Storia di una ladra di libri; Markus Zusak

markus-zusak-the-book-thief

Recensione: Storia di una ladra di libri di Markus Zusak

Casa Editrice: Sperling Paperback
Prima pubblicazione: 2005
Genere: storico
Numero di pagine:  432
Dove trovarlo: Amazon

La bambina che salvava i libri (The book thief), ritradotto con il noto e più appropriato titolo Storia di una ladra di libri, è un romanzo di Markus Zusak, diventato famoso a seguito del film uscito nel 2013.

Personalmente mi riferirò al libro con la seconda traduzione perché io l’ho conosciuto così ed è anche più pertinente.

Trama

La storia ci viene raccontata dalla Morte, rimasta affascinata da una bambina di nome Liesel Meminger che l’ha riconosciuta subito e l’ha guardata in faccia quando il fratello è morto sul treno diretto a Monaco.

È proprio qui che inizia la storia della ladra di libri, da un piccolo libro nascosto dalla neve nel cimitero dove viene seppellito suo fratello, e con il quale, grazie al suo futuro padre adottivo imparerà a leggere.

Il suo amore per le parole la porterà a rubare altri libri, salvandone uno dalle fiamme naziste, e ad entrare nella biblioteca di Ilsa Hermann, la moglie del sindaco.

Questo amore si trasformerà in odio per le parole usate da Hitler per scopi malvagi, quando vedrà Max, il suo amico ebreo, che avevano nascosto per due anni, nelle file degli ebrei diretti al campo di lavoro a Dachau.

Grazie ad Ilsa, Liesel, riesce a riappacificarsi con le parole e a scrivere la sua storia, pagina dopo pagina, seduta nella cantina del numero 33 della Himmelstrass, mentre Hans suona la fisarmonica.

Commenti e Critiche

Sono mesi che avevo nella libreria Storia di una ladra di libri e sono davvero felice che sia arrivato il momento di leggerlo.

Il narratore è esterno e onnisciente, ma non è la voce dello scrittore, bensì è la Morte in persona che ci racconta la storia di Liesel.

Non si tratta di un racconto lineare, difatti la Morte ci anticipa degli avvenimenti, in maniera più o meno diretta. Preannuncia quali personaggi l’hanno raggiunta e come, perché secondo Lei non è importante il punto d’arrivo, uguale per tutti, ma il viaggio.

Ci permette di staccarci un attimo dalla storia principale e vedere che cosa sta succedendo da altre parti del mondo, avvenimenti che Liesel Meminger non può conoscere, ad esempio dove si sta svolgendo una battaglia in Russia o nei campi di sterminio in Polonia.

Inoltre, ogni tanto, la Morte propone le sue opinioni sugli uomini e sulla vita. Il testo è inframmezzato da appunti o precisazioni della Morte. A volte spiegano cosa voglia dire una determinata parola, importante in quel capitolo o inserita in tedesco, o ci rivelano delle caratteristiche dei personaggi, o delle liste di oggetti che hanno un significato nella narrazione.

All’inizio non è così semplice capire questo meccanismo, soprattutto quando le parole compaiono molto prima della relativa traduzione.

Centrale è il ruolo dei colori, mi è piaciuta la descrizione che l’autore ne fa. Così particolare e fuori dagli schemi, non mi era mai capitato di pensarli in questo modo. Potreste leggerlo anche solo per questo, dal mio punto di vista.

Siamo in una famiglia di tedeschi. Cittadini normali che cercano di sopravvivere nonostante le loro idee siano pericolose e le loro azioni, spesso impulsive, li mettano in cattiva luce e fanno rischiare loro anche la vita.

In conclusione

Nonostante siano più di cinquecento pagine, la storia ti scivola quasi tra le mani, molto velocemente; è un romanzo serio, per il tema trattato, crudo in certi tratti, ma allo stesso tempo leggero da affrontare.

Dal punto di vista storico, per quelle che sono le mie conoscenze, l’ho trovato molto realistico e ben scritto. Alcuni pezzi sono veramente inquietanti per la brutalità delle persone, soprattutto pensando che questo non è un romanzo che parla di un mondo distopico.

È interessante, per una volta, non concentrarsi sulla storia di una famiglia ebrea deportata o sulla vita nei campi di concentramento o di sterminio, o su qualche uomo buono che cerca di salvarne il più possibile. Ma solamente su una famiglia di persone normali e ordinarie che cercano di vivere come possono.

Se avete letto anche voi Storia di una ladra di libri fatemelo sapere nei commenti, condividete l’articolo se la pensate come me.

Potete leggere anche:
-Dal libro al film: Storia di una ladra di libri (il 22 gennaio)
-Curiosità: Storia di una ladra di libri (il 28 gennaio)

Vi saluto e, mi raccomando, se volete rimanere aggiornati, oppure semplicemente aiutarmi, andate a mettere un mi piace alla pagina Facebook, seguitemi su Instagram o sugli altri social che trovate sulla destra (o in alto), condividete e commentate.

Alle.

Rating: 4.0/5. From 1 vote.
Please wait...

Informazioni su Alle

Ciao, mi chiamo Allegra. Leggo da quando ho memoria, anche se, devo ammettere che inizialmente guardavo solo le figure. Alcuni anni fa ho creato Libri, Sogni e Realtà, un blog in cui parlare di libri, film e serie tv, principalmente che non mi sono piaciuti e in cui mostro le differenze di molte trasposizioni cinematografiche. Da pochi mesi ho aperto anche un canale Youtube in cui affronto argomenti simili.
Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *