Le lezioni di Silente – parte 1
Come sappiamo in Harry Potter e il principe mezzosangue, Silente chiede a Harry di incontrarsi per delle lezioni speciali. Durante queste ore continueranno il discorso iniziato alla fine dell’anno precedente, dopo l’irruzione al Ministero.
Silente gli spiega che mesi prima gli aveva raccontato tutto quello che sapeva, d’ora in avanti si addentreranno in quelle che lui reputa plausibili teorie che serviranno a capire e poi sconfiggere Voldemort, facendo avverare la profezia.
Nel film sono trattate, ovviamente, sono un tassello fondamentale del sesto titolo della saga, ma, come tutto il resto, sono tagliate e ciò che abbiamo potuto vedere è solo lo scheletro di quello che veramente succede.
Qui cercherò di riassumere ogni lezione, cercando di trattare, però, tutto ciò che si scopre durante questi incontri.
Ho preferito dividere in due l’articolo, per cercare di farlo diventare un po’ più appetibile e non lungo come la morte? Qui potete trovare la parte 2, metterò un link anche a fine articolo.
Lezione 1
Casa Gaunt
Il primo ricordo in cui si immergono appartiene ad un dipendete del Ministero, dell’Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia, di nome Bob Ogden.
Ogden sta andando a casa di un mago accusato di aver aggredito un babbano del villaggio. Harry e Silente si ritrovano in un luogo a noi già noto: Little Hangleton e seguono il mago verso una casa nascosta dagli alberi e dall’aria diroccata.
L’uomo viene aggredito da un ragazzo dall’aspetto grottesco, questo si scopre essere Morfin (o Orfin a seconda della traduzione) Gaunt, proprio la persona accusata di aggressione che Ogden stava cercando.
Ogdgen cerca di comunicare con lui, ma non riesce e il ragazzo continua a minacciarlo, Harry non capisce subito il motivo, finché non si rende conto che Morfin parla in Serpentese.
Arriva un uomo più vecchio, che si capisce essere il padre del ragazzo, anche il suo aspetto è animalesco e il volto rugoso e le braccia troppo lunghe lo fanno sembrare quasi una scimmia.
Il signor Gaunt sembra ragionevole quanto suo figlio e quando, finalmente, Obgen riesce a spiegare il motivo della sua visita, Gaunt non vede che cosa ci sia di male ad aver dato ad un babbano quello che si meritava.
Entrati in casa, Harry si rende conto che è presente un’altra persona, una ragazza dai capelli flosci e sbiaditi, la faccia brutta e pallida dall’ossatura grossa e gli occhi che andavano in direzioni opposte. Gaunt dice che si tratta di Merope, sua figlia.
Nonostante la presenza di Ogden, appena Merope fa cadere per sbaglio una pentola, Gaunt l’aggredisce, e quando lei si mette a pulire, gli urla contro perché lo sta facendo come una sudicia babbana. Odgen cerca di difenderla e ritornare al discorso di Morfin, tirando fuori il mandato di comparizione per un’udienza.
Peverell e Serpeverde
Per ribattere alle accuse del Ministero, Gaunt gli mostra l’anello che portava al dito, adornato con una pietra nera con lo stemma della famiglia Peverell, la dimostrazione della loro purezza di sangue.
Ogden cerca di fargli capire che non c’entrava niente col mandato, ma Gaunt continua, si lancia verso la figlia e sembra quasi che cerchi di strozzarla, invece afferra il ciondolo che portava al collo, appartenente a Salazar Serpeverde e loro sono i suoi ultimi discendenti in vita.
Senza parole, Ogden cerca di tagliare corto, ma proprio in quel momento si sente rumore di zoccoli e delle voci.
Si sente una ragazza chiedere ad un altro di nome Tom come mai il padre non faccia abbattere quella capanna (casa Gaunt), Tom le risponde che non è di loro proprietà, sentono anche che la chiama con l’appellativo “tesoro”.
Sembra qualcosa di poco conto, finché Morfin, in Serpentese, non prende in giro la sorella per come il ragazzo avesse chiamato la ragazza con lui e le dice che Tom non la vorrebbe comunque. Gaunt nel sentire che alla figlia piaceva un babbano perde la testa e cerca di strangolarla.
Ogden cerca di fermarlo, ma Morfin ha in mano un pugnale e prima che potesse colpirlo, scappa dalla casa.
Appena messo piede fuori dal Pensatoio, Harry vuole sapere che cos’è successo a Merope, dopo che Ogden se n’è andato.
Silente lo rassicura, Ogden si è materializzato al Ministero e ha chiesto subito rinforzi.
Morfin e suo padre furono portati via e condannati ad Azkaban, Morfin a tre anni e Marvolo a sei mesi.
Purezza di sangue
Per la prima volta, Harry, sente il nome di battesimo di Gaunt, ovvero Marvolo e, mettendo insieme i pezzi si rende conto che Marvolo Gaunt deve essere il nonno di Voldemort, Merope sua madre e il babbano che era passato lì fuori, Tom Riddle Senior.
Dopo che il padre e il fratello furono rinchiusi ad Azkaban, Merope poté vivere in maniera più tranquilla e scoprì di non essere una Magonò, come Gaunt le rinfacciava sempre. I suoi poteri magici sbocciarono e progettò la sua fuga.
Silente crede che Merope abbia deciso di usare un filtro d’amore. Pochi mesi dopo il ricordo di Ogden, si sa per certo che il figlio dei Riddle fuggì con la figlia del vagabondo, con lo stupore di tutto il villaggio. Che non sarà mai stato grande quanto quello di Marvolo, una volta tornato a casa.
Tuttavia, alcuni mesi dopo, Tom ricomparve, da solo. Diceva di essere stato truffato e ingannato, gli abitanti del villaggio pensarono che Merope avesse finto di essere incinta, Silente, invece, crede che quelle parole volessero dire che era stato sotto l’effetto di qualche incantesimo, che poi era cessato.
Harry vuole sapere come mai il filtro, o qualunque altra cosa Merope avesse usato, non avesse avuto più effetto. L’ipotesi di Silente, però, è che non abbia smesso di funzionare, ma che Merope, profondamente innamorata, abbia smesso di dargli la pozione, non sopportando di tenerlo lì con mezzi magici. Forse credeva che sarebbe rimasto lo stesso, convinta che ricambiasse i suoi sentimenti, oppure per il bambini.
Merope aveva torto e non rivide mai più Tom Riddle.
Lezione 2
La fine di Merope Gaunt, la nascita di Tom Marvolo Riddle
Silente pensa che Merope fosse rimasta a Londra, dopo che Tom l’aveva abbandonata.
Lo pensa grazie ad un ricordo di Caractacus Burke, socio di Sinister nel negozio Magie Sinister (che in realtà si chiama Borgin & Burke).
Nel Pensatoio vedono Burke vantarsi di aver ottenuto quel cimelio senza valore ad un prezzo irrisorio, diedi galeoni, da una donna in avanzato stato di gravidanza e che aveva evidentemente bisogno di soldi.
Harry non capisce come mai Merope abbia scelto di vendere quel prezioso ricordo di famiglia, piuttosto che usare la magia per procurarsi ciò di cui aveva bisogno (Ne I Doni della Morte, Hermione spiega più volte che non si può far apparire né cibo, né denaro dal nulla, e questo lo dimostra anche il fatto che i maghi lavorino e che alcune famiglie, come Lupin o i Weasley, siano poveri. Tuttavia Silente risponde con un “Forse sì”. Non so che pensare).
Silente crede che dopo la perdita del suo grande amore, probabilmente proprio per il fatto di essere una strega, Merope abbia ripudiato la sua natura. Oppure che non sia riuscita più ad usare i suoi poteri a causa delle sofferenze che stava passando.
Ha scoperto che Merope è morta subito dopo aver dato alla luce Tom dalla direttrice dell’orfanotrofio che gli racconta che era proprio il suo primo giorno di lavoro, l’ultimo dell’anno, Merope arrivò alla porta barcollando. L’avevano accolta e un’ora dopo nacque il bambino e dopo due lei era già morta.
Silente è curioso di sapere se avesse detto qualcosa, sul padre del bambino, magari. Le uniche parole erano state la speranza che suo figlio somigliasse al padre e la richiesta che venisse chiamato Tom come lui, Marvolo come il padre di lei, e disse che il cognome doveva essere Riddle.
Il ricordo di Silente
Prima di essere presentato a Tom, Silente, ovviamente ha incontrato la direttrice, la signora Cole. Le disse di essere un insegnante e che Tom era iscritto dalla nascita alla sua scuola e che possedeva i requisiti giusti per essere ammesso.
La signora Cole è una donna sveglia e conoscendo le condizioni della madre, non riesce a capire come possa essere stato iscritto alla nascita, ma con un colpo di bacchetta, senza-farsi-notare a Silente basta passarle un foglio bianco per far quadrare i conti.
Inoltre fa comparire una bottiglia di gin con due bicchieri, che la signora Cole gli offre, mentre parlano del ragazzo e di come fosse finito lì.
La direttrice si lascia sfuggire che Tom era sempre stato strano, sin da neonato, non piangeva quasi mai e crescendo era diventato bizzarro. Prima di continuare, però, vuole assicurarsi che Silente non si lasci scoraggiare da quello che potrebbe dire.
Dopo gli racconta dei bambini che ha spaventato, anche se non era facile provare che fosse davvero colpa sua, ma sa che è così. Uno degli “incidenti” riguardava il coniglio di un altro bambino, trovato impiccato alle travi del soffitto, anche se non riesce a immaginarsi come sia potuto arrampicarsi così in alto.
Racconta che durante una gita estiva, due bambini erano stati in una caverna con Tom, lui aveva detto che stavano solo esplorando, ma dopo quel giorno i bambini non furono più gli stessi.
Per concludere, confida a Silente che non crede che gli altri bambini saranno tristi nel vederlo andare via. Silente, però, le annuncia che dovrà tornare come minimo ogni estate.
Il primo incontro
Tom subito pensa che si tratti di un “dottore” mandato dal manicomio. Si capisce subito, da come si rivolge a lui, che è abituato a dare ordini a tutti e di essere ascoltato.
Appena Silente gli dice che Hogwarts non è una scuola per pazzi, ma di magia, Tom gli presta attenzione e chiede se quello che fa lui sia magia.
Preso dall’entusiasmo si mette a fare l’elenco delle sue capacità, come nel film. Finisce col dire che sapeva di dover essere speciale.
Sempre con un ordine dice a Silente di provare di essere un mago, ma lui non gli permette di parlare così e gli spiega che nella sua scuola ci si riferisce agli insegnanti chiamandoli con “professore” o “signore”.
Tom corregge la domanda, così Silente lo accontenta e con la bacchetta appicca il fuoco all’armadio. Tom si scaglia contro di lui, visto che lì dentro ci sono tutte le sue cose, ma Silente doma subito l’incendio.
Le regole di Hogwarts
Silente gli chiede di prendere la scatola e gli spiega che il furto non è tollerato a Hogwarts e che per andarci avrebbe dovuto restituire gli oggetti ai loro proprietari e scusarsi.
Gli spiega inoltre che nella sua scuola insegnano a controllare la magia e che gli studenti possono essere espulsi se non rispettano le regole e puniti dal Ministero della Magia.
Gli consegna una borsa piena di galeoni e insieme alla lettera con tutto l’occorrente.
Si offre anche di accompagnarlo a Diagon Alley, ma Tom sostiene di essere abituato ad andare in giro da solo. Così gli spiega come arrivare al Paiolo Magico e come si arriva nel quartiere magico.
Quando nomina Tom, il barista del Paiolo, sottolineando che si chiama come lui, Riddle fa una smorfia e mormora che esistono un mucchio di Tom.
Tom non riesce a trattenersi e chiede a Silente se suo padre fosse un mago, lui non lo sa, ma Tom continua e sostiene che sua madre di sicuro non lo era, altrimenti non sarebbe morta.
Aggiunge per far colpo che sa anche parlare con i serpenti e vuole sapere se anche questo è normale per un mago. Silente dice che si tratta di qualcosa id insolito, ma non unico.
Fuori dal Pensatoio
La prima cosa che a Harry è venuta in mente è che Voldemort ci ha creduto molto più in fretta di quanto avesse fatto lui. Silente conferma e aggiunge che Riddle era pronto a credere di essere “speciale”.
Silente, ovviamente, non sapeva di avere a che fare con quello che sarebbe diventato il più grande mago Oscuro, di tutti i tempi, tuttavia ne era rimasto affascinato e voleva tenerlo d’occhio.
I suoi poteri, nonostante la giovane età, erano molto sviluppati, aveva già scoperto di poterli usare a piacimento e aveva deciso di usarli per paventare, punire e manipolare.
Harry sottolinea che parlava con i Serpenti, ma Silente era più preoccupato dalla sua inclinazione alla crudeltà, alla segretezza e al dominio.
Occhio ai dettagli
Silente chiede a Harry di concentrarsi su qualche punto:
-Intanto la reazione quando ha sentito che un’altra persona portava il suo stesso nome. Aveva dimostrato disprezzo per qualsiasi cosa lo legasse ad altre persone o lo rendeva ordinario. Voleva essere unico, diverso, celebre. Infatti cambiò il suo nome pochi anni dopo.
Già allora, a undici anni, era autonomo e incline all’isolamento. Privo di amici, nonostante abitasse con molti bambini all’orfanotrofio.
Silente sostiene che tutt’ora è così. Nessuno dei suoi Mangiamorte è veramente vicino a lui, e soprattutto non vuole che siano più di quello che sono ora.
-Un altro dettaglio a cui Harry deve fare attenzione è l’inclinazione a prendere dei trofei, come gli oggetti rubati che aveva nell’armadio.
Li aveva sottratti alle sue vittime ed erano ricordi di momenti importanti, particolarmente sgradevoli per gli altri.
Alla fine della prima lezione, Harry aveva notato l’anello di Marvolo appoggiato su un tavolino. Questa volta si aspetta di trovarvi uno degli oggetti nella scatola, come l’armonica.
Silente, però, gli dice che l’armonica è sempre stata solo un’armonica (praticamente gli ha appena detto che l’anello era molto di più).
Ed eccoci qui alla fine della seconda lezione, per le ultime tre andate a leggere Le lezioni di Silente – parte 2
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