveva avuto una bambina, morta durante il parto, a causa del cordone ombelicale attorno al collo.
- Old Nick aveva assistito e dopo aveva seppellito la bimba nel giardino.
- Il corpo viene ritrovato dalla polizia dopo che Joy e Jack sono fuggiti.
- Per questo motivo, credo, Old Nick la ascolta quando gli dice di seppellire Jack lontano dal giardino.
- Joy racconta che Old Nick non avesse fatto niente per cercare di salvare la bambina.
- Così, quando aveva sentito che Jack stava per nascere, non lo aveva fatto entrare.
- Nemmeno quella, in realtà, era la prima gravidanza di Joy.
- Era rimasta incinta a sedici anni e aveva deciso di abortire, non lo so, non mi sembra molto nel personaggio che viene descritto.
- Old Nick, come potete ben immaginare, non è il vero nome dell’uomo che ha rapito Joy.
- Non conosceremo mai il suo nome, perché Joy non lo nomina riferendosi a lui soltanto dicendo, per l’appunto: “lui”.
- Jack aveva iniziato a chiamarlo in quel modo dopo aver visto in tv un cattivo che aveva quel nome.
- Non conosciamo mai nemmeno il nome della madre, perché Jack non lo capisce mai quando qualcuno lo pronuncia.
- Nel film, però, non sarebbe stato possibile non sentirlo o non farlo mai pronunciare a nessuno.
- Se col film abbiamo potuto farci un’idea precisa delle dimensioni della stanza già dalle prime scene, nel libro abbiamo solamente la descrizione di Jack.
- Il problema è che a lui la stanza non sembra per niente piccola.
- Possiamo capire in quali condizioni vivano realmente grazie all’espediente di far misurare loro la camera con un metro costruito da loro.
- Ho detto metro, ma loro hanno i piedi come unità di misura.
- Joy aveva preso come unità il suo piede, per creare un righello per misurare l’altezza del figlio, visto che fino ad allora avevano solo segnato delle tacche sul muro.
- Si trasforma in un nuovo gioco e iniziano a misurare ogni cosa. Quando si arriva alle pareti, Joy si rende conto che le mattonelle devono avere come misura standard 1×1, mentre il suo righello è un po’ più corto.
- Quindi la stanza è un quadrato col lato di undici piedi, in metri sarebbe poco più di tre metri e trenta.
- Per intenderci, il serpente di uova, che si vede anche nel film, è più lungo del perimetro della stanza.
- Tra l’altro è formato da uova intere, non da mezze uova.
- Non so per quale motivo, ma per mangiarle facevano due buchi nel guscio per poi far uscire l’interno senza spaccare l’uovo… misteri irrisolti.
- Sappiamo che Jack è nato il 21 marzo e lo si capisce perché in televisione dicono che è l’equinozio di primavera (in realtà potrebbe essere il 20 a quanto dice internet).
- Jack si sveglia di notte ogni tanto, dopo che sua madre lo ha portato a letto, e vede sua madre che accende e spegne la lampada.
- Inizialmente Joy gli aveva detto che lo faceva perché questo l’aiutava a dormire, ma sembra da come viene descritta la scena che stia facendo dei segnali.
- Quando più avanti spiega a Jack che ha provato ogni modo per tentare di uscire e di mandare messaggi, abbiamo la conferma. Sperava che qualcuno vedesse il capanno dall’alto e la luce del lucernario che si spegneva e accendeva.
- Ogni tanto Jack si riferisce al suo pene, come fa con quasi tutte le cose nella stanza, ad esempio: “Stupido Pene si alza sempre, e io lo faccio stare giù.” L’ho trovato divertente.
- Jack è abituato a contare tutto, un modo che usa inconsapevolmente per calmarsi. Altre cose, invece, pensa di non poter non contarle.
- Immagino che questa abitudine, in parte, derivi dal contare il cibo per sapere quanto ce ne sia, quanto ne debbano mangiare per stare bene, e così via.
- Tra le cose che conta ci sono i suoi denti, ogni tanto ne sente diciannove e ogni tanto venti.
- Dopo che sono usciti, li portano dal dentista e Jack dice alla dottoressa che non c’è bisogno che glieli conti, perché sa già che sono venti.
- Conta anche gli scricchiolii del letto quando Old Nick va da loro la sera.
- Dice di averli sempre contati e che non sa che cosa succederebbe se non lo facesse. Poi si rende conto che ogni tanto lui dorme quando succede, quindi pensa che lo faccia sua madre.
- Anche questo credo sia un’espediente per non lasciare dubbi su cosa faccia Old Nick.
- Non si capisce subito che Jack prende ancora il latte, perché spesso si limita a dire che “ne prende un po’”.
- Non c’è il soggetto, ma diventa sempre più chiaro man mano che la storia procede.
- Credo che la scena in cui si dovrebbe capire bene, sia quella in cui mette il telecomando della jeep vicino ai suoi capezzoli per, appunto, “dargliene un po’”.
- Se ancora non fosse stato chiaro, comunque, mentre Joy sta facendo la deposizione alla centrale di polizia, Jack le chiede di prenderne un po’ e cerca di tirarle su la maglietta ad ogni costo. In più entra la segretaria che la guarda allibita e Joy le chiede se non abbia mai visto nessuno allattare.
- Non saprei dire quando si capisce davvero, perché avendo guardato il film lo sapevo già.
- Al contrario del film, Joy ha un fratello, Paul, ed entrambi sono stati adottati.
- Come ho già detto, uno dei modi con cui Joy aveva provato a chiedere aiuto era stata la luce dal lucernario.
- Un altro era stato lasciare dei bigliettini nella spazzatura, nella speranza che qualcuno li trovasse e andasse a salvarla.
- Quando vengono liberati è Pasqua.
- Sono stati portati in un ospedale psichiatrico, giustamente, e iniziano la terapia col dottor Clay.
- Non capisco perché nel film li abbiano fatti andare a casa dopo un paio di giorni, come se nulla fosse (ne parleremo meglio nelle differenze il 23 aprile).
- La stessa sera del loro arrivo, Joy viene accompagnata in una stanza per prendere dei campioni e fare le varie analisi del caso.
Jack rimane alla reception davanti alla tv.
- Inizia il telegiornale nel quale vede sé stesso e sua madre.
- I servizi a noi paiono inquietanti, ma Jack è troppo piccolo per capire bene come parlano di lui, sua madre e Old Nick.
- Oltre ai problemi immunitari, Jack rischia di avere anche problemi sociali (vabbé direi che è ovvio), ma
anche nella modulazione sensoriale e nella percezione spaziale data dal fatto che i suoi occhi erano abituati all’ambiente molto ristretto. I primi giorni, infatti, Jack va a sbattere contro tutto. - Le spese della clinica non gliele fanno pagare, vorrei anche vedere.
- Il suo avvocato, tra l’altro, le assicura che per qualche tempo non avranno problemi, grazie alle donazioni dei loro fan.
- Le consiglia, però, di far causa ad un giornale che aveva pubblicato, anni prima, una sua foto alle elementari e di scrivere un libro sulla loro storia, prima che lo potesse fare qualcun altro.
- Il giorno dopo l’intervista sua madre è “andata”, il modo di dire di Jack per quando sua madre non si alza dal letto.
- Dovevano andare al museo con suo zio e la sua famiglia, così decide di andare solo Jack.
- Questa uscita è disastrosa, più o meno come il suo futuro soggiorno dalla nonna (ne parliamo nelle Differenze).
- Si fermano in un grande magazzino e Jack deve andare in bagno. In quello degli uomini ci sono solo gli orinatoi, che non ha mai visto, e non vuole usarli.
- Va insieme alla moglie del fratello (sua zia) e alla figlia, fa pipì, poi tocca alla bambina.
- Jack è abituato a lavarsi con sua madre, a vederla mentre va in bagno, per lui è normale vederla nuda e a conoscerne l’anatomia.
- Nota che la cugina non ha una vagina come sua madre e nemmeno un pene come lui, ma solo “un pezzetto grassoccio di corpo, con una piega nel mezzo e senza peli.”
- Per curiosità, la tocca e la zia gli dà uno schiaffo sulla mano (e con l’anello lo graffia, ma questo è il meno).
- In questo libro gli adulti non hanno un minimo di autocontrollo e capacità di mettersi nei panni di un altro.
- Non c’era possibilità di vedere in quel gesto qualcosa di malizioso. Ovviamente non puoi permettere che un bambino vada in giro a toccare le parti intime della gente, ma bastava dirglielo tranquillamente.
- Varrebbe anche per un bambino cresciuto nel mondo, quindi vale ancora di più per lui che per forza non può aver sviluppato il concetto di “zone che non si toccano”.
- Dopo che sua madre prende troppe medicine, Jack va a vivere con sua nonna e il suo compagno.
- La cosa è piuttosto disastrosa, ma ne parleremo nelle differenze il 23 aprile
- In un caffè vede un bambino che sta prendendo il latte da sua madre, gli si avvicina e gli chiede se anche lui preferisca la sinistra (intende il seno sinistro, perché secondo lui il latte da lì è più buono).
- Il bambino, ovviamente è troppo piccolo per rispondere, la signora, invece, copre il figlio con la sciarpa e la nonna corre a scusarsi e lo trascina via. Nemmeno avesse ammazzato qualcuno.
- Perché queste reazioni esagerate? Jack ha cinque anni e probabilmente ne dimostra meno, non è un quarantenne maniaco, che problemi hai a coprirti come se ti stessero spiando dalla finestra di casa? Capisco rimanere stranita, ma stai calma.
- Sua nonna lo porta in un supermercato a comprare un pallone da calcio.
- Jack si distrae e si ritrova da solo, una donna gli si avvicina per sapere dove sia sua madre, così lui tranquillamente le dice che è in clinica perché erano stati rapiti.
- La donna capisce subito chi sia, visto che la loro storia è finita su tutti i giornali, e chiama una sua amica per fargli scrivere il nome su delle etichette, tipo autografo.
- La nonna torna infuriata quando lo vede e strappa tutte le etichette e ancora una volta lo trascina via.
- Questa è una delle tante cose che fanno star male Jack (le altre le trovate nelle Differenze), in ogni caso tornati a casa, Jack raduna tutte le sue cose e dice che vuole tornare alla clinica.
- Per tutta risposta sua nonna dice che non ce la fa più, come se fosse colpa del bambino!
- Fortunatamente interviene il suo compagno.
- A Jack mancano alcune delle sue cose che aveva dentro Stanza, così sua nonna gli propone di scrivere una lista da dare alla polizia di quello che avrebbe rivoluto indietro.
- Chiede Tappeto, insieme ad alcuni libri e giochi che aveva costruito.
- Quando alla fine si trasferisce con sua madre, Jack vorrebbe mettere il tappeto in casa, ma Joy non ce la fa a sentirne nemmeno la puzza che le ricorda la stanza, così si accordano per tenerlo nell’armadio che è in camera di Jack.
- Con i suoi capelli tagliati fanno un braccialetto, che Joy chiederà di poter avere una volta tornata dalla clinica.
Sua madre viene dimessa. Lei e Jack si trasferiscono da soli in un appartamento all’interno di una struttura protetta. Per la prima volta potranno iniziare la loro vita.
Per questo articolo è tutto, le differenze arriveranno il 23 aprile.
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Alle.
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