La Ragazza del Treno – Film

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Introduzione

La ragazza del treno, film della DreamWorks tratto dall’omonimo best seller di Paula Hawkins, è uscito il 3 settembre 2016 ed è stato diretto da Tate Taylor e sceneggiato da Erin Cressida Wilson
La protagonista, Rachel, è stata interpretata, Emily Blunt, che ha recitato in molti film, ma io me la ricordo soprattutto ne Il Diavolo Veste Prada (anche se ero convintissima che si trattasse di Emily, la ragazza di Raj in The Big Bang Theory. Che delusione, mai come quella che ho avuto quando ho capito che non avevo visto bene il trailer e Megan non era Serena di Gossip Girl).
È stato girato negli Stati Uniti, più precisamente a New York, sebbene il romanzo fosse ambientato nella periferia di Londra.

Trama

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Rachel è una giovane donna che non riesce ad affrontare il suo divorzio e il nuovo matrimonio dell’ex marito, Tom. Cerca conforto nell’alcool, fino a diventarne dipendente. Ogni giorno va a lavoro in treno a New York. Quasi ad ogni viaggio il mezzo si ferma ad uno stop poco lontano dalla casa in cui abitava con Tom, a pochi civici di distanza osserva una coppia felice, Jass e Jason; si scopre, però che questi non sono i loro veri nomi e che Rachel in realtà fantastica su di loro, ma non li conosce nemmeno.
Un giorno la donna, che in realtà si chiama Megan, scompare. Rachel, che era stata lì quella sera per andare da Tom, e che non si ricorda nulla, perché era ubriaca, viene interrogata dalla polizia. Rachel è convinta di non averle fatto niente, ma sa di essere stata lì quella notte e di essere tornata a casa sporca di sangue, quindi deve scoprire cosa sia successo.

Commenti e critiche

Rachel - Emily Blunt - La Ragazza del Treno.jpgHo deciso di cambiare un po’ rispetto agli articoli “Dal libro al film”,
impostare questo specifico film in quel modo diventava troppo complesso, lungo, ripetitivo e soprattutto non si sarebbe capito niente e quindi non ne valeva la pena.
Mi limiterò a scrivere la recensione del film, mettendo comunque qualche rimando alle differenze dal libro.

Iniziamo subito a dire che non mi è piaciuto, proprio per niente.
Si tratta di un thriller psicologico e, in quanto tale, l’immedesimazione con i personaggi è, a dir poco, fondamentale; il film però è troppo veloce per poter avere il tempo di simpatizzare con qualcuno, per farvi capire meglio, le prime 100/150 pagine del libro le vediamo nei primi venti minuti, e non si tratta di un mattone, ma di un normale libro di più o meno 370 pagine. E se state pensando che allora il resto del film sarà super dettagliato e fedele al libro, beh vi state sbagliando, purtroppo.
I tempi sono stati gestiti molto male, hanno preferito aggiungere scene, inesistenti nel libro, che dovevano essere degli indizi, ma che in realtà sono del tutto inutili, o perché non esistono e quindi portano fuori strada, o perché non servivano, visto che alcuni riferimenti che hanno inserito, potevano scoprirsi nel finale, come, poi, doveva essere. Non capisco davvero questa scelta di aggiungere scene, piuttosto che lavorare bene con quello che c’è nel libro, che non è affatto poco ed è ben fatto.
Questa storia è basata tutta sulle tempistiche, infatti il libro non è diviso in capitoli, ma in giorni e Rachel, Megan e Anna sono le narratrici dei vari “capitoli”, in modo alternato. Nel film hanno completamente tolto le date e si fa davvero fatica a capire quando sta succedendo un determinato evento, il che rende tutto ancora più confuso.

La trasposizione di Megan e Rachel è completamente sbagliata, hanno stravolto questi personaggi dando loro caratteristiche che effettivamente avevano nel libro, ma sfalsate o distorte, oppure hanno aggiunto tratti, azioni e/o pensieri che non quadrano minimamente col personaggio.

Anche se la storia è narrata da tre persone, come ho detto prima, la protagonista principale è Rachel man mano che si va avanti, si scopre che molto di quello che dice, in realtà è una bugia, e quindi pian piano si capisce la vera situazione di Rachel e delle cose che ha fatto quindi e quanto stia male; ed è la cosa che ho preferito in assoluto nel libro, ma nel film non c’è praticamente, ed è una grave mancanza.

La scena che mi ha lasciato più basita, perché non è minimamente da Rachel: fare un video con una donna a caso (forse sono io che non ho capito chi sia, spero), nel bagno, mentre dice le peggio cose verso Anna. Ma a che pro?
Poi farla disegnare, bene, su un treno in movimento, considerando che è un’alcolizzata e l’unica cosa che sembra saper fare è andare a comprarsi da bere, direi che è realistico.
La scelta di farla andare dagli alcolisti anonimi a dire che non si ricordava niente della sera in cui Megan è scomparsa? Ma spiegatemi il perché. A quel punto della storia non aveva ancora realizzato, e accettato, quanto fossero gravi i suoi problemi, quindi non avrebbe mai chiesto aiuto di sua spontanea volontà, e se anche ci fosse andata, non si sarebbe aperta. Cerca di ricostruire come sia andata quella sera da sola, non va a sbandierare ai quattro venti che è tornata a casa, ubriaca, senza ricordarsi nemmeno come.
Queste incongruenze nella caratterizzazione dei personaggi mi snervano, sul serio. Vedere un film diventa quasi insopportabile.
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In conclusione, non credo che sia un film che vale la pena guardare, il libro è molto più gustoso, vi da proprio la soddisfazione di entrare nella testa di queste persone e godervi il piacere della scoperta, mentre la storia si sviluppa.
Poteva essere un bel film, aveva molto potenziale, ma per come è stato gestito non ne è uscito niente di speciale.

Spero che questa recensione vi sia piaciuta, ditemi cosa ne pensate e alla prossima.
Alle.

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Informazioni su Alle

Ciao, mi chiamo Allegra. Leggo da quando ho memoria, anche se, devo ammettere che inizialmente guardavo solo le figure. Alcuni anni fa ho creato Libri, Sogni e Realtà, un blog in cui parlare di libri, film e serie tv, principalmente che non mi sono piaciuti e in cui mostro le differenze di molte trasposizioni cinematografiche. Da pochi mesi ho aperto anche un canale Youtube in cui affronto argomenti simili.
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