Fino all’osso
Paese di produzione: Stati Uniti D’america
Durata: 107 minuti
Genere: drammatico, commedia
Fino all’osso, in lingua originale To the Bones, è un film uscito il 14 luglio 2017 su Netflix. È stato scritto e diretto da Marti Noxon, ed è stato il suo debutto alla regia cinematografica.
Trama
Ellen è una ragazza che soffre di anoressia dall’adolescenza. Da anni entra ed esce dalle cliniche, ha dovuto mettere il sondino per alimentarsi più di una volta, ma niente sembra scuoterla davvero, non pensa nemmeno di avere un problema.
La sua famiglia, la compagna di suo padre, Susan, e la sua sorellastra , soprattutto, cercano in tutti i modi di aiutarla. Susan ha trovato, come ultima risorsa, un medico non convenzionale, il Dr. William Beckham che le dice che se non accetta di farsi ricoverare non potrà aiutarla.
Questa volta, però, non si tratta di una clinica, ma di una casa, abitata da altri sei ragazzi, e dei medici che si occupano di far rispettare le regole e gestire le sedute di gruppo. Lì non si è obbligati a mangiare, ognuno può trovare il proprio modo di accettarsi e sconfiggere la malattia.
Più si riesce ad avanzare, mangiare, guadagnare peso, più si accumulano punti che possono essere spesi per uscire da soli o acquistare dei vantaggi.
Commenti e critiche
Che dire? Beh innanzitutto che Netflix è un tesoro di serie tv e film davvero belli e questo non fa eccezione.
È crudo, realistico, affronta i problemi di questa malattia, mostrando vari aspetti dei disturbi quali bulimia e anoressia. Lo fa anche in maniera leggera e ogni tanto divertente, ma mai in modo allettante per gli spettatori.
Non ti viene voglia di iniziare, detto in parole povere, a me è capitato di provare questo tipo desiderio (non so nemmeno se chiamarlo desiderio sia giusto), con un libro che ho letto alla fine delle medie. E, sebbene sia rimasta fuori da questo tipo di problemi, per fortuna, anche solo pensarci è stato strano e spaventoso. Non immagino avanzare su quella strada.
In Fino all’osso, invece, non accade, per lo meno a me, niente di tutto ciò, ma non ti dà nemmeno la sensazione di essere una specie di propaganda anti-ana o qualcosa di sogno rosa con gli unicorni… ehm non l’ho fatto apposta.
È una via di mezzo molto interessante e coinvolgente. Si tratta di un film drammatico, tuttavia non ti sciogli sotto le tue lacrime, non è esagerato in quel senso.
Non ho mai sofferto di questi disturbi, per fortuna, ma credo, per quello che posso immaginare da fuori e da quello che ho sentito in qualche video su YouTube, di chi c’è passato veramente, che tratti come si deve questa malattia, che la rappresenti anche visivamente in maniera realistica.
In conclusione
Beh andate a guardarlo, tanto è su Netflix! Potete anche usare il mese di prova gratuita.
Non ho molto altro da dire, spero che possa essere di aiuto e di conforto per qualche persona che sta attraversando situazioni del genere o che sia sul baratro.
Vi saluto e, mi raccomando, se volete rimanere aggiornati, oppure semplicemente aiutarmi, andate a mettere un mi piace alla pagina Facebook, seguitemi su Instagram o sugli altri social che trovate sulla destra (o in alto), condividete e commentate.
A presto, Alle.