Recensione film: It – 1990
Paese di produzione: Stati Uniti D’america
Puntate: 2
Durata: 192 minuti
Genere: horror
Come potete immaginare andremo a parlare della prima trasposizione del romanzo di Stephen King, It.
Si tratta di una miniserie televisiva composta da due puntate uscita nel 1990.
Al contrario della nuova trasposizione, in cui separa nettamente l’infanzia dei Perdenti, dagli eventi che accadranno da adulti. La versione del ’90 conserva la divisione che c’era nel libro, quindi troviamo i personaggi già in età adulta e tramite ricordi e flashback impariamo quello che è successo loro da piccoli.
Trama
Sono passati più di vent’anni da quando quasi tutti i Perdenti hanno lasciato Derry.
I ricordi della loro infanzia sono sfumati in fretta, senza lasciare quasi traccia, fino all’arrivo di una telefonata di Mike, l’unico rimasto nella città natale.
Quella telefonata richiama dei ricordi lontani e una promessa che li costringe a tornare tutti, It è tornato e loro devono affrontarlo.
Anche se, adesso che sono cresciuti sembra che sia impossibile che un mostro del genere esista, non possono fare a meno di rispondere e prendere il primo mezzo disponibile per tornare a Derry.
Questa volta dovranno dare il colpo di grazia a quel mostro.
Commenti e Critiche
Da quello che mi avevano detto, mi aspettavo chissà quale horror spaventoso, da doverti riparare la testa sotto le coperte e dormire con la luce accesa…
Invece è una trashata! (Leggete con tono sorpreso, non arrabbiato)
Ho letto che il badget non era molto alto e immagino sia dovuto a questo la scarsa capacità recitativa degli attori e gli effetti speciali che lasciano a desiderare.
Quindi lasciamo perdere tutte le facce imbarazzanti di quando gli attori dovevano mostrare paura o qualsiasi altra emozione un po’ più forte e tutti gli effetti, appunto, come il sangue, It in forma “reale” e così via. Almeno queste cose fanno morire dal ridere per quanto siano assurde.
Ma non lo trovo una giustificazione al modo in cui hanno rivoltato il romanzo da cui la miniserie ha preso vita.
Parlerò, a titolo di esempio, della presentazione dei personaggi: il romanzo dedica a questa parte ben 150 pagine circa, ma su 1300. Il film ne ha dedicata un’ora e mezza su tre ore e qualcosa totali.
È completamente sbilanciato, si vede pochissimo di quanto succeda da bambini e pochissimo di quanto succeda da adulti contro It, paradossalmente.
Non si vede niente, praticamente!
Infatti, è noiosissimo, perché è statico, molto lento e quando finalmente arrivi al punto fondamentale, dove dovrebbe succedere qualcosa, la parte dura pochissimo e titoli di coda.
La trama, per l’appunto è stata stravolta, ma non solo perché hanno dovuto eliminare, eliminare ed eliminare ancora per avere una lunghezza trattabile, ma proprio perché hanno i protagonisti sono stati snaturati e sinceramente, rispetto agli originali, a me non sono piaciuti.
In conclusione
Parte del mio giudizio sarà sicuramente dovuto ai gusti diversi che c’erano alla fine degli anni’80 quando il film è stato girato. All’epoca deve aver avuto successo, perché tutti conoscevamo per lo meno l’immagine del clown.
Tuttavia io di film di quel periodo ne ho visti e sono belli, quindi nemmeno questa può essere proprio una giustificazione.
Quindi non fa paura, è noioso e non trasmette “l’anima” di Stephen King.
Per questa recensione è tutto, non odiatemi per non amare questo cult, anche perché il nuovo mi è piaciuto molto, quindi perdonatemi.
Potete leggere anche:
–It; Stephen King
–It – Capitolo Uno (2017)
–Dal libro al film: It (2017)
–Curiosità: It (2017)
–Dal libro al film: It (1990)
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Alle.

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