Curiosità: Storia di una ladra di libri
Introduzione
Storia di una ladra di libri è un film del 2013 diretto da Brian Percival, tratto dal romanzo di Markus Zusak, inizialmente tradotto in italiano La bambina che salvava i libri.
La versione cinematografica ha come protagonisti Sophie Nélisse, nel ruolo di Liesel Meminger, Emily Whatson e Geoffrey Rush che interpretano i suoi genitori adottivi, Rosa e Hans Hubermann.
Curiosità
Iniziamo senza indugiare a scoprire tutto quello che nel film è stato eliminato, o cambiato a tal punto da non essere la stessa cosa.
- Parlando delle scritte che Liesel e Hans hanno fatto sul muro della cantina, nel film, sono in inglese. La cosa mi ha destabilizzato parecchio, soprattutto perché i tedeschi sono molto nazionalisti e durante la Seconda guerra mondiale il patriottismo era al massimo. Non ha molto senso che i libri siano in inglese, nazione loro avversaria per eccellenza.
Difatti non è così; Liesel impara a leggere e scrivere in tedesco. - Liesel fa a botte con Ludwig Schmeikl (Franz nel film, guardate le Differenze), perché è stata presa in giro per non essere stata chiamata a leggere ad alta voce.
- Rudy lo fa notare alla suora e lei risponde che non crede sia ancora pronta. Liesel insiste, ma quando arriva alla cattedra le parole sembrano non avere senso, così inizia a recitare a memoria il Manuale del Necroforo o becchino.
- Prima di scrivere una lettera alla sua vera madre, Liesel chiede il permesso ad Hans. Qualche giorno dopo sente i due parlare e Rosa sta dicendo che Liesel farebbe meglio a dimenticarla perché chissà che fine abbia fatto. Lei si ostina e continua a scriverle altre lettere, anche se non ha mai ricevuto una risposta alla prima, e anche se non le possono spedire perché non hanno soldi. Per il suo compleanno, però, decide di rubare dei soldi, da quelli del bucato per un francobollo, mette tutte le lettere insieme e le spedisce.
Rosa scopre della mancanza del denaro, ma quando Liesel confessa per cosa li ha usati, abbraccia la figlia, mentre una lacrima le scende sulla guancia.
- Hans ha fatto la richiesta per iscriversi al partito, praticamente obbligato, visto che senza tessera non riusciva ad avere nemmeno un lavoro. Il giorno dopo la richiesta, però, ha ridipinto la porta, ricoperta di insulti, di un negozio di un uomo ebreo, per cui aveva lavorato anni prima. Così la sua richiesta viene lasciata in sospeso e lui non è più andato a chiedere notizie.
Verrà ammesso, dopo che, durante una sfilata di ebrei diretti a Dachau, aveva dato del pane ad un uomo, ma solamente perché come membro del partito non poteva rifiutarsi di servire la patria, prestando servizio militare.
In sostanza lo ammettono, come punizione, per obbligarlo a tornare in guerra.
Anche il padre di Rudy viene convocato nello stesso periodo e anche lui per un motivo simile: non aver mandato il figlio alla scuola per futuri dirigenti tedeschi. Dopo il bombardamento si pente di questa scelta, perché se avesse accettato, Rudy si sarebbe trovato lontano da casa, durante l’attacco, mentre lui sarebbe stato in casa e sarebbe morto al posto del figlio. - Il Mein Kampf in possesso di Max, gli è arrivato tramite il suo amico soldato, ma lo aveva comprato Hans. Infatti, l’amico di Max era andato a parlare con Hans mesi prima, per assicurarsi che fosse disposto a mantenere la promessa che aveva fatto dopo la Prima guerra mondiale alla madre di Max. Così Hans gli manda il libro con la chiave di casa, nascosta nella copertina. Inoltre, sperava che comprando quel libro, al partito lo avrebbero visto più di buon occhio.
- La moglie del sindaco, Ilsa, sa che Liesel entra e ruba dei libri. Un giorno le lascia un vocabolario appoggiato alla finestra, Liesel lo prende e va via. Quando si gira a guardare la casa, la vede alla finestra che la sta salutando.
- All’interno della copertina c’è un biglietto in cui Ilsa le dice che spera che le prossime volte Liesel scelga la porta principale.
- Liesel torna indietro, ma non ha il coraggio di bussare.
- Dopo Natale, Ilsa lascia ai due ragazzini un piatto di biscotti.
- Dopo la prima volta che Liesel legge durante un bombardamento, Frau Holtzapfel, una vicina di casa, le chiede di continuare a leggere il libro per lei, dato che, a causa della mancanza di altri attacchi, non avevano avuto occasione di continuare. In cambio promette di smettere di sputare sulla loro porta e di pagarla con la sua razione di caffè.
- In una delle molteplici sfilate di ebrei, Rudy e Liesel lasciano dei pezzi di pane in mezzo alla strada, nascondendosi nei cespugli. Liesel, però, cerca di avvicinarsi per vedere le persone che passano, alla ricerca di Max, così i due vengono visti e due soldati li inseguono.
- Le ultime parole del libro sono una confessione della Morte:
***ULTIMA POSTILLA***
DELLA VOSTRA NARRATRICE
Sono perseguitata dagli esseri umani.
- L’ho interpretata nel senso che non può liberarsi di noi, nemmeno volendo, perché noi dobbiamo morire.
L’ho trovato molto… particolare e divertente, in un certo senso è paradossale, ma vero. Non mi era mai venuto in mente questo tipo di pensiero e mi è rimasto impresso.
Potete leggere anche:
–Storia di una ladra di libri di Markus Suzak
–Dal libro al film: Storia di una ladra di libri
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A presto, Alle.