Introduzione
Questa non sarà una recensione come le altre, non ho letto questo libro di mia volontà, se così si può dire, ma perché una mia amica, Letizia, me lo ha consigliato, perché a lei le parole di questo scrittore, insieme a tante altre cose, hanno cambiato la vita. E forse voleva rendermi più dolce e gentile, ma questo suo intento sarà sempre destinato a fallire!
Che cosa rende questo articolo diverso dagli altri? Intanto per l’appunto non mi limiterò a commentare Braccialetti Rossi come ho fatto per tutti gli altri libri che ho letto, ma riporterò una specie di intervista che le ho fatto in cui spiega che cosa le ha dato questo testo e del progetto che ha iniziato da qualche mese a questa parte, in fondo vi lascio il link alla sua pagina Facebbok.
Iniziamo pur sempre dal libro, per mantenere un po’ di ordine:
Braccialetti Rossi. Il Mondo Giallo – Se credi nei sogni i sogni si creeranno è un libro autobiografico, pubblicato nel 2008, di Albert Espinoza, scrittore, sceneggiatore e regista spagnolo.
L’autore espone tutte le lezioni, lui le chiama scoperte, e sono ventitré per l’esattezza, che ha imparato durante i suoi anni passati col cancro, con questo libro non ha l’intento di dare una ricetta per sconfiggere la malattia, ma vuole mostrare come anche da una situazione difficile si può imparare, anche a vivere.
La parte del titolo “braccialetti rossi”, c’è solamente in italiano, in lingua originale l’opera si chiama El Mundo Amarillo: Como Luchar Para Sobrevivir Me Enseñó a Vivir, io da qui in avanti lo chiamerò solamente Il Mondo Giallo, perché ha più senso. Nell’ultima parte del libro , infatti, Espinoza spiega al lettore come lui ha trovati i suoi “Gialli”, in poche e semplici parole persone speciali, a metà tra gli amici e gli amori, persone che arricchiscono la tua vita, anche se magari il tuo rapporto con loro dura soltanto un’ora, e come si è pian piano creato il suo mondo giallo. Ognuno può trovare i suoi “Gialli” e costruirsi il proprio mondo.
Commenti e Critiche
Questo non è proprio il mio genere di libro. Per un motivo molto semplice: non mi da quello che io cerco in un libro. Nella lettura io cerco una via di fuga dalla realtà, dalla mia vita, da me, da tutto. Non che la mia vita non mi piaccia, o chissà cos’altro, e voglia fuggire, ma ogni tanto prendersi una pausa e viaggiare nella vita di qualcun altro, provando le emozioni e i sentimenti di qualcun altro è estremamente piacevole e rilassante.
Non per questo leggo sempre libri insignificanti o completamente separati dai problemi della realtà, ci sono messaggi profondi e impegnati anche nelle storie che sembrano più banali, messaggi che ti fanno pensare e riflettere sulla tua vita, ma tramite i personaggi, quindi rimane comunque una situazione e una lettura più leggera, in fondo i problemi sono di qualcun altro.
Ne Il Mondo Giallo, invece, l’autore ti spinge a riflettere, tramite la sua storia, su tutto quello che sei e che ti circonda, in modo molto personale, anche se la vicenda narrata era la sua. Ed è stato faticoso. Questo libro è faticoso, ogni volta che lo chiudevo dopo aver letto qualche capitolo lo lasciavo con il cuore pesante e un nodo allo stomaco e in realtà non so dire nemmeno bene perché, visto che in realtà non mi ha portato conoscenze nuove su me stessa. Probabilmente perché passo molto del mio tempo a farmi un migliaio di paranoie sulla mia vita, oppure ho già passato gli anni del “non so chi sono”, “non so cosa fare della mia vita”, o più semplicemente perché non fa per me questo modo per arrivare all’auto-consapevolezza.
I ventitré consigli non mi sono dispiaciuti, anzi li ho trovati molto interessanti, soprattutto alcuni, ma la parte in cui parla dei “Gialli” e del Mondo Giallo l’ho trovata un po’ troppo “hippie”, perdonatemi il termine. Anche qui il problema in realtà sono io, molto oggettiva e cinica, quindi questo genere di “filosofie” non mi entusiasmano particolarmente. Credo nelle persone speciali che passano nella nostra vita e che la cambiano in modo più o meno drastico, ma il modo in cui ne parla Espinoza mi sa tanto di esagerazione, supera un po’ la mia soglia di pace e amore, sempre per dirlo in modo ridicolo, perché non mi so spiegare.
Forse ora sarete un po’ confusi, ma è proprio per questo che ho lasciato a Letizia il compito di spiegare meglio tutta questa faccenda dei “Gialli”, perché lei ci è dentro e il suo carattere è più vicino a questo modo di vedere il mondo. Modo che io probabilmente non proverò, e quindi non capirò, mai perché sto bene così.
Vorrei sottolineare che non sto dando nessun giudizio, nessun valore, questi temi sono molto soggettivi, e il mio parere vale soltanto uno.
Nonostante questo, però, ho trovato alcuni dei ventitré consigli davvero carini e utili, in particolar modo il primo, dove parla della festa che ha organizzato prima che la sua gamba gli venisse amputata. Più in generale parla del fatto che bisogna vivere il lutto di qualcosa o qualcuno, non passare direttamente alla fase del superamento del lutto. Trovare il tempo per salutare davvero chi si è perso, vivere la perdita fino in fondo, prima di andare avanti.
Quindi, anche se non è stato utile per me, può essere essenziale per qualcun altro.
È un libretto molto piccolo, scritto in modo scorrevole, diretto e spiritoso, quindi un tentativo si può fare, non si sa mai che lì si nasconda la chiave di volta della vostra vita.
Intervista
Ora arriviamo alla parte interessante di questo articolo.
Letizia si occupa di un progetto, vi lascio qui il link della sua pagina, andate a darle un’occhiata: RAOK Italia.
Come ho detto prima, io sono lontana da questo modo di vedere il mondo e da questo universo, quindi non sono la più adatta a parlarne, perciò ho deciso che lo avrebbe fatto direttamente lei. Magari entrerete ancora di più nello spirito de Il Mondo Giallo.
Iniziamo!
1 – Che cos’è RAOK
RAOK è un acronimo che significa, tradotto in italiano, atti di gentilezza a caso ma è anche un progetto/gioco magico nato in America, che ispira le persone a compiere atti di gentilezza verso chiunque per diffondere valori come il rispetto e l’amore, che noi di RAOK Italia abbiamo sentito la necessità di portare in Italia per diffondere un po’ di gentilezza.
2 – Perché hai cominciato questo progetto?
Sentivo da tempo dentro di me la necessità di fare qualcosa di buono per dare una mano alle persone, ma non sapevo cosa. Ho scoperto per caso, insieme ad un amico che potevamo fare gesti di gentilezza randomici per aiutare gli altri ma anche noi stessi.
3 – Che cosa ti ha dato fin’ora RAOK?
Tantissimo! Ogni volta che faccio qualcosa di gentile mi torna indietro molto di più. L’eco della gentilezza è talmente profondo che ti ritorna nella pancia e si propaga in modi straordinari facendo risuonare anche il gesto più piccolo rendendolo un grande gesto d’amore.
4 – Perché hai voluto che leggessi Il Mondo Giallo?
Questo libro è stato per me una grande ispirazione e soprattutto mi ha dato delle grandi lezioni di vita. Sono convinta che i libri ci salvino e posso affermare senza ombra di dubbio che questo è stato il libro che ha salvato me, assieme a “Per dieci minuti” di Chiara Gamberale, altra grandissima scrittrice che sa toccare il cuore delle persone in maniera gentile e anche forte quando serve, proprio come Albert Espinosa.
5 – Che cosa significa per te il mondo giallo?
Il mondo giallo è un po’ il modo che uso per definire il mio mondo. Ciascuno di noi è un colore, secondo me, e usa quel colore come una lente attraverso la quale guarda il mondo. La mia è gialla. Non la uso sempre, come tutti credo, ma cerco di avere il mio punto di riferimento nella positività e nelle cose belle.
6 – Hai già trovato i tuoi Gialli? E se sì, che cosa ti hanno dato?
Qualche giallo l’ho trovato al tempo del liceo, e qualcuno fa ancora parte della mia vita. Sono le persone più speciali che sono nella mia vita e anche facendo pomeriggi interi di niente sono stati capaci da darmi sempre qualcosa. Sono come un ricambio di energia continua. Di giallo ci vivo perché dà il senso alla mia vita e credo che con la gentilezza (con la quale si sposa benissimo) sia il valore che accompagna le mie giornate.
Letizia mi ha segnato in particolare cinque capitoli da leggere con più attenzione e che avevano significato qualcosa per lei. Io ne ho trovati altri che mi hanno ispirata, seppur poco, e solo il primo coincide con quelli che mi ha consigliato lei, ma era inevitabile, visto che io e lei siamo come il giorno e la notte.
Vediamo insieme quali sono e che cosa le hanno detto, tra parentesi ci sono i miei vari commenti:
>QUARTA SCOPERTA – Fai cinque buone domande al giorno: è un capitolo che ritengo più che importante, perché col tempo molte persone perdono la curiosità e dovrebbero invece ricordare l’importanza della curiosità, che negli anni mi ha permesso di conoscere cose nuove, superare molti pregiudizi e apprendere molto più di quanto potessi apprendere limitandomi alla mia area di studio.
>QUINTA SCOPERTA – Dimmi come cammini e ti dirò come ridi: abbiamo dimenticato quanto faccia bene la risata. I bambini ridono in media quasi dieci volte più degli adulti e senza contare gli effetti benefici della risata su noi stessi essa ha anche il meraviglioso potere di essere contagiosa. Esiste qualcosa di più potente e gentile di una risata condivisa?
(Oltre alle parole sempre positive di Letizia, io vorrei aggiungere: e non immaginate che addominali fa venire).
>NONA SCOPERTA – Chiudi le labbra e soffia: ovvero esprimi un desiderio, cosa che possiamo fare ogni giorno e non solo al nostro compleanno. Esprimere un desiderio è un modo di tornare bambini. Aiutare noi stessi a realizzarlo è il modo migliore di conciliare il bambino che eravamo con l’adulto che siamo. In poche parole, un gesto gentile per noi stessi.
>DECIMA SCOPERTA – Non avere paura della persona che sei diventato: in un epoca in cui l’aspetto fisico conta più di tutto il resto, credo sia fondamentale amarci un po’ di più. Amore verso noi stessi e accettazione di noi vuol dire che poi è più facile amare gli altri.
(Vorrei sottolineare in questo caso che l’autore sottolinea anche di non avercela con i noi stessi del passato per le scelte che abbiamo fatto all’epoca, perché ci abbiamo ragionato e quindi dobbiamo rispettarle tutt’ora, perché se anche ci hanno portato qualcosa di brutto o sgradevole, ci avranno comunque fatto fare un percorso che ci ha fatto diventare quello che siamo oggi).
>UNDICESIMA SCOPERTA – trova quello che ti piace guardare, e guardalo: trovo semplicemente magica l’idea che potremmo tutti osservare con occhi pieni d’amore qualcosa e che ci sentissimo liberi di farlo, si parla di amore, non ossessione, sia chiaro. Fare gesti gentili è anche guardare qualcosa o qualcuno e renderlo speciale tramite i nostri occhi.
(Più in generale credo che un insegnamento molto utile nella vita sia anche: trova quello che ti piace fare e inseguilo, non importa quanta fatica dovrai fare, o quello che la gente dirà di te, ma se ti rende felice devi provarci! Nei limiti della legalità, si intende, niente furti in banca!)
Per oggi abbiamo finito, mi sono molto divertita a scrivere questo articolo, diverso dagli altri, e per la prima volta in collaborazione con qualcuno.
Sono uscita dalla mia zona sicura con questo libro e ho imparato cose nuove, sebbene non sia stato il cambiamento della mia vita.
Sono molto soddisfatta del risultato, nonostante la spaventosa lunghezza e spero che anche a voi sia piaciuto e che questo libro possa darvi qualcosa, qualsiasi cosa che vi faccia stare meglio con gli altri e con voi stessi.
Alle.