Introduzione
Passengers è un film diretto da Morten Tyldum e scritto da Jon Spaihts, uscito alla fine di dicembre 2016. Comprende molti generi, quali fantascienza, avventura, romantico e drammatico.
I due protagonisti, Jim Preston e Aurora Lane sono interpretati rispettivamente da Chris Pratt, che ricorderete in Guardiani della Galassia o Jurassic World, e Jennifer Lawrence, che negli ultimi tre anni sta facendo un film dietro l’altro, oltre alla saga degli X-Men, anche se io sono affezionata a lei come Katniss Everdeen.
Trama
Ci troviamo sull’astronave Avalon, che sta viaggiando da anni in maniera completamente automatizzata; l’intero equipaggio, di circa trecento persone, e i cinquemila passeggeri, stanno dormendo nelle loro capsule criogeniche, che permetterà loro di affrontare il viaggio di centoventi anni che li porterà nel nuovo pianeta da colonizzare, Homestead II.
La nave comincia ad avere dei malfunzionamenti, dopo una collisione con un campo di meteoriti, Jim Preston si sveglia, l’assistente computerizzata lo informa che mancano quattro mesi all’arrivo e che dovrà iniziare a prepararsi insieme al resto dei passeggeri, viene portato in camera per riposare e riprendersi dal sonno criogenico. Il mattino seguente si incammina ad un corso, secondo quanto dice il suo programma, si rende ben presto conto, però, di essere l’unico sveglio, cerca di capire cosa stia succedendo, inizialmente crede che siano gli altri ad essere in ritardo, finché non si reca nell’osservatorio, nel quale chiede al programma di vedere dove si trova Homestead II e dove si trovano loro. Scopre, così, che all’arrivo mancano ancora novant’anni e che quindi se non trova un modo per tornare a dormire, la sua vita finirà su quella nave.
Commenti e Critiche
Se avete visto il trailer o letto altre trame noterete subito che quella che ho scritto io è
molto meno dettagliata, ma ho voluto che fosse così, perché mi sembra, tra quelle che ho letto, la più vicina al film e più priva di spoiler. Dal trailer che ho visto io, inoltre, mi ero fatta un’idea molto diversa di quello che sarei andata a vedere, questo perché per attirare più gente, probabilmente, e soprattutto creare un trailer più completo, hanno dovuto mettere più dettagli, ma non volendo rivelare troppo della storia, hanno anche dovuto omettere, ovviamente, degli avvenimenti. Il punto è che, per l’appunto, il trailer lasciava intendere che la storia si sviluppasse in maniera diversa, per una frase detta dal protagonista, che io non credo nemmeno di aver sentito nel film. So che la mia trama non dice granché, ma almeno non è fuorviante come altre che ho letto.
Come minimo ti dici: “Mah, che strane coincidente che capitano, proprio un maschio e una femmina si sono svegliati per primi”.
Partiamo col dire che sono rimasta soddisfatta da questo film, come ho detto mi ero fatta un’idea un po’ diversa e come me lo ero immaginato non mi ispirava così tanto, direi come al solito. Invece si è dimostrano migliore di quanto pensassi.
Ho qualche dubbio sulle misure di sicurezza di quella nave, sebbene non si siano mai verificati problemi con le altre, bisognerebbe avere un piano di emergenza, non sperare che il primo che si sveglia, se si sveglia, sappia fare le cose!
I personaggi sono ben costruiti e caratterizzati, realistici, riesci a conoscerli, capirli e condividere con loro le emozioni, man mano che la storia prosegue.
Sebbene tutto si svolga all’interno dell’astronave e che gli attori siano fondamentalmente due, tre in un piccolo pezzo, più un robot-barman, e non ci siano in pratica colpi di scena, tranne uno, non risulta noioso, è appassionante, scorrevole e offre qualche spunto di riflessione interessante, per lo meno a me. Non mi metterò a parlare di recitazione o di effetti speciali, riprese e robe tecniche di questo tipo, perché non credo di avere le conoscenze per dire qualcosa di utile, mi limiterò a dire che mi è piaciuto anche sotto questi punti di vista, non ho notato niente di fatto male.
Mi voglio concentrarmi sui due argomenti principali che mi ha fatto riflettere.
Una delle principali tematiche che viene affrontata è la vita, cosa significhi vivere e cosa ci sia di davvero importate. Al giorno d’oggi, ma non solo, siamo così presi a raggiungere obbiettivi futuri e vediamo la felicità solo alla fine del percorso, quando ci arriviamo, però, non aspettiamo nemmeno un secondo e ci poniamo il traguardo successivo e non ci concediamo di essere contenti nemmeno per un attimo finché non siamo di nuovo al punto di arrivo. Così per tutta la vita, si procede per passi, senza vedere il presente, ma concentrandoci solo sul futuro, che così diventa irraggiungibile, perché sarà sempre un passo avanti a noi. Questo è il mio più grande problema, sui cui sto lavorando, anche se con molta fatica.
In Passengers troviamo due persone, Jim e Aurora, molto diverse, ma accomunate dalla voglia di ricominciare la loro vita. Un imprevisto, però, li ha fatti svegliare con novant’anni d’anticipo è ovvio, quindi, che non hanno nessuna possibilità di realizzare le loro aspirazione, ma non si lasciano scoraggiare, almeno dopo un primo momento di sconforto e “grandi manovre”, per trovare un modo per tornare a dormire, e trovano l’uno nell’altro la felicità e quindi la loro vita non viene sprecata, come pensavano all’inizio, ma, in fin dei conti vissuta a pieno.
Jim passa molto tempo da solo, un anno, prima di incontrare Aurora, con la sola compagnia di Arthur, il barista robot, ma che, non essendo umano, per l’appunto, non può capire molto di quello sta passando Jim, quindi non gli offre quella compagni di cui ha veramente bisogno. È una situazione molto dura e difficile, che lo porta a fare scelte che in altre situazioni non avrebbe mai fatto. Scelte sbagliate, lui stesso sa che lo sono e che non avrebbe mai fatto una cosa del genere in un’altra situazione. Jim ad un certo punto si è arreso e ha accettato il fatto che la sua vita finirà su quella nave, ma riuscire a farcela completamente da solo è tutt’altra cosa. Io per prima so che non sarei in grado di pensare novantanni in completa solitudine, che sarebbe una tortura, nonostante tutti i confort che quell’astronave presenti. Sono rimasta molto colpita, perché credo che sia stata la cosa più complicata da affrontare per il protagonista della storia.
Per concludere, sono sicura che ci sarebbero sicuramente altre cose su cui concentrarsi, altro da dire, ma volevo concentrarmi maggiormente su queste due, che mi hanno, per l’appunto, fatto riflettere molto.
Mi ripeto, ma questo film mi è piaciuto molto, è coinvolgente, emozionante, l’interpretazione dei due attori, ma in questo sono abbastanza di parte, è azzeccata al ruolo che devono assumere.
Vi consiglio di metterlo nella lista dei film da guardare, se vi piace questo genere (lo potete trovare qui), per me sono state due ore che sono passate molto velocemente e con piacere.
Alle.