Harry Potter – Severus Piton: un Mangiamorte

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Severus Piton, un Mangiamorte

Una piccola premessa: i Mangiamorte si riferiscono a Voldemort chiamandolo Signore Oscuro, sempre. Di solito cerco di tenere il nome che la persona di cui sto parlano usa per riferirsi a lui, però in questo caso ci sarebbero talmente tante ripetizioni da vomitare. Quindi varierò un po’.

Bellatrix, come sappiamo, non si fida di Piton, il suo comportamento di quegli anni le sembra sospetto, prima che Narcissa possa chiedergli quello che deve, Bellatrix la interrompe per fargli il terzo grado.

Vuole sapere dove fosse quando il Signore Oscuro è caduto e perché non lo abbia mai cercato. Che cosa abbia fatto tutti quegli anni passati con Silente. Perché abbia ostacolato Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato quando stava cercando la pietra filosofale. Perché non sia tornato subito quando è risorto. E dove fosse quando hanno combattuto al Ministero per la profezia.

Ma soprattutto vuole sapere perché Harry Potter sia ancora in vita, quando lui ce lo ha avuto sotto il naso per anni.

Piton le fa notare, prima di risponderle, che proprio il Signore Oscuro gli ha già rivolto tutte quelle domande e se le sue risposte non gli fossero sembrate sincere e accettabili, sarebbe già morto.

Bellatrix tentenna, Piton le chiede se forse pensa che Lui si stia sbagliando, se il Legilimens più abile, il mago più grande che il mondo abbia mai conosciuto, si stia sbagliando. Bellatrix rimane in silenzio.

Le risposte di Piton

Dov’era quando il Signore Oscuro cadde

Piton le rivela che in quel momento era proprio dove il Signore Oscuro gli aveva ordinato: alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Il suo compito era spiare Silente, lo stesso Voldemort gli aveva ordinato di diventare insegnante, per tenerlo d’occhio.

Perché non lo cercò, quando scomparve

Si difende dicendo che, come tanti altri, tra cui anche Lucius, lo credette finito. Non ne va fiero, ma il Signore Oscuro sapeva che se non avesse perdonato quelli che avevano perso la fede, sarebbe rimasto con ben pochi seguaci.

Piton le fa notare che nemmeno lei, sottomessa dai Dissennatori ad Azkaban, si era rivelata molto utile.

Inoltre sostiene che la  vita ad Hogwarts non si era rivelata poi così facile. Silente non gli aveva mai voluto dare la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure, ritenendo, forse, che avrebbe potuto causargli una ricaduta e avesse potuto avere la tentazione di riprendere le vecchie abitudini.

E perché era rimasto ad Hogwarts tutto quel tempo?

Bellatrix non lo trova un sacrificio così grande e non capisce il senso di rimanere lì tutti quegli anni a spiare Silente per un padrone che, dalle parole di Piton, credeva morto.

Piton sostiene di non essere rimasto per quello, aveva un lavoro comodo e lo aveva preferito ad Azkaban. In quegli anni davano la caccia ai Mangiamorte e Silente aveva garantito per lui.

Il Signore Oscuro, in ogni caso, non si è rivelato dispiaciuto della sua scelta che gli ha permesso di avere sedici anni di informazioni, una volta risorto.

La pietra filosofale

Voldemort era molto debole e si era servito di un mago mediocre. Non si rivelò ad un suo fedele alleato del passato, per paura che lo consegnasse a Silente o al Ministero.

Piton, adesso, sostiene di essere molto dispiaciuto. Se fosse stato a conoscenza dei suoi piani, il suo Padrone sarebbe potuto tornare al potere tre anni prima.

Invece, Piton aveva visto solo l’avido e inetto Raptor, che tentava di impossessarsi della Pietra, così aveva cercato in tutti i modi di ostacolarlo.

La risposta al Marchio Nero

La notte della terza prova, quando Voldemort era tornato con un vero corpo, e aveva richiamato i suoi Mangiamorte tramite il Marchio Nero, Bellatrix pensa che Piton non si fosse presentato.

Invece lui era andato lì due ore dopo, per ordine di Silente. Bellatrix è indignata da questa scoperta.

Ma Piton le dice di riflettere. Aspettando il suo ordine e solo due ore dalla chiamata, ha fatto in modo di poter continuare a fare la spia per conto di Voldemort, lasciando credere a Silente di far ancora parte dell’Ordine della Fenice.

Bellatrix non è convinta, ancora una volta le dice di pensare. Il Marchio Nero si stava rafforzando da mesi, sapeva che Voldemort sarebbe tornato e aveva avuto molto tempo per pensare a come agire, avrebbe potuto progettare la sua fuga come aveva fatto Karkaroff.

Bellatrix non vuole cedere, chiede a che cosa sia servito, quali informazioni potrà mai dare, ma Piton ritiene che se il Signore Oscuro non abbia deciso di condividerle con lei, forse non era il caso che lo facesse lui.

Bellatrix va su tutte le furie, dice che Voldemort sa che lei è la più fedele dei suoi Mangiamorte, che le dice tutto. Così Piton le chiede se sia ancora così, dopo il fiasco al Ministero. Bellatrix incolpa Lucius e a quel punto interviene Narcissa, rimasta in silenzio fino a quel momento, per difendere il marito.

La missione al Ministero della Magia

Piton spiega che quella notte aveva avuto ordine di rimanere indietro. Silente si sarebbe accorto se avesse combattuto insieme ai Mangiamorte, contro l’Ordine della Fenice.

Fa anche notare a Bellatrix che parla di pericoli, quando si erano ritrovati ad affrontare sei ragazzini. Ma Bellatrix gli fa notare che dopo, mezzo Ordine li aveva raggiunti.

Inoltre gli rinfaccia che non può nemmeno dire dove si trovi il quartier generale dell’Ordine della Fenice, ma Piton le ricorda che lui non è il Custode Segreto e che il Signore Oscuro è soddisfatto di quello che ha potuto rivelargli. (Un sacco di battibecchi, insomma).

Harry Potter

Bellatrix lo riporta alle sue domande iniziali, sostenendo che ne sta evitando una: perché non ha ucciso Harry Potter quando aveva messo piede a Hogwarts.

Lui non si scompone, le fa notare che se lo avesse fatto, il Signore Oscuro non avrebbe potuto usare il suo sangue per tornare.

Bellatrix non può credere che Piton lo avesse previsto. Infatti, ammette che non è così, ma era il motivo per cui Voldemort non fosse dispiaciuto che Piton lo avesse lasciato in vita.

Piton sostiene di averlo fatto perché Silente avrebbe sicuramente cambiato idea sul suo conto, se avesse ucciso il suo studente preferito.

In più, quando Harry è giunto per la prima volta a scuola, giravano delle voci sul suo conto. Storie che lo vedevano come un grande Mago Oscuro e che era sopravvissuto all’attacco di Voldemort per questo. Molti dei seguaci del Signore Oscuro pensavano che sarebbe potuto essere un vesillo attorno al quale radunarsi ancora.

Piton era curioso, ma quando lo vide capì immediatamente che non possedeva alcun talento straordinario e che era sempre riuscito a cavarsela grazie alla combinazione di fortuna e amici più brillanti di lui.

Harry si era rivelato mediocre e odioso e Piton aveva fatto di tutto per farlo espellere da Hogwarts, luogo al quale non credeva potesse appartenere, ma ucciderlo o lasciare che venisse ucciso sotto ai suoi occhi, gli avrebbe fatto perdere la fiducia di Silente.

Bellatrix non riesce a credere che Silente non abbia mai sospettato niente, Piton le dice che ha recitato la sua parte come si deve, in più la più grande debolezza di Silente è sempre stata quella di credere il meglio dalle persone e aveva creduto alla storia del suo rimorso.

Quindi…

tutto questo ci convince piuttosto bene del fatto che Piton sia davvero dalla parte di Voldemort.

Con me non ha funzionato molto bene perché Il principe mezzosangue I Doni della Morte li ho letti dopo aver visto i film, ma a posteriori l’ho trovato molto convincente e devo dire molto più che nei film.

Se volete sapere altre curiosità sul sesto capitolo della saga, potete trovarle qui

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A presto, Alle

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Informazioni su Alle

Ciao, mi chiamo Allegra. Leggo da quando ho memoria, anche se, devo ammettere che inizialmente guardavo solo le figure. Alcuni anni fa ho creato Libri, Sogni e Realtà, un blog in cui parlare di libri, film e serie tv, principalmente che non mi sono piaciuti e in cui mostro le differenze di molte trasposizioni cinematografiche. Da pochi mesi ho aperto anche un canale Youtube in cui affronto argomenti simili.
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